Non si sa se tutto sia partito da GM, che un paio di mesi fa pare abbia deciso di bloccare gli investimenti pubblicitari su Facebook a causa delle basse performance. Sta di fatto che la fuga degli inserzionisti da Facebook, o quanto meno l’interesse di questi verso “il resto del web”, sembra essere cresciuto parecchio negli ultimi tempi. Ce lo racconta uno studio di 33Across, ripreso da VentureBeat, dal quale emerge che quasi i 3/4 degli advertiser concentrano la loro attenzione sul “Rest of Web”, e non su Facebook; un balzo notevole rispetto a Marzo. Secondo Allie Kline, CMO di 33Across, c’è stato un drastico cambio di atteggiamento nei confronti di Facebook a seguito dell’IPO. “Il futuro di Facebook dipende molto dalla pubblicità – sia sul web che sul mobile – e questa ricerca indica che Facebook ha parecchio lavoro da fare per ridare fiducia ai suoi inserzionisti”, ha dichiarato Kline. Ma vediamo in dettaglio i dati raccolti da 33Across:

Facebook vs. Rest of Web

A Marzo solo il 58% degli intervistati dichiarava di porre maggior attenzione al ROW (=rest of web). A Giugno il numero è salito al 71%. A ciò si aggiunge che l’11% di chi distribuisce le campagne pubblicitarie al 40% su Facebook e al 60% sul resto del web, e si arriva a più dell’80% di inserzionisti che decide di investire principalmente fuori da Facebook, contro un 15% che invece predilige spendere in pubblicità sul social network. Ci sarà un’inversione di rotta? Riuscirà Facebook a convincere gli advertiser circa la bontà delle sue soluzioni pubblicitarie? Per ora pare che le trattative con GM – un cliente da 10 milioni di dollari l’anno – siano ripartite, e forse ciò potrebbe dare fiducia ad altri inserzionisti. Ma nel frattempo sarebbe forse meglio evitare dichiarazioni come quella rilasciata da Brad Smallwood, head of measurement and insight di Facebook, che al WSJ ha detto “occorre circa un anno per ottenere dei risultati da una campagna pubblicitaria”