Ispirato da questo post di Nereo, proseguo il discorso sui costi del posizionamento nei motori di ricerca (iniziato un mesetto fa) andando a toccare l’altra faccia della medaglia, ovvero quella relativa agli stipendi dei SEO specialist. Stipendi che, nell’ambito della categoria, pare siano fra i più bassi del mondo: la metà degli interpellati dichiara infatti di guadagnare meno di 30.000 dollari all’anno ovvero, al cambio attuale, circa 19.000 euro (ovviamente lordi). Ma per quale ragione un SEO, in Italia, guadagna così poco? Dal mio punto di vista, sono da considerare almeno 3 aspetti:

  • Il “sistema Italia” Siamo in un paese dagli stipendi troppo livellati. Competenti o incompetenti, super-geni o completi imbranati, qualsiasi sia il loro ambito di lavoro, prendono intorno ai 1.000 euro al mese (100 euro più, 100 euro meno). E non sto parlando solo dei metalmeccanici: anche in campo IT girano normalmente stipendi di questo tipo.
  • Molti junior e pochi senior Il SEO è una professione “nuova”. Anzi, in realtà è vecchia, ma solo da un paio d’anni ha avuto la sua esplosione. Ne consegue che esistono moltissimi wannabe e pochissimi guru, con il risultato che gli stipendi che girano sono da junior (e non da senior). E i senior, sul mercato, sono introvabili… anche perchè
  • Chi acquisisce professionalità, si mette in proprio Se il SEO junior è intelligente e volonteroso, dopo qualche tempo a 1.000 euro/mese prova a fare il grande salto e si mette in proprio. Magari cerca di “portar via” qualche cliente all’agenzia per la quale lavora. O comunque si illude di poter intascare ben più dei soliti 1.000 euro al mese. Sta di fatto che alcune top agency perdono pezzi (o sono in sofferenza), mentre cresce il numero dei SEO freelance… che magari, da liberi professionisti, fattureranno 2.000 euro al mese… che al netto di tasse, IVA e costi vari son sempre 1.000 euro 😀

P.S.: chiudo, amaramente, riflettendo sul paragone “Italia-India” (2 stati simili a livello di stipendi SEO). Peccato che:

  • il costo della vita in India mi risulta sia inferiore rispetto al Bel Paese;
  • gli indiani parlano/scrivono in un inglese (quasi) perfetto (da noi abbiamo pure difficoltà ad esprimerci in italiano…), ed hanno generalmente un livello di istruzione e preparazione superiore al nostro;
  • l’India è da tempo uno dei primi mercati a livello di outsourcing IT (nel senso che i paesi anglofoni si rivolgono all’India per acquistare servizi internet): in Italia, invece, non viene nessuno dall’estero a comprare i nostri servizi; sono semmai i nostri cervelli che scappano oltre confine… ( mino, non dirmi che devo trasferirmi in Irlanda, che sai che non posso! 😀 )