Con la rivoluzione del web2.0 e l’avvento dei social network, l’online marketing ha scoperto due nuove forme per promuovere contenuti: lo SMO (Social Media Optimization) e l’SMM (Social Media Marketing). Inoltre bisogna segnalare anche espansione del terreno d’azione di altre funzioni di marketing, come ad esempio la ORM (Online Reputation Management). Ma cosa cambia per i SEO con l’avvento dei Social Network? La risposta più esatta, seppur strana, è dipende… Perché dipende? Semplice non tutti i social network sono uguali, se ad esempio il link baiting si può attuare, con le dovute precauzioni e non basandosi sulla mera quantità, bensì sulla qualità ancora più marcata del contenuto, sugli aggregatori sociali a partire da Digg, del.icio.us, Technorati, StumbleUpon e compagnia bella; questo non è però fattibile su network come Facebook o MyBlogLog, dove al più un link può essere proposto una sola volta all’interno della pagina del proprio profilo. Il seo deve quindi cambiare approccio e le sue abitudini, ora deve mischiarsi alla folla, deve essere in grado di instaurare relazioni sociali e attraverso queste promuovere i siti. La figura del seo e la sua preparazione deve quindi cambiare, non è più quindi solo reverse engineering sui motori di ricerca e test al limite del black hat seo, ora diventa anche lui sociale. Non che i seo, come persone, siano degli asociali, ma fino ad ora non hanno mai dovuto confrontarsi direttamente con gli end-user, bene o male hanno sempre dovuto approcciarsi a loro attraverso i motori di ricerca. Ora il filtro è sparito, il seo è a diretto contatto con le persone e deve imparare a gestirsi prima di tutto e a gestire le nuove relazioni sociali che giornalmente si troverà  a gestire. Inoltre dovrà smettere di ottimizzare per un solo target, ogni persona è una situazione a sé, da studiare e valutare singolarmente, e con cui parlare come se fosse un nostro amico o un conoscente. Il broadcasting dei motori di ricerca smette di esistere, ora bisogna parlare con il singolo, in maniera targhettizzata e personalizzata, come farebbe un commesso all’arrivo di un cliente nel negozio, deve fare gli onori di casa capendo con chi ha a che fare ed esaudendo i suoi desideri: il SEO2.0 può essere visto come una sorta di commesso virtuale. E voi che ne pensate di questa nuova rivoluzione che ci attende? Si passerà, anche per quanto riguarda la seo, all’utent-centrismo? (NDR: i Social Media saranno probabilmente la Next Big Thing: se non conosci a fondo l’argomento, 🙂 ) Autore: Matteo Crippa (di PostingIT) per il TagliaBlog.