Non amo molto le tecniche borderline (grey hat, direbbe qualcuno). Oggi voglio però parlarti di un metodo che, anche se può sembrare un tantino estremo, non viola alcuna regola (di AdSense o network pubblicitari simili), quindi è perfettamente legale e senza alcun rischio di ban. La tecnica in questione la battezzo col nome di “post trappola“, ed ora capirai il perchè. La prima volta che ho visto il sistema in azione, fu un paio d’anni fa: l’ideatore (inconsapevole) è un amico (chiamiamolo A.), webmaster di un noto blog italiano (non ti farò il suo nome neanche sotto tortura 😀 ). Un bel giorno A. scrive un bell’articolo (come di consueto) sul suo seguitissimo blog. Inserisce qualche immagine, controlla grassetti, italici e ortografia, ma si dimentica di una cosa molto importante: i link. In pratica, scrive un post con ottimi contenuti, ma privo di qualsiasi collegamento verso siti esterni. Cosa succede? Succede che lascia il post in quello stato (=senza link), e se ne dimentica. Qualche giorno dopo, l’articolo viene indicizzato in Google e si posiziona piuttosto bene per qualche chiave secondaria (in quanto il blog di A. ha un buon trust nella sua nicchia). Qualche giorno dopo, A. nota uno strano incremento del CTR degli annunci AdSense (pubblicità che utilizza abitualmente sul suo blog). Incrocia i suoi enne sistemi di statistica e scopre che l’impennata del CTR, relativa a quel post scritto qualche giorno prima, è iniziata da quando i motori di ricerca (in particolare, Google) l’hanno ben posizionato per alcune chiavi: in pratica, gli utenti in arrivo da Google leggono il “post trappola” e quindi lasciano il blog cliccando sull’annuncio contestuale. Come mai? Semplice: perchè il post non contiene link. E’ un post di qualità, originale, ma manca di una cosa essenziale: i link di approfondimento. L’utente in arrivo dal motore di ricerca lo legge, e ci rimane “intrappolato” dentro (da qui il nome di “post trappola”). Non sapendo come uscirne, clicca sul primo link correlato che gli capita a tiro… e se l’annuncio contestuale è pertinente, ed inserito in una buona posizione, clicca su quello. Perchè parlo di utenti provenienti dai motori? perchè i lettori abituali del blog di A., quelli che lo seguono da anni, ormai non si fanno più “ingannare” dalla presenza degli annunci AdSense (=leggono attentamente i contenuti, ma “schivano” abilmente i banner). Conclusione A. ha ripetuto diverse volte l’esperimento nel corso del tempo, e i successivi test hanno sempre confermato che la tecnica funziona: il CTR di tutti i “post trappola” risulta essere almeno doppio rispetto a quello di un post normale (con dentro qualche link). Ovviamente non credo sia una tecnica da utilizzare in modo massiccio, in quanto un post senza link di approfondimento, soprattutto se parliamo di un post lungo e articolato, è piuttosto innaturale, e va contro i principi stessi del web. P.S.: proprio ora mi sono accorto che questo mio articolo non ha nemmeno un link in uscita 😀