Mal tollerati da DMOZ, invisi a Google (che si dubita abbia penalizzato diversi siti che ne facevano uso massiccio), sgamati al volo dagli utenti più evoluti (che evitano quindi di cliccarci sopra), considerati come una delle cose più “evil” da infilare nel post di un blogi link di affiliazione non godono certamente di ottima fama. Dal mio punto di vista, credo però sia giusto che chi gestisce un blog cerchi di trovare un sistema onesto per ripagarsi almeno dei costi del dominio e dell’hosting (nonchè del tempo impiegato giornalmente a scrivere contenuti): gli annunci pubblicitari (es.: Google AdSense) sono un buon metodo, ma (da sempre) consiglio di valutare altre possibilità, come le affiliazioni “a tema”. E’ infatti estremamente importante che i link affiliati aggiungano valore al post e non (come capita invece di vedere) vengano creati post all’esclusivo scopo di inserirci all’interno link pubblicitari: la cosa è anche ben esplicitata all’interno delle istruzioni per i webmaster di Google:

“Se il tuo sito partecipa a un programma affiliato, accertati che vi aggiunga valore. Fornisci contenuti univoci e pertinenti, che diano agli utenti un motivo per visitare il tuo sito prima di altri”.