Se un annetto fa il 92% degli utenti dei motori di ricerca non superava la terza pagina, oggi la situazione sembra essere ancora “peggiore”. Il 95% (e più) degli utenti si ferma infatti ai primi 10 risultati, almeno secondo una ricerca di iCrossing – The Importance of Page-one Visibilityripresa da eMarketer:

US Natural Search Visit from Google, Yahoo! and Bing

Il motivo? Il più ovvio, potrebbe essere quello che la prima pagina soddisfa (quasi) sempre la query inserita. Ma ciò avviene perché è migliorata la qualità dei risultati, o perché nella parte alta della SERP c’è ormai di tutto – come ha notato anche Marco Loguercio – fuorché i link verso i risultati organici? Già a Novembre Aaron Wall si chiedeva Excuse Me, But Where Did Google’s Organic Search Results Go?. E in effetti aveva le sue belle ragioni, visto che certe query ritornano risposte simili a questa:

Una SERP di Google

Ma non è finita qui: ultimamente nelle SERP han fatto capolino pure la social search e la real-time search, andando ad aggiungere nuovi “stimoli visivi” che sono molto lontani dal vecchio elenco neutro di link nudi e puri. I click arrivano dunque dalla novità/curiosità verso qualcosa di diverso dal “solito risultato”, oppure una immagine, un video, una mappa, una news (o un annuncio pubblicitario, perché no 🙂 ) rispondono davvero alla mia domanda di informazioni?