Pinterest SEO

Tre anni fa, sembrava essere l’anno di Pinterest. Lo stesso Rand Fishkin di Moz inserì l’emergente social network fra le sue previsioni SEO del 2012 e in effetti, stando agli ultimi dati di Shareaholic, ci azzeccò: Pinterest figura infatti al secondo posto nei Social Media Traffic Referral, superato solo da Facebook. Pew Research Center ha pubblicato a inizio 2015 le Demographics of Key Social Networking Platforms, nelle quali si nota che (negli USA) il 28% degli utenti adulti su Internet (ovvero il 22% dell’intera popolazione adulta) utilizza Pinterest. Gli uomini, che nel 2013 erano solo l’8%, sono oggi il 13%. Le donne, dal 33%, sono passate al 42%.

Gli utenti di Pinterest

In Italia, nel nostro piccolo, si parla comunque di circa 3 milioni di utilizzatori della piattaforma al mese. Siamo insomma davanti ad un social che non possiamo più ignorare.

I Consigli SEO di Pinterest

Durante l’ultimo SMX East di New York, Anna Majkowska – software manager del Pinterest search team – ha dato vari suggerimenti utili a chi vuole addentrarsi nell’ottimizzazione su Pinterest, suggerimenti molto simili a quelli ripresi alcune settimane fa da Chris Crum, e che trovi – adattati in italiano – all’interno di questo post. “La ricerca è un modo importante per i “Pinner” per trovare contenuti riguardanti la tua attività. Se utilizzi i Rich Pin e se hai un account verificato, i tuoi Pin appariranno più in alto nei risultati delle ricerche. Un altro modo fondamentale per migliorare il tuo aspetto all’interno dei risultati delle ricerche, è quello di migliorare le descrizioni dei tuoi Pin”. Queste (ed altre) preziose indicazioni si trovano all’interno delle 9 paginette della Best Practice Guide di Pinterest for Business. Sempre a proposito delle descrizioni, la guida offre un piccolo elenco di consigli. Per esempio:

  • per le ricette, descrivi gli ingredienti del piatto e come cucinarlo
  • per la moda, includi le caratteristiche del capo, lo stilista o la stagione nel quale indossarlo
  • per i viaggi, descrivi la località e le cose che puoi fare in quel posto
  • per il fai da te, spiega cosa è, come farlo e quali materiali necessitano
  • per la fotografia, metti il nome del fotografo, l’anno e il soggetto
  • per il design, parla del designer, del media e della pubblicazione

In buona sostanza, a prescindere dal tipo di contenuto che si sta per pinnare, è importante essere i più descrittivi possibile ed inserire tutte le parole chiave rilevanti, anche se nella guida viene sconsigliato di puntare solo ad un lungo elenco di keyword o hashtag. Un’altro consiglio è quello di rendere i contenuti più facili da trovare all’interno del motore di ricerca di Pinterest. Per fare ciò, è bene utilizzare immagini di alta qualità (almeno 600 pixel di larghezza), ed usare il Pin It Button e i Rich Pin. “Più persone pinnano i tuoi contenuti, più rilevanti diventano“, dice Pinterest. Che consiglia anche di promuovere il proprio account sui social, tramite pubblicità e altri mezzi. Pinterest suggerisce anche di pinnare contenuti freschi ogni giorno, e di non pinnare solo i propri contenuti: “puoi raccontare una storia più ricca aggiungendo pin di altri”, dicono. E invitano alla collaborazione con blogger e siti web. L’engagement attraverso follow, repin, like e commenti è insomma altamente raccomandato, così come la creazione di group board alle quali invitare persone che amano il tuo brand a contribuire. Il nome della bacheca dovrebbe essere lungo massimo 20 caratteri, altrimenti si rischia che venga troncato (un po’ come per i title troppo lunghi su Google). Anche in questo caso è bene mettere una description e utilizzare parole chiave rilevanti. E’ possibile scegliere anche una cover pin, ovvero una immagine di copertina attraente che spinga l’utente a “fare follow” su tale board. La scelta potrebbe ricadere sull’immagine che ha ottenuto, nel corso del tempo, il maggior numero di repin. Pinterest raccomanda inoltre di mettere le board più importanti nella parte alta dalla pagina: puoi farlo facilmente trascinandole e rilasciandole dove desideri. Un altro suggerimento è quello di provare a “organizzare assieme un piccolo gruppo di pin che siano in grado di raccontare una storia e catturare l’immaginazione“. Un ottimo esempio di board organizzate per temi diversi, e che possono quindi soddisfare diversi tipi di pubblico, è quello di The Container Store:

Esempi di board su Pinterest

Interessante infine notare che Pinterest consiglia di linkare siti esterni. Nella guida si legge infatti: “un pin relativo ad un film dovrebbe portare al trailer o ad una recensione, e un pin relativo ad un prodotto dovrebbe portare dove sia possibile acquistarlo”.

