Alessandro Sportelli

Dopo l’intervista che Alessandro Sportelli mi fece 3 mesi fa, ribaltiamo oggi i ruoli e cerchiamo di conoscere meglio l’omino pelato che si nasconde dietro il Web Marketing Forum 🙂

Ecco anche la trascrizione completa delle 7 domande/risposte:

1. Presentati in 30 secondi. Chi sei, cosa fai per vivere, i tuoi obiettivi.
Sono Alessandro Sportelli, ho 31 anni, vivo a Taranto, sono felicemente fidanzato con una splendida ragazza di nome Eloisa. Per vivere amministro una web agency, sono appassionato di web marketing e di moto e auto giapponesi. Obiettivi? sono troppo segreti, li saprete più avanti… 😉

2. Perchè hai scelto un forum (e non un blog) come principale “vetrina” dove metterti in mostra?
I motivi principali sono 2: in realtà io avevo un blog sul web marketing, all’interno di un terzo livello del sito della mia azienda, solo che mi rattristava, mi sentivo solo… il forum è come stare al bar con gli amici… sul blog mi sentivo obbligato a dover sempre scrivere la cosa giusta, mentre sul forum so che anche se scrivo una cazzata magari c’è qualche amico che mi corregge e ottengo 2 risultati: da un lato imparo qualcosa io (che è sempre una cosa positiva), dall’altro il forum offre un buon servizio a chi lo consulta, ai lettori.
Il secondo motivo è molto semplice: perchè essere l’ago nel pagliaio? tu lo sai bene, ci sono forse migliaia di blog che trattano di web marketing, mentre di web marketing forum ne esiste solo uno 🙂

3. Parliamo di un argomento che ti sta caro: l’evoluzione del web verso il 3.0 (come disse tempo fa Enrico Madrigrano). La Rete si sta dunque “umanizzando”? in che modo? che scenari immagini?
I tempi sono difficili da prevedere, ma sicuramente Enrico aveva ragione. Non vedo tanto una umanizzazione della Rete, quanto una maggiore consapevolezza da parte delle persone che possono influire su istituzioni e aziende. La gente in sostanza è stanca di avere a che fare con istituzioni e aziende impersonali, ora vuole avere a che fare con le persone che rappresentano questi soggetti, proprio per avere la possibilità di “tirargli uno schiaffone” se fanno delle cazzate oppure di dirgli “bravo” se fanno delle cose buone.
Credo dunque che la tendenza sia questa, e dirò anche una cosa brutta: credo che col tempo la pubblicità, come l’abbiamo sempre conosciuta, perderà di valore, proprio perchè le aziende investiranno molto più nel contatto diretto con le persone (quindi in ciò che oggi chiamiamo conversazioni) rispetto alla pubblicità tradizionale. Quest’ultima è nata in un tempo in cui scarseggiavano i mezzi di comunicazione, dove per far conoscere un prodotto alla gente era necessario utilizzare un mass media… oggi è la gente che decide quali prodotti vuole, quindi l’azienda si deve dotare di strumenti e strategie per parlare direttamente con le persone: è una strada ormai obbligata, non si può più tornare indietro.

4. Credo che tu sia dalla parte di chi crede che “Content is King”. Ma come deve essere questo contenuto?
Purtroppo devo dirti una cosa: secondo me il contenuto NON è re, sicuramente è un principino insieme ad altri principini. Se fosse re, non si spiegherebbe il motivo per cui esistono dei siti che non presentano chissà quale contenuto ma si posizionano in modo eccellente, come ad esempio i social network. Forse oggi Facebook comincia ad avere del contenuto, con belle pagine, video embeddati all’interno, ma all’inizio dire che “Content is King” per Facebook era una cosa che suonava strano. Io dico che c’è qualcosa che va al di là del contenuto. Il contenuto è importante (se parliamo ai fini del posizionamento, ai fini SEO), però c’è dell’altro, che viene spesso sottovalutato. E l’altro lo chiamerei valore generico. In questo valore è incluso il contenuto, ma il valore NON è solo contenuto. Questo valore può essere anche un servizio eccezionale di cui parlano le persone, come un sito web con tutte le pagine riservate ma che si posiziona benissimo, eppure è un sito che tecnicamente ha del contenuto riservato… in questo caso il contenuto non è il re, c’è il servizio, la condivisione di informazioni, ci sono le emozioni che può suscitare (ad esempio) Facebook, che all’inizio veniva citato fra i ragazzi sui loro blog perchè era divertente… e il divertimento non è contenuto. E’ vero, il contenuto è importantissimo e fondamentale per tutta una serie di siti (tra cui quelli editoriali, i blog, i forum), però non solo contenuto: Value is the King, il valore è i vero re. Tra l’altro questo è lo slogan che utilizzerò nella mia prossima guida sul posizionamento naturale che sto scrivendo, ed è la prima volta in assoluto che lo dico 😉

