SEOmoz ha lanciato da poche ore Trifecta, versione riveduta ed aggiornata del suo storico Page Strength tool. Come funziona?

SEOmoz Trifecta

Una volta inserito l’URL che sia vuole analizzare, ci si presentano 3 possibilità:

  • Page (effettua il check di una specifica pagina di un sito)
  • Blog (utilizza parametri specifici per valutare un blog)
  • Domain (effettua il check di intero sito web)

Ho provato subito a testare la “forza” del TagliaBlog 🙂 , ottenendo questo risultato:

Il punteggio del TagliaBlog secondo SEOmoz Trifecta

(che, in base allo score, risulta essere un blog all’apice di “Just Emerging” e appena prima di “Somewhat Important”). Quali sono i parametri utilizzati per effettuare il calcolo? SEOmoz usa un mix di questi parametri per restituire il Blog Strength:

  • Numero di iscritti a Bloglines
  • Numero di link in Yahoo! Site Explorer
  • Alexa Rank
  • Technorati (Rank, Autority Score e Blog Reactions)
  • Numero di link in Google Blogsearch
  • Numero di volte in cui l’URL è stato citato in Google
  • Google Pagerank (sia della homepage del blog, che del dominio)
  • Compete Rank
  • Quantcast Rank

Altre feature E’ possibile comparare il proprio score con altri blog appartenenti alla stessa categoria, e vengono suggeriti diversi link di approfondimento per migliorare reach e rank del proprio blog. Solo e esclusivamente ai membri di SEOmoz, sono inoltre offerti dettagliati report comparativi (del proprio sito con altri 4), anche illimitati: tutti gli altri utenti avranno a disposizione un solo report “base” al giorno. Conclusioni Quando utilizzo questi tool, mi piace sempre soffermarmi su quali parametri vengono utilizzati per il calcolo del punteggio. Nel caso di SEOmoz Trifecta, sono presenti (ad esempio) il “solito” Google Pagerank e l’Alexa Rank (dei quali si dice da tempo che contano poco (l’Alexa Rank nulla), ma guardacaso sono sempre considerati quando c’è da stabilire uno score). Sono inoltre presi in considerazione servizi poco o per nulla utilizzati in Italia (come Compete e Quantcast), cosa che di conseguenza falsa il punteggio a favore di siti anglofoni. Curioso il fatto che venga utilizzato il numero di subscriber a Bloglines (servizio scarsamente utilizzato, almeno da noi), e non i Feedburner reader (chissà poi perchè…). Ho infine trovato molto interessante il parametro “Blog Url Mentions At Google”, che sta ad indicare quante volte l’URL viene menzionato senza però essere linkato: secondo SEOmoz (e non solo), è un importante metro di misura della popolarità di un sito… riflettiamoci. P.S.: SEOmoz Trifecta, a dispetto del nome, non ha nulla a che vedere col recente seminario Google Trifecta: Webmaster Tools, Analytics, Website Optimizer… e se te lo sei perso, puoi comunque rivederlo da qui 😉