La velocità (anzi, la lentezza) come fattore di posizionamento

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“La velocità di caricamento è un fattore importante per il mobile? E’ qualcosa che può davvero influire sul posizionamento, a parità di fattori?”

Questa è la domanda posta da Christian Oliveira a Google, e questa la risposta di Matt Cutts pubblicata pochi giorni fa su YouTube, che aggiunge l’ennesimo tassello al tormentone “velocità e posizionamento sui motori di ricerca”:



Qui sotto la mia traduzione delle parti salienti:

A parità di fattori, se il tuo sito è molto, molto lento, Google può considerare la velocità di caricamento della pagina ai fini del ranking. Se tutte le altre cose sono uguali, il sito può posizionarsi peggio.

Tendiamo a non parlare in termini di numeri assoluti di secondi, perché i siti sono diversi a seconda del luogo dove si trovano, e c’è differenza di banda e velocità nelle diverse parti del mondo.

Tuttavia, un buon modo di procedere è quello di dire “OK, guardiamo agli altri siti simili al mio. Guardiamo ai siti che vengono mostrati nelle stesse SERP del mio, e se il mio sito è molto distante da tutti gli altri.” Se il tuo sito è posizionato molto male, ed è davvero molto, molto lento, allora potrebbe essere in quella posizione proprio a causa della velocità di caricamento delle sue pagine.

Questo fattore si applica su tutta la linea, non è specifico per il mobile: non è che nel mobile Google applica regole diverse dal desktop […]”.

Riassumendo

Matt Cutts ribadisce quanto esposto da Enrico Altavilla – con dovizia di particolari – più di un mesetto fa: non c’è un vantaggio per i siti veloci, c’è solo una svalutazione dei siti eccessivamente lenti.”

In onestà dobbiamo comunque dire che la cosa non è del tutto nuova: nel 2009 Cutts affermò “quindi è piuttosto corretto dire che se hai un sito veloce otterrai un piccolo bonus, e se hai un sito terribilmente lento, magari gli utenti non lo gradiranno molto”, e nel 2010 “se hai due siti ugualmente rilevanti (con gli stessi backlink e tutto il resto uguale), probabilmente verrà preferito quello più veloce”.

Ma se solo 3 anni fa la velocità di un sito aveva un impatto minimo (meno dell’1% delle query era influenzato dal fattore site speed), possiamo oggi affermare con certezza la stessa cosa?

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