5. Siamo nell’epoca del “personal brand” e anche tu, essendo un consulente che non fa capo ad una azienda già nota, devi emergere dalla massa. Quali strategie utilizzi?
Io, ad essere sincero, non ho una strategia precisa, mi baso soprattutto su 2 elementi: la passione e l’istinto. Come diceva Steve Jobs, “i puntini li unisco dopo”… in questo senso: nell’ultimo anno ho fatto tutta una serie di passaggi, lavorando in maniera assidua sulla mia immagine e sulla mia persona, e guardando indietro mi accorgo di aver portato avanti, quasi istintivamente, una strategia importante, che si basa semplicemente sull’entusiasmo nel fare tutto quello che faccio.

6. Quale modello di business vedi possibile, nel prossimo futuro, per chi si occupa di web marketing e SEO?
Per quanto riguarda i consulenti, io credo che a medio-lungo termine sia necessario da un lato specializzarsi molto bene in una nicchia, e dall’altro aggregarsi, sotto forma di società o associazioni, per poter offrire al mercato un servizio il più possibile competitivo e completo. Infatti, se è vero che ci si specializza, è anche vero che una offerta troppo di nicchia può risultare troppo cara e incompleta.
Per quanto riguarda l’impresa in generale, credo ci sia davvero tantissimo da fare. Io parlo spesso del modello di incontro domanda-offerta, perchè se ci pensi è il più semplice: faccio un un sito, con tante informazioni e annunci specialistici. Gli annunci locali sicuramente andranno molto, e non parlo dei grossi portali nazionali pieni di terzi livelli (e spesso di spam) che si posizionano anche a livello locale; parlo proprio di progetti locali complessi. Ad esempio, pensiamo al portale locale della mia città, in cui metto gli annunci immobiliari… questi annunci sono quelli più “logici” a livello locale piuttosto che nazionale… se cerco casa, probabilmente la cercherò nella mia città o nei dintorni… la stessa cosa è per le auto: l’auto andrò ad acquistarla nella mia città, non a 1.000 chilometri di distanza. Esistono dunque tutta una serie di modelli perseguibili a livello locale, che possono risultare molto efficaci: se a ciò aggiungi le community, i social network e i forum, puoi creare dei portali molto complessi che offrono un valore enorme al territorio. Credo che questo sia un business perseguibile, che forse oggi ha poco mercato ma in prospettiva (in base all’attuale trend di crescita del numero di navigatori) potrà avere successo.

7. Lasciaci con una considerazione finale
Sono molto contento del fatto che negli ultimi mesi ho conosciuto te e altri amici davvero in gamba. E sono molto contento degli ultimi fatti accaduti: sai bene che esistono vari forum che trattano argomenti affini, magari non allo stesso modo (in maniera più generica/specifica)… io credo che nel nostro settore sia molto importante fare squadra fra chi si sente affine… credo che la direzione sia uguale per tutti, perchè non percorrerla insieme, ognuno con le proprie peculiarità? questa “unione” di forum, di blog, di appassionati, di gente che fa il nostro lavoro credo sia una cosa bella, che mi entusiasma parecchio, e che porterà valore a tutto il settore.