La ricerca si è evoluta per anni, e sembra ora pronta ad entrare in una nuova era. Mentre ricerca e social media sembravano essere di 2 specie diverse, è sempre più chiaro che sono direttamente connesse, e in futuro lo saranno sempre di più. Stiamo già vedendo che i motori di ricerca tentano di classificare in qualche i modo gli aggiornamenti provenienti dai social. Per esempio, sappiamo che i motori utilizzano la qualità dei follower di un account per definire dove posizionare i tweet. Si parla molto di come i “mi piace” di Facebook e i “retweet” di Twitter stiano prendendo il posto dei link. Attenzione, nessuno sta dicendo che i vecchi link sono morti. Ma ci sono un sacco di link condivisi su queste piattaforme, e in un certo senso questa forma di condivisione sta sostituendo i vecchi link, almeno in alcuni casi. Ecco come Rand Fishkin di SEOmoz parlava di come Twitter sta “cannibalizzando il web link graph”:

Is Twitter Killing Link Bait? di WebProNews
Ora che l’Open Graph di Facebook e gli altri social plugin stanno “divorando” il web, improvvisamente si specula sul fatto che il “mi piace” stia prendendo il posto del link. Anche se non credo che nessuno abbia avuto modo di studiare in dettaglio Open Graph prima del suo annuncio, in realtà riflette quello che tutti avevamo in mente da lungo tempo. Il modo in cui le persone ottengono informazioni online sta cambiando. Il quadro che abbiamo davanti è questo: il vero competitor di Google non sta arrivando dal mondo del search. Proviene da altre vie di accesso alle informazioni. La più grande minaccia per Google (inteso come motore di ricerca) è che le persone non hanno più bisogno di dipendere da un motore di ricerca “tradizionale”. Anche se non credo che Google abbia da preoccuparsi veramente in termini di perdita di utenti, dovrebbe preoccuparsi del fatto che gli utenti lo usano meno spesso, perché trovano le informazioni all’interno delle loro app… tramite gli amici che hanno sui social network… e non devono essere necessariamente dentro Facebook per farlo, visto che esistono cose come i social plugin (Twitter ha una piattaforma chiamata @anywhere, e probabilmente vedremo molti altri modi con cui i social network compenetreranno gli altri siti web). Yuli Ziv (CEO di Style Coalition) ha scritto un recente articolo su Mashable nel quale sono elencati i 5 motivi per cui Google (e la Search) non domineranno il prossimo decennio. Eccoli in sunto: 1. Il processo della ricerca è inefficiente 2. L’integrazione del GPS sui dispositivi mobile ha eliminato la necessità della ricerca location-based (qualcuno ha detto Foursquare/Gowalla? 🙂 ) 3. I Social creano connessioni di valore 4. La raccomandazione di contenuti rimpiazzerà la ricerca 5. I suggerimenti saranno il “cuore” della nostra shopping experience Ogni punto è discutibile, ma in ogni caso è chiaro che la diversificazione di come le persone ottengono informazioni è già iniziata. Il “mi piace” di Facebook non si traduce in un posizionamento migliore in Google, ma con ciò? Potrebbe tradursi in un miglior posizionamento su Facebook. Dopo tutto, se a più persone “piace” il tuo brand, è giusto che tu abbia un miglior posizionamento all’interno del social network. Facebook ha oltre 400 milioni di utenti (in crescita) ed una forte espansione, il che significa sempre maggior visibilità, e sempre maggior livello di personalizzazione. Non è questione di scegliere fra “like” e “link”. Entrambi sono ottimi. Eli Goodman, nel video qui sotto, ha evidenziato alcuni punti su come la ricerca sta cambiando nel corso del tempo, sulle abitudini degli utenti, e sulle relazioni fra le 2 cose:
What Will Influence Search in the Future? di WebProNews
Per quanto riguarda l'”ottimizzazione della ricerca”, sembra abbastanza chiaro che il social e il mobile continueranno a giocare ruoli di primo piano. Appare anche chiaro che se si vuole un successo “sociale”, è necessario lavorare alle relazioni con gli altri all’interno della propria rete. Guarda alla strategia attuata da Twitter con i Promoted Tweets, attorno al concetto di “risonanza”. Guarda a strumenti come Trst.me, un metodo in stile PageRank per classificare gli utenti di Twitter. Guarda alle implicazioni del “mi piace” di Facebook. Indipendentemente da ciò che Facebook deciderà di fare con i dati raccolti, questi sono già utilizzati in altri luoghi, come nella ricerca di OneRiot. L’obiettivo di Facebook Open Graph è di connettere il web. E’ chiaro che il “mi piace” influenzerà molti altri ambiti. Il nocciolo di tutta la questione è che non si tratta solo di ottenere più link. I link si useranno sempre, ma i le interazioni sociali potrebbero avere la stessa importanza, e in molti casi essere più utili per la tua visibilità, per convincere gli utenti a visitare il tuo sito, i tuoi contenuti, il tuo e-commerce. Liberamente tradotto da: Are Likes and Retweets the New Links?, di Chris Crum.