L’abbandono dei vecchi media in favore dei nuovi è una questione generazionale, e a quanto pare siamo solo all’inizio di questa rivoluzione. I nati prima degli anni ’70 sono cresciuti leggendo giornali e riviste, e guardando la TV. Molte di queste persone sono più a proprio agio con la carta rispetto ad un supporto digitale, e continueranno a fruire dei vecchi media fino alla morte. Ma le nuove generazione non hanno queste abitudini. L’idea di informarsi tramite qualcosa che deriva di un albero morto, e che deve essere poi trasportato fino ad una edicola, suona come ridicolo, antiquato, scomodo e dispendioso. Per queste persone le pubblicazioni cartacee sono difficili da gestire e da condividere, non hanno funzioni di ricerca, e l’informazione non li raggiunge nell’esatto istante in cui viene prodotta: per questa generazione, il digitale è superiore su tutta la linea. E non stiamo parlando di bambini o ragazzini. Lentamente ma inesorabilmente, questa fascia di popolazione sta crescendo. Tempo 10 o 20 anni, e quelli che preferiranno ancora la carta saranno 4 gatti, che nel frattempo avranno passato il testimone alla generazione digitale. In una ricerca di Ofcom, condotta su consumatori di mass media di tutte le età fra Ottobre e Novembre 2013, è emersa molto chiaramente questa tendenza. La domanda posta agli intervistati è stata: “Di quale media sentiresti maggiormente la mancanza?” Queste le risposte:

Most missed media

Fra gli over ’65 il digitale ha una presenza ridicola, gli smartphone sono praticamente assenti, mentre la TV domina. Se prendiamo invece la fascia più giovane (sotto i 34 anni), è la TV ad arrancare, mentre sul gradino più alto del podio svettano gli smartphone. Da notare la totale assenza della carta, percepita probabilmente come un media “non necessario”, del quale si può tranquillamente fare a meno. Se a queste tendenze seguirà lo spostamento degli investimenti pubblicitari, è però ancora tutto da vedere. Ricordo infatti molto bene questa slide

Tempo speso rispetto ad investimenti pubblicitari

presa dagli Internet Trends di qualche anno fa, nella quale si nota come la stampa raccoglieva ancora una montagna di soldi (rispetto al tempo di fruizione), mentre la spesa pubblicitaria per Internet e Mobile, sommate assieme, era ancora di 2 punti percentuali inferiore. E come non menzionare uno degli ultimi report di Nielsen, questa volta dedicato al mercato italiano:

Stima del mercato pubblicitario secondo Nielsen, Gen-Feb 2013 vs Gen-Feb 2014

qui addirittura si nota come gli investimenti pubblicitari sulla TV superano di 9 volte (!) quelli su Internet, e anche che quello televisivo è l’unico mercato (assieme a quello radiofonico) dove la spesa cresce. E si può anche rilevare che la pubblicità sui quotidiani, seppur in caduta libera, rimane il doppio rispetto a quella sul web, che raccoglie appena più dei periodici. Se è vero che l’interesse verso i vecchi media è in calo, sembra però che gli inserzionisti pubblicitari facciano finta di non accorgersene… che sia, anche questa, una questione generazionale? 😉