La giornata di tutti gli esseri umani è di 24 ore. Se facciamo una media di come viene speso il tempo nel cosiddetto “mondo occidentale”, dal lunedì al venerdì passiamo 8 ore a lavorare, 8 a dormire, circa 2 per i pasti e un tempo variabile (da poche decine di minuti a parecchi ore) nelle “trasferte” casa-lavoro. Ci rimane quindi ben poco tempo da dedicare alle letture, alla formazione e ancor meno allo svago, a noi stessi, alla nostra famiglia. Le buone abitudini In altre parole, siamo un popolo di abitudinari. Soprattutto in ambito IT, noto che amici/conoscenti/colleghi tendono ad essere piuttosto razionali e ad aver sviluppato, nel corso degli anni, un sistema (più o meno buono) di “ottimizzazione della giornata lavorativa”. Anche senza aver studiato il time management, la logica che pure io cerco di applicare è simile ai 4 punti illustrati da Francesco Tinti in un suo recente post sulla gestione del tempo: 1. Limita il più possibile le interruzioni 2. Segna in una lista tutto quello che devi fare 3. Fai una cosa per volta 4. Prevedi delle zone “cuscinetto” nella tua giornata per garantire flessibilità ai tuoi task Personalmente, mi sento però di aggiungere (anzi, di mettere in vetta) alla lista un “classico”: 5. Less is More 🙂 “Meno è meglio” Non ci crederai, ma ho limitato a 25 (si, venticinque) il numero di fonti del mio feedreader. Se devo aggiungere un nuovo feed, ne sacrifico un altro. Se per più di 5 giorni di fila arrivo a sera senza aver letto almeno tutti i titoli dei feed, passo in rassegna la mia giornata e taglio qualche altra “distrazione”. Si, perchè nel nostro campo non si può fare a meno degli aggiornamenti, che devono essere il più possibile continui, in real time, ma soprattutto precisi e pertinenti. Social = tempo perso? E’ per questo motivo che non riesco davvero a trovare il tempo da dedicare a cose come Twitter, Facebook o FriendFeed, così di moda ma così time-waster. Per quanto riguarda Twitter, ho messo a punto un “sistema di estrazione dati” che funziona discretamente, ma il rumore di fondo rimane comunque eccessivo. Non oso immaginare come trascorre la giornata chi dice di “seguire” qualche centinaio di persone. Facebook è invece l’inutilità per definizione: oltre allo stream di micro-messaggini nello stile del peggior Twitter (mi alzo – mangio – lavoro – vado a letto), si ha il fastidio della pioggia di inviti a gruppi e/o applicazioni nonsense. Salvo dal trio FriendFeed, se non fosse troppo… “impegnativo”: alcune discussioni si dispiegano in forme e modi davvero interessanti, peccato solo che sia eccessivamente gravoso badare al susseguirsi di una raffica di messaggi in stile “botta e risposta” (ecco uno dei motivi per cui ho mollato quasi del tutto la frequentazione di forum e newsgroup). Conclusione Quanto esposto in questo articolo non vale per i mantenuti o i pensionati 🙂 , ma per chi, lottando quotidianamente fra telefonate, email, preventivi e appuntamenti, ha pochissimo tempo da dedicare alla lettura online, e deve quindi ottimizzare ogni minuto per estrarre dall’elenco delle sue fonti preziose informazioni utili per la sua formazione e per la sua professione. In quest’ottica, un accurato lavoro di newsmastering porterà via un bel pò di tempo all’inizio, ma a regime si rivelerà come una vera e propria manna dal cielo. Peccato che il newsmastering non si possa applicare a certi social… oppure si? 🙂