upgo

UpGo è un sito fondato nel 2016 da Fabrizio Giancaterini e che basa il proprio business sulla creazione di contenuti utili ai consumatori. Lato monetizzazione il sito punta sulla pubblicità nativa e sull’affiliate marketing. In questo post su Maxvalle vogliamo raccontare un case study chiaro e semplice, assolutamente replicabile (con tutte le declinazioni del caso), e che l’autore di UpGo.news ha raccontato in un libro, disponibile in vendita su Amazon, dal titolo “Come guadagnare con un blog senza diventare ricchi“. Un titolo ironico per affrancarsi dalle tendenze del momento con i guru dell’online marketing che promettono guadagni milionari in pochissimo tempo. Fabrizio Giancaterini racconta nel libro e sul blog collegato www.gianca.net strategie e metodi concreti, caratterizzati però, sempre e comunque, da impegno quotidiano e da qualche guizzo creativo per ritagliarsi il proprio spazio unico.

Come guadagna un blog attraverso l’affiliate marketing

Ma veniamo a noi e cerchiamo di approfondire insieme come guadagna un blog come UpGo attraverso l’affiliate marketing. Partiamo ovviamente da una breve definizione, utile per chi non ne sa nulla ma forse utile anche a chi pensa di saperne (perché sull’affiliate marketing si raccontano un sacco di stupidaggini). L’affiliate marketing è in sostanza una forma di pubblicità nella quale il publisher, il content creator, il blogger (chiamatelo come volete) guadagna in base ai risultati che produce (ovvero in base ai click, ai contatti, anche alle vendite reali del prodotto sponsorizzato). Questo permette all’inserzionista di superare l’iniziale diffidenza perché di fatto non corre rischi: l’azienda che offre guadagni al blogger paga solo in base ai risultati che il blogger effettivamente raggiunge. Quindi solamente in base alla concreta riuscita dell’attività promozionale. L’affiliate marketing è quindi fortemente “garantista” lato investitore. Ma conviene anche ad un blog guadagnare attraverso il marketing delle affiliazioni?

Assolutamente sì. Torniamo al nostro caso studio reale: UpGo.news, come in parte raccontato nel libro di Fabrizio Giancaterini, per mezzo dell’affiliate marketing, registra guadagni per circa 10-15 mila euro al mese. Ma come? Il sito www.upgo.news si occupa prevalentemente di recensioni e approfondimenti sui servizi in abbonamento, dalla telefonia, all’energia, passando per le piattaforme streaming. In ogni post il sito cerca di rispondere in maniera molto semplice alle domande: “vale la pena?”, “meglio questo prodotto o quello?”, aiutando gli utenti nella scelta d’acquisto, orientandoli attraverso opinioni e consigli.

Un terreno contenutistico fertile per i merchant in cerca di visibilità per i propri prodotti. Le recensioni sono infatti gli argomenti più caldi per gli che sono in fase di riflessione rispetto ad un nuovo acquisto. Un sito come UpGo quindi, cerca di rendersi utile proprio in quel momento di indecisione. UpGo da una parte aiuta l’utente a capire se il prodotto è adatto alle sue esigenze ma anche l’azienda che vende quel prodotto, supportandola nel raccontarsi nel migliore dei modi. Con trasparenza.

Cosa non deve fare un blog che guadagna tramite l’affiliate marketing

Però spieghiamo anche cosa un blog che punta alla monetizzazione tramite l’affiliate marketing non deve fare. Il libro dedicato alla storia di UpGo e alle strategie adottate da questo sito internet chiarisce cosa non deve essere assolutamente un blog che guadagna attraverso l’affiliate marketing. Prima di tutto, non deve essere un contenitore di marchette, una carrellata asettica di contenuti realizzati con il solo fine di vendere i prodotti dei propri inserzionisti. Magari attraverso contenuti che in maniera acritica, analizzano solo i punti di forza di ciascuna azienda. Insomma, un inutile canale di “televendite”, come quelli che si vedevano tra le tv locali di qualche anno fa.

I buoni risultati di un sito come UpGo sono legati alla creazione di una community di utenti reali attorno al blog. Un pubblico vero che segue i contenuti, li commenta e discute. Utenti che non sarebbe certo disposti ad ingurgitare pubblicità rozza e banale. Per questo, in apertura di questo post, abbiamo scritto che sull’affiliate marketing si fanno e si raccontano troppe stupidaggini. L’affiliate marketing di chi è disposto a promuovere tutto, anche i prodotti più scadenti, anche i fondi di magazzino, pur di racimolare qualche euro in più, alla fine, non funziona. Gli utenti della rete sono largamente smaliziati e già dalla prime righe di un contenuto, sanno ben riconoscere quando si tratta di un vero contenuto, di una recensione reale, oppure di uno spot pubblicitario privo di valore.

Quindi, in sintesi, cosa non deve fare un blog che sceglie di monetizzare i propri contenuti con l’affiliate marketing come fa UpGo? Semplicemente non deve smettere di creare contenuto, sincero, originale, unico, realmente utile per i propri lettori. Anche a costo di sottolineare qualcosa che non va nell’offerta del proprio inserzionista.

È facile o difficile?

Come detto all’inizio UpGo è l’esempio di come si possa creare un media indipendente di valore ma è una storia di successo concreta, distante anni luce dalle promesse di guadagno facile e di rendita passiva tramite l’online marketing. Nel libro scritto da Fabrizio Giancaterini per condividere l’esperienza reale del sito UpGo.news, si spiegano concretamente i passaggi più difficili, partendo dal giorno zero di vita di un blog. Ovvio che per creare un blog come UpGo capace di costruire attorno al proprio brand una comunità di utenti fidelizzata e capace di raggiungere effettivamente centinaia di migliaia di utenti ogni mese, è necessario individuare una nicchia abbastanza circoscritta per specializzarsi ma anche abbastanza ampia per poter raggiungere la massa critica sufficiente per monetizzare adeguatamente.

E poi ovviamente cercare di crescere in maniera scalabile. Gestire un sito web che fa molte visite e che monetizza i propri contenuti, è un lavoro vero e proprio ed è necessario quindi individuare strumenti e flussi di lavoro adeguati. Dalla sua nascita UpGo è cresciuta anche come progetto imprenditoriale, diventando nel 2020 una società, UpGo.it SRL, interamente incentrata sulla crescita del blog e che oggi coinvolge una rete di partner, fornitori e collaboratori. Insomma, per raggiungere numeri importanti anche nel mondo del blogging e dell’affiliate marketing, bisogna in qualche modo strutturarsi, definire mansioni e anche delegare attività.

Articolo scritto per il MaxValle da  Virgilio Milano