Quando iniziai a lavorare in Internet 12 anni fa, i siti web erano semplicemente “pagine web”, nei biglietti da visita si leggeva speso “web page: www…”. Visitando l’indirizzo, infatti, si trovava la singola pagina con tutte le informazioni del caso. Presto, webmaster e sviluppatori iniziarono ad organizzare i contenuti e nacquero i siti veri i propri, come un gruppo di pagine collegate tra di loro. La home page diviene quindi la pagina più importante del sito; “guai” a lavorare sulle pagine interne se prima non veniva creata la home (procedura a mio avviso sbagliata). Fino a quel momento avevo lavorato soltanto con siti in spagnolo, una volta giunto in Italia (come Web Designer per una ditta sul Lago di Garda che contava molti clienti nel settore turistico) mi ritrovai a gestire le famose pre-home che in quel periodo ahimè andavano di moda. Le pre-home erano una sorta di luogo di accoglienza dove il visitatore poteva, fondamentalmente, dopo aver visionato la bell’animazione in flash, scegliere la lingua per entrare nel sito dell’albergo con tanto di bandiere: la tedesca per il tedesco, quella inglese per l’inglese e così via. C’è ancora chi usa la bandiera della Spagna per il sito in spagnolo, e pensare che io non clicco mai sulla bandiera spagnola 🙂 Per fortuna le pre-home stanno ormai scomparendo notevolmente e solo qualche Web Designer di vecchia generazione si azzarda ad utilizzarle. Da un tempo a questa parte, l’indiscutibile successo dei blog ci ha fatto riflettere su come dovrebbe essere la home page di un sito. Nel blog la home è semplicemente un riassunto di quello che si trova all’interno del sito, cioè gli ultimi post (di solito gli ultimi dieci) che vengono elencati in home page con un piccolo riassunto relativo al loro contenuto ed un collegamento dopo il breve paragrafo con il testo ancorato: “continua a leggere” o “read more” 🙂 L’ordine cronologicamente inverso della struttura blog fa in modo che l’home page sia sempre aggiornata con contenuti freschi, è questo che piace ai motori di ricerca! Oggi, nonostante qualcuno osi ancora negare l’importanza delle attività di posizionamento organico, le cose si mettono diversamente. I siti non sono più una casa con una enorme porta da dove fare entrare tutti e soddisfare i bisogni dei visitatori, bensì una casa con tante “finestre”. La gente però non è abituata ad entrare nelle case passando per le finestre nè tanto meno noi (sviluppatori|designer|webmaster) prendiamo in considerazione il fatto che possano entrare dalle stesse… ci sbizzarriamo quindi a creare (speso sotto la direzione di un esperto SEO) altre piccole case (mini-siti) con altre porte (landing page) convinti che tutti di fronte ad una porta si comportino nel modo più logico: entrare. Nell’ultimo paragrafo non ho parlato di home page, sicuramente avete già capito che in un progetto di posizionamento organico la home perde il valore assoluto. La home page rimane per le sorgenti di traffico: Siti di provenienza o Traffico diretto, i quali hanno a che fare indirettamente con il posizionamento organico. La sorgente di traffico: motori di ricerca è quella che ci permette di misurare il successo di una campagna di posizionamento organico, la home page, quindi, acquisisce ora un valore relativo. A questo punto la vera home page del tuo sito diventa: google.com (it). Lavorare con questa premessa considerando cioè google.com come la vera home dei nostri siti, ci porta a:

  • Creare delle strutture logiche e solide, quelle che vengono trascurate nella maggior parte dei siti tradizionali
  • Organizzare i contenuti in modo equilibrato ai fine della tematizzazione
  • Misurare la performance delle diverse aree tematiche
  • Ottimizzare i processi alle conversioni
  • Studiare meglio il fenomeno “Long Tail”
  • Creare meno mini-siti
  • Creare meno landing page SEO oriented

Ecco perché nel mio esordio come libero professionista un anno fa al SES di Milano parlai di come la teoria “landing page” doveva essere integrata alla struttura dei siti e non concepita come una strategia a sé stante. Quest’anno ho preferito (data l’improbabilità del SES Milano 2008) parlare di questo argomento sul Tagliablog che, diciamoci la verità, è diventato il blog più letto tra gli operatori del settore 🙂 Grazie Davide!! Autore: Johnnie Maneiro (per il TagliaBlog).