Istruzioni per i Webmaster di Google

Nei giorni scorsi Google ha rilasciato le sue nuove “Istruzioni per i Webmaster“, in pratica le linee guida “per consentire a Google di trovare, indicizzare e posizionare il tuo sito”, che includono anche una serie di cose da NON fare se non vuoi rischiare di essere penalizzato. Jennifer Slegg ha pubblicato una analisi approfondita circa la vecchia e la nuova versione inglese delle Webmaster Guidelines; io provo a farlo guardando alla versione italiana (che, notoriamente, è sempre stata tradotta in modo un pochino differente rispetto a quella originale). Per mia fortuna sono riuscito a salvare una copia cache della vecchia versione italiana del documento, ed ecco quindi le principali differenze che ho rilevato.

Link

Prima si diceva che “ogni pagina dovrà essere raggiungibile da almeno un link testuale statico”; ora si parla di “link rilevabile”, che può essere testuale, immagine (con attributo ALT) e “attinente alla pagina di destinazione”. Interessante anche il fatto che la vecchia versione diceva di limitare “a un numero ragionevole i link in una determinata pagina”; la nuova puntualizza “al massimo alcune migliaia”.

Sitemap

Prima si suggeriva di creare una sitemap che “rimanda alle sezioni più importanti” del sito, e di suddividerla in più pagine se contiene “moltissimi link”. Ora si consiglia di creare anche una “pagina con un elenco leggibile di link che rimandano alle stesse pagine”: in pratica, Google suggerisce di creare una mappa del sito in HTML, utile agli utenti, oltre alla solita sitemap in XML.

Robots.txt

Nella vecchia e nella nuova versione si parla ampiamente del file robots.txt, ma ora si introduce un concetto molto caro ai SEO, ovvero quello del crawl budget: “Utilizza il file robots.txt sul tuo server web per gestire il tuo budget di scansione, impedendo la scansione di spazi infiniti come le pagine dei risultati di ricerca”. Google dice anche di consentire “la scansione di tutte le risorse del sito che inciderebbero notevolmente sulla visualizzazione delle pagine, ad esempio i file CSS e JavaScript che incidono sulla comprensione delle pagine” (se ben ricordi, il 28 Luglio 2015 Google inviò a moltissimi webmaster delle email – e notifiche all’interno di Search Console – nelle quali invitata a sbloccare tutti i file che potevano causare problemi all’indicizzazione di alcuni contenuti, o addirittura “ranking inferiori a quelli ottimali”).

Il Googlebot legge il Testo incluso nelle Immagini?

Nelle nuove linee guida è stata eliminata la frase “Il crawler di Google non riconosce il testo contenuto nelle immagini”. Ricordo che nel lontano 2008 Google registrò un brevetto che si chiamava proprio “RECOGNIZING TEXT IN IMAGES“… è arrivato il momento di mettere del testo SEO-friendly dentro le foto? 🙂

Gerarchia

Nelle vecchie linee guida la gerarchia del sito era abbinata ai link (“Progetta un sito con gerarchia e link testuali comprensibili”). Ora sembra che la struttura del sito sia stata enfatizzata, visto che è stato aggiunto un punto a parte: “Progetta il sito con una gerarchia delle pagine molto chiara”.

Immagini, Video e Dati Strutturati

Altro punto aggiunto alla nuova versione, è il consiglio di leggere (e quindi applicare) le “best practice consigliate per immagini, video e dati strutturati“.

Link Rotti -> Codice HTML Valido

Se la vecchia versione diceva di verificare “l’eventuale presenza di link non funzionanti” e quindi correggerli (magari utilizzando plugin come Broken Link Checker 😉 ), la nuova versione dice invece di assicurarsi “che tutti i link rimandino a pagine web pubblicate”, e suggerisce di utilizzare “codice HTML valido”.

Struttura degli URL

E’ stato rimosso il punto che diceva “Se decidi di utilizzare pagine dinamiche (ad esempio, se l’URL contiene un carattere “?”), tieni presente che non tutti gli spider dei motori di ricerca eseguono la scansione sia delle pagine dinamiche sia di quelle statiche. È utile mantenere un numero esiguo di parametri brevi”: probabilmente perché Google riesce ora a scansionare senza problemi questa tipologia di URL. Rimane invece il suggerimento di consentire “ai bot di ricerca di eseguire la scansione del tuo sito senza ID sessione o parametri URL che monitorino il loro percorso nel sito”.

CMS

Sono stati aggiunti i nomi di Wix e WordPress ad un generico “sistema di gestione dei contenuti”. Google dice di assicurarsi “che tale sistema crei pagine e link che i motori di ricerca possano sottoporre a scansione”.

Contenuto Visibile

Altro punto aggiunto alle linee guida, riguarda la visibilità dei contenuti: Google dice di rendere visibili “i contenuti importanti del tuo sito per impostazione predefinita”: anche se è in grado di scansionare l’HTML nascosto all’interno di schede o sezioni espandibili, “Google considera questi contenuti meno accessibili agli utenti e ritiene pertanto che sia opportuno che tu renda visibili le informazioni più importanti nella visualizzazione di pagina predefinita”. Tradotto: mostra subito l’argenteria, non nasconderla dietro ad una tenda!

Uso del NoFollow

Se prima il consiglio era genericamente di assicurarsi “che gli annunci non incidano sui posizionamenti del motore di ricerca”, bloccando i link da robots.txt, ora Google dice che è possibile utilizzare anche il rel=”nofollow”: ennesima puntualizzazione per ricordare che i link associati ai banner devono essere “sterilizzati”, in un modo o nell’altro.

Velocità del Sito

Già nelle vecchie linee guide si parlava di velocità, e in quelle nuove è stata data una ulteriore enfasi a questo parametro (ricordo che la velocità è un fattore di ranking dal lontano 2010). Google suggerisce di ottimizzare i tempi di caricamento delle pagine, in quanto “i siti veloci aumentano la soddisfazione degli utenti e migliorano la qualità generale del Web”. E consiglia di testare le prestazioni del tuo sito utilizzando PageSpeed Insights e Webpagetest.org.

Mobile-Friendly

Ennesimo nuovo punto, questa volta quasi scontato: dopo aver martellato per mesi sull’importanza del “Mobile-Friendly“, Google suggerisce anche nelle nuove linee guida di progettare il tuo sito “in modo che sia adatto a dispositivi di ogni tipo e dimensione, inclusi computer desktop, tablet e smartphone”.

HTTPS

Anche questo è un fattore considerato di posizionamento, e anche questo è entrato nelle nuove linee guida (anche se con meno incisività di altri): Google dice infatti “proteggi le connessioni del sito con il protocollo HTTPS“, ma aggiunge davanti un “se possibile”. 😉

Conclusione

Anche se le nuove Istruzioni per i Webmaster di Google non contengono enormi novità, sembra che abbiano recepito i grossi trend degli ultimi mesi: accessibilità, usabilità, velocità e cose che non riguardano solo il “lato tecnico” del motore di ricerca, ma anche quello dell’utente “umano”. Integra la lettura di queste Istruzioni a quella delle nuove linee guida dei Quality Rater, applica i consigli e le indicazioni che trovi nei 2 documenti, e avrai già fatto buona parte del cammino per posizionarti bene su Google. 😉