Un paio di giorni fa, Marissa Mayer (vice presidente della divisione Search Products & User Experience di Google) è stata intervistata da Michael Arrington di TechCrunch durante LeWeb’08. Nell’intervista si parla di Zeitgeist, di Chrome, dei vari aspetti della ricerca (video, personalizzata, sociale, locale…) e anche di SearchWiki: altri siti/blog che han ripreso la notizia han preferito focalizzarsi sul passo dove la Mayer spiega che, a breve, SearchWiki includerà un Off Button (ovvero sarà possibile attivare/spegnere l’opzione a piacimento). Ma c’è un passaggio sicuramente più interessante. Marissa inizia a parlare di SearchWiki verso il settimo minuto dell’intervista. Dice che il servizio nasce per rispondere all’esigenza di una ricerca più dinamica e più personalizzata. In pratica l’attuale ricerca non è stateful, non tiene traccia di come abbiamo operato nel passato. La Mayer cita anche una statistica, secondo la quale il 40% delle ricerche sono repeated searches, ovvero 2 query su 5 sono già state fatte dall’utente in passato. Visto sotto quest’ottica, SearchWiki può essere utilizzato come una sorta di “gestore di bookmark evoluto”, per tiene nota delle mie ricerche precedenti riordinate secondo i miei gusti. Ma la domanda più interessante è sicuramente quella che Michael Arrington ha posto verso il minuto 10:30: “i dati raccolti tramite SearchWiki, verranno utilizzati per migliorare i risultati delle ricerche di Google?” Marissa precisa innanzitutto che l’idea alla base di SearchWiki è quella di fare un experiment, non di manipolare le SERP. Ma il punto più significativo è sicuramente questo: SearchWiki verrà probabilmente utilizzato per interpretare in modo aggregato alcuni signals: se migliaia di utenti cancellano un risultato delle SERP, evidentemente la cosa va vista come un segnale, che di conseguenza potrebbe essere utilizzato (in futuro) per modificare le SERP. Stai già immaginando una rete di Social (Black Hat) SEO specialist? 🙂