Questo è il primo dei quattro Post che ho promesso al pazientissimo Tagliaerbe sul Personal Branding. In questo e nei prossimi articoli vorrei cercare di definire insieme a voi una base di discussione su cosa sia e a cosa serva. Tenterò anche di dare degli spunti su come fare a svilupparne uno proprio ben PRIMA di andare online con un Blog o un account Twitter. Non è un compito facile. Il Personal Branding è un argomento relativamente nuovo in Italia, ma anche all’estero nessuno ha in mente la stessa cosa quando ci fa riferimento. Ci sono addirittura persone che disprezzano il concetto perché lo percepiscono come troppo commerciale, pubblicitario. E’ il colmo se ci pensi: il Personal Branding ha un problema di reputazione!

Cosa è un Personal Brand?

Chiunque sa che cosa è un Brand: tutti abbiamo scelto, almeno una volta nella vita, tra due prodotti comparabili su uno scaffale, tra una Coca-Cola e una Pepsi. Il Branding ha lo scopo di differenziare prodotti, servizi e aziende. Si basa sul concetto di singolarità e punta a creare nella mente dei consumatori l’idea per cui non esiste nulla di analogo sul mercato. Il Personal Branding, allo stesso modo, è il processo che porta a farvi rappresentare in modo unico ed irripetibile nella mente dei vostri clienti o datori di lavoro. Se quando uno di questi ha un’esigenza e voi siete le prime persone che gli verranno in mente, significa che il vostro Personal Brand è forte ed efficace. Per quanto mi riguarda:

Il Personal Brand è la ragione per cui un cliente, un datore di lavoro sceglie qualcuno al posto di un altro. Il Personal Branding è l’insieme di strategie volte ad ottenere questo obbiettivo.

Cosa significa fare Personal Branding

Le aziende spendono quintali di euro per impostare strategie di Branding e fanno bene! Nell’economia moderna è diventato sempre più difficile fare Marketing nel modo tradizionale. Vendere è diventato oneroso: richiede troppo tempo e implica un alto tasso di fallimento. Oggi, anche grazie alla Rete, sono sempre di più i consumatori a confrontarsi e comprare e non le aziende a vendere. In questo senso il Personal Branding è piuttosto un modo per “far comprare meglio se stessi”…

Trasparenza

Fare Personal Branding significa comportarsi come le aziende, avere la stessa attenzione per la propria immagine, la propria community di clienti, la propria reputazione e la propria comunicazione. Ma attenzione! Questo non significa fare come fanno le cattive aziende. Neppure parlare come “certe” aziende… Lo esprime al meglio Hugh MacLeod in questa vignetta:

Hugh MacLeod sulla pubblicità

Traducendo liberamente: “Se tu parlassi con le persone nello stesso modo con cui parlano gli spot pubblicitari, riceveresti un bel pugno in faccia!” In un epoca in cui si parla tanto di Cluetrain Manifesto, societing, trasparenza, passaparola, Brand in mano ai clienti e umanizzazione del Brand aziendale, non è proprio il caso di tornare indietro e aziendalizzare il Brand personale! Insomma: Fare Personal Branding oggi non equivale ad auto-definirsi il maggiore esperto di qualcosa, ma come vedremo nel prossimo articolo, impostare una strategia precisa che parta dalla differenziazione, dalla propria personalità, dalla passione e competenza, dal social networking e dall’uso consapevole ed efficace del Web. Domande o indicazioni per i prossimi articoli? Autore: Luigi Centenaro di PersonalBranding.it, per il TagliaBlog.