Le Persone Cercano in Pinterest con l’Intenzione di Comprare

Secondo uno studio di Vision Critical, il 47% degli utenti che acquistano su Pinterest afferma che sono “incappati” in oggetto che hanno pinnato e comprato, senza averlo cercato. Ma il 28% – e questo è il dato significativo – afferma invece che stavano cercando proprio quell’oggetto (o qualcosa di molto simile), e questo numero sale fino al 47% quando si parla di acquisti legati a prodotti di bellezza o per i capelli:

Chi compra via Pinterest

Pinterest Guided Search

Lanciata ad Aprile del 2014, la “ricerca guidata” di Pinterest è in pratica un sistema che ti permette di affinare le ricerche che fai all’interno del social inserendo nuovi termini correlati al primo, e restringendo di conseguenza il raggio d’azione.

In base ad una dichiarazione rilasciata da un portavoce di Pinterest a WebProNews qualche settimana fa, la Guided Search risponde ai seguenti segnali:

  • Interesse nei confronti della guida. Maggiore interesse mostra l’utente nei confronti della guida, meglio viene classificata. Vengono conteggiati i click sui pin da parte degli utenti, e quanto spesso questi vengono aggiunti alle loro board.
  • Qualità dei risultati della “query composta”. Viene presa in considerazione la qualità delle pagine di terze parti alle quali puntano i pin.
  • Ubicazione dell’utente. Pinterest afferma di utilizzare questo segnale da poco; in pratica, in base al luogo geografico in cui si trova l’utente, possono essere essere mostrati termini correlati diversi:

    Guide di Pinterest diverse in base alla nazione

  • Sesso dell’utente. Uomini e donne hanno interessi diversi, e quindi possono vedere guide diverse. Gli uomini cliccano mediamente in misura maggiore sulle guide, e lo fanno su temi come arte, automobili, fitness, salute, moda e shopping; le donne tendono invece a preferire cibi e bevande, articoli per la casa e tecnologia.
  • Tendenza attuale. Se un numero elevato di utenti mostra interesse per una guida in un breve lasso di tempo, questa diventa popolare, e può “posizionarsi” meglio per un certo numero di giorni.
  • Rilevamento dello spam. Pinterest rimuove tutti i pin considerati spammosi dalle sue guide.

La Guided Search sembra funzionare molto meglio su smartphone: i click via iPhone sono infatti superiori del 50% rispetto a quelli via web, e la “propensione al click” è maggiore nei fine settimana rispetto ai giorni feriali.

L’Intento di Ricerca su Pinterest

L’introduzione della Guided Search ha permesso a Pinterest di comprendere meglio le query di ricerca degli utenti, e quindi il loro intento (qualcuno ha detto Hummingbird? 🙂 ). Analizzando le query adiacenti all’interno della stessa sessione, e i pin cliccati in seguito, Pinterest riesce ad affinare e migliorare la discovery experience delle ricerche successive. In parole povere, gli ingegneri possono immaginare che se un utente scrive “tacchino” nella ricerca di Pinterest, probabilmente poi scriverà “ricette”. Questa funzione può essere sfruttata anche dai marketer e da chi ha una attività commerciale: per esempio, se vendi abiti da sposa, ma non sai quali sono quelli più popolari, usando la Ricerca Guidata puoi vedere che ad “abiti da sposa” sono correlati “abiti da sposa in stile principessa”, “abiti da sposa d’epoca”, “pizzi”, etc. Non devi più indovinare ciò che gente vuole, è la Guided Search che te lo dirà.

Altri Fattori da Considerare

Vincent Ng, autore dell’ebook How to Search Optimize Your Pins and Boards For Pinterest and Search Engines, offre diversi altri consigli e indicazioni utili. Fra questi:

  • Meglio avere 5 pin per uno specifico termine, invece che uno solo (o peggio, nessuno). E’ troppo facile per un pin, perdersi in un oceano di milioni di pin.
  • Pinterest sta iniziando a lavorare su un motore di riconoscimento visivo delle immagini, che possa capire (ad esempio) che certi colori o certe forme sono quelle di un tavolino. Pertanto, anche se nella descrizione della foto del tuo tavolino non metti quel pin, se un certo numero di persone in passato ha usato immagini molto simili con quel pin, quel pin potrebbe essere associato alla tua immagine.
  • Sempre più persone cercano su Pinterest, anziché su Google, per alcune tipologie di query (per esempio, quelle legate al lifestyle). Se vuoi capire quali termini sono maggiormente cercati, inizia a digitarli nella casella di ricerca e vedi cosa compare:

    I suggerimenti di Pinterest

  • Mettere le parole chiave all’inizio della descrizione può aiutare, ma forse oggi non è più un fattore importante come era tempo fa.
  • Il numero di repin sembra invece avere ancora un buon peso, ma va considerato anche il “fattore freschezza” (un po’ come succede, in certi ambiti, su Google).

Conclusione

Come detto all’inizio, Pinterest è oggi fra i social in grado di veicolare più traffico in assoluto. Secondo quanto dichiarato da BuzzFeed, Pinterest è il secondo social network referrer, ed è quello che ha il “ciclo di vita” più lungo: può portare traffico verso i post anche parecchio tempo dopo la loro pubblicazione. Più della metà del traffico che BuzzFeed riceve da Pinterest, è infatti relativo a post pubblicati più di 2 mesi prima. Forse non funzionerà per tutte le tipologie di contenuti, ma se hai un sito molto “visuale”, se vendi prodotti che rendono molto bene in foto e sono indirizzati principalmente ad un pubblico femminile, probabilmente Pinterest è un social che potrà darti grandi soddisfazioni.

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