4 mesi fa si diceva che la fiducia nei social media è morta. Ma secondo una ricerca di Invoke Solutions, pubblicata su eMarketer qualche giorno fa, le cose non stanno proprio in questi termini: vediamo dunque chi o cosa trasmette maggior fiducia, e verso chi o cosa siamo più diffidenti.

Le fonti di informazioni che trasmettono fiducia sui Social Media

Questa prima immagine evidenzia che ci si fida più degli amici e meno dei brand: ne escono bene i post sui blog di persone conosciute, seguiti da quelli su Facebook e dei cinguettii su Twitter degli amici. Molto più bassa la fiducia verso i brand e (ovviamente) verso gli ignoti.

Le principali caratteristiche che ispirano la fiducia nei Social Media

Nella seconda immagine osserviamo la grandissima importanza dell’apertura al dialogo, dell’accettare commenti sia positivi che negativi. La qualità dei contenuti (ma attenzione, anche quella dei commenti!) viene subito dopo, seguita dalla “reattività” dell’autore. Meno considerati il numero dei partecipanti alle conversazioni e quello dei contenuti prodotti, e ancor meno quello dei fan e dei follower (ricordi quando scrivevo che non hanno alcun valore? 😉 ). Concludendo: le persone si fidano delle persone (lo si diceva oltre un anno fa, parlando, in quello specifico caso, di pubblicità). Ma la fiducia online passa anche dalla conversazione, dal saper accettare/gestire apprezzamenti e soprattutto critiche, dall’essere presenti e reattivi nella discussione: ed è proprio su questi ultimi punti che molti brand, probabilmente, falliscono.