Google SEO

E’ forse il SEO più misterioso d’Italia. Di lui si sa poco o nulla, a parte il nickname (agoago). I suoi lunghissimi interventi sul forum GT e su quello di HTML.it, pungenti ma apprezzatissimi, mostrano la sua estrema competenza tecnica nel campo del search engine optimization… anche se sulla sua persona nulla riesce a trapelare. Almeno fino a questa intervista 🙂 Premetto che cercherò di non farti domande atte a svelare la tua identità… però almeno qualche dettaglio sul tuo nickname e (grossomodo) età e ubicazione geografica puoi darceli? Ciao e tutti e grazie di cuore a Tagliaerbe dell’invito! Purtroppo o perfortuna ho una quarantina d’anni, ma dicono ne dimostri molto meno, soprattutto come testa. Sono piemomtese ma ho avuto il piacere di vivere anche in altre bellissime regioni italiane, parlando oggi di web e pertanto di mondo mi sento molto italiano ed europeo. Da quando tempo utilizzi il PC? e internet? Beh il pc da sempre, 25 anni tutti, internet da 10 anni buoni. Volendo fare un personale riassunto di questo mio trascorso ho notato l’evoluzione delle “macchine” contrapposta ad un costante abbassamento delle conoscienze-basi informatiche da parte degli appassionati. Oggi la maggior parte dei ragazzi parlano tra di loro di come migliorare il proprio pc, di come trovare l’hosting center piu’ solido, la linea adsl col miglior rapporto qualita’ prezzo. Sono discorsi di comodo, sono capaci tutti di avere il meglio pagando, costa invece fatica migliorare se stessi studiando. Cosi’ si finisce con il vantarsi al bar del nuovo pc double core con giga e giga di ram e non dell’ultimo articolo trovato nei meandri del web che parla magari di tecniche di compressioni dei dati. Quando lo fai notare ti rispondono che in giro non ci sono corsi validi… come se per decenni gli informatici non fossero stati tutti o quasi degli autodidatta. Ma e’ il discorso di prima, il corso (che insegna tutto e nulla) e’ visto come qualcosa da vivere passivamente e con poco sforzo, invece dannarsi non solo per imparare ma anche per trovare le fonti dalle quali imparare li terrorizza. Evviva le eccezioni! Quando hai iniziato a fare il SEO? Dal primo anno che mi sono appassionato ad internet, allora era piu’ facile, c’erano un paio di motori e spesso ti inserivano le pagine in tempo reale. A raccontarlo ora nessuno ci crederebbe, ma si saliva e scendeva per le varie query (attaccate) decine di volte al giorno. Si faceva una pagina, la si inseriva e dopo pochi minuti si vedeva come era posizionata nella serp. Se era prima si faceva un altra pagina per un altra query, se invece non era nei primissimi posti la si variava un poco e poi la si riinseriva. Si verificata la nuova posizione e cosi’ via. In prativa “vinceva” chi lavorava di piu’, contavano velocita’ e quantita’ di produzione. Ovviamente la qualita’ del lavoro ha poi man mano guadagnato importanza, fino a diventare il fattore predominante. Le discussioni odierna sui forum a tema insegnano. Ti definisci un SEO “black”, “grey” o “white”? E’ una distinzione assurda. Anzi per essere piu’ precisi “di comodo”. Il seo cerca di posizionarsi al meglio e per farlo usera’ tecniche consentite o non consentite dai motori. I motori di ricerca fanno il loro lavoro ed interesse, esattamente come qualsiasi seo. Faccio un esempio. Se un domani un motore stabilisse che un titolo non debba contenere uno stesso termine ripetuto piu’ di 2 volte, dovremmo forse considerare migliaia di seo da white a grey o da grey a black nel caso si rifiutassero di adeguare-adattare il loro lavoro rispetto all’ennesima nuova regola imposta da un motore? I seo non sono “colorati” differentemente dai motori. Quando ci sara’ un consorzio assolutamente indipendente che stabilira’ cosa sia morale o meno per un seo… e soprattutto per un motore, allora accetteremo un arcobalmeno di definizioni per inquadrare i seo. Non dimentichiamoci che le societa’ alla base dei 3 principali motori hanno molteplici interessi, oltre ai motori stessi. Questi interessi, spesso comuni, incrociandosi partoriscono compromessi su compromessi. Compromessi che hanno come obbiettivo quello di rafforzare i bilanci, e gli utenti ed i professionisti che orbitano attorno a queste societa’, finiscono immancabilmente col pagarne il prezzo maggiore. Quando leggo di seo che parteggiano ora per un motore ora per un altro mi vien da ridere, mi ricordano quelli che al bar bisticciano per le squadre di calcio od il giocatore del momento. Mentre loro si insultano quegli altri se la ridono, sempre pronti a vendersi al miglior offerente. E’ vero che sei il mago degli spam engine? parlaci un pò di questo particolare “settore”, delle differenze fra Google, Yahoo! e MSN (in questo campo), e della sua “costante evoluzione”… In internet funziona pressapoco cosi’. Analizzi il mercato, trovi un settore facilmente aggredibile e ci lavori su. Anche gli spam engine rispondevano a questa logica. Pensati nel 2003, partiti nel 2004, migliorati ed esplosi nel 2005, morti e defunti nel 2006. Normalmente quando un nuovo progetto inizia a rendere si abbandona, consapevoli che l’acquisita visibilita’ produrra’ livelli di concorrenza tali e contromisure da parte di chi e’ attaccato alla lunga non sopportabili o difendibili. Per questo motivo personalmente dal 2005 lavoro su un nuovo obbiettivo. La creazione di testo artificiale. Si può ancora guadagnare bene con gli spam engine? puoi dirci (grossomodo) quanto riesci a guadagnare all’anno? In un anno ideando-sviluppando progetti originali ed efficaci si puo’ fatturare, da qualche decina di migliaia di euro all’anno a qualche milione. Gli spam engine non hanno reso come sperato, parlo ovviamente per quanto mi riguarda, i motori hanno implementato contromisure non artificiali (controlli umani) e questo ne ha svelocizzato il declino. Per questo motivo, anche nel migliore dei casi, non si deve mai dar per scontato di aver trovato un progetto a lunga durata. Non sai mai come si comportera’ il mercato, se ti affezzioni ad un progetto rischi, nel difenderlo ad oltranza, di perdere quanto guadagnato in precedenza. Chi si fossilizza su un solo progetto, il piu’ delle volte, lo fa perche’ risente della mancanza di nuove idee. Si aggrappa al vecchio come un vecchietto con i propri ricordi. Tornando alla domanda e’ vero che gli spam engine mi hanno reso poco rispetto agli altri lavori, ma e’ anche vero che non ho mai imparato tanto sui motori di ricerca fin tanto che non mi sono occupato di spam engine. Se poi vogliamo entrare nel merito delle cifre esatte, in questi anni ho fatturato una media di mezzo milione di euro all’anno, con utili che si aggirano sul 40% lordo del fatturato. Levando le tasse che pago giustamente allo stato italiano viaggio (sempre in media) sui 5-10 mila euro netti mensili. Tenuto conto che lavoro mediamente oltre 100 ore alla settimana, considerando che ho un invidiabile esperienza decennale, non guadagno di piu’ di un buon elettricista o lattoniere. E ne sono orgoglioso. Come vedi evolvere il posizionamento? Ci sono 2 teorie che vanno per la maggiore. La prima, di maggior consenso, e’ che il posizionamento non abbia futuro. Molti i segnali a supporto. I motori di ricerca tendono sempre di piu’ a pesare i siti per la loro tradizione-storicita’ nel web. Un sito istituzionale, anche se non ottimizzato, gia’ oggi prevale nelle serp rispetto al miglior giovane sito (di uno o 2 anni) ottimizzato alla perfezione. La seconda teoria e’ che i motori, per quanto in costante evoluzione, presenteranno sempre dei limiti attaccabili, del resto succede anche con i migliori sistemi operativi (anche se alcuni sistemi operativi devono sottostare-soggiacere a precise imposizioni esterne. Falsi bug che permetteranno, a chi ne era a priori a conoscienza, di poter verificare-controllare il contenuto-traffico dei pc che utilizzano quel sistema operativo. Quando tutti i bug di quel o.s. saranno pubblicamente noti uscira’ allora una nuova versione di quel sistema operativo, con nuovissimi bug al suo interno che permetteranno nuovamente l’accesso dall’esterno ai nostri pc da parte del governo di turno che ha imposto al produttore del o.s. quelle porte aperte e nascoste.) Nessuno di noi puo’ fare previsioni certe, tuttavia oggi, se dovessi accettare scommesse punterei sui motori, di malavoglia, turandomi il naso, violentandomi. Il cuore ci porta da una parte, ma la ragione non ascolta sentimenti. Ricordi con particolare piacere qualche tua intuizione o qualche particolare che hai poi usato nelle tue tecniche di posizionamento? Tante, tantissime. Ma e’ facile usare le proprie intuizioni per trarne successo, mentre piu’ difficile leggere cosa consiglia un collega e poi metterlo in atto nei propri siti. E’ umanamente piu’ facile sperimentare-applicare la peggiore delle nostre idee piuttosto che far proprie le migliori idee altrui. Comunque… attualmente uso mettere nelle mie pagine 4 o 5 “title” diversi a fondo pagina (oltre al classico title in alto), in alcuni casi ho avuto risultati a dir poco insospettabili, ma non avendo avuto valori costanti non sono in grado di garantirne l’efficacia. Ripeto, non ci sono intuizioni (salvo rari casi) personali che facciano la differenza. Conta la costante lettura degli interventi dei colleghi, discuterne assieme ed avere il coraggio di farli propri qualora li si ritienga validi. Il vero problema e’ che i nostri interventi sono pubblici, i motori li leggono ed operano di conseguenza. Come “ragionano” i motori nessun seo lo sa… ma non viceversa. Da qui una lotta impari. Parlaci dei tuoi obiettivi nel breve, medio e lungo termine. Domanda meravigliosa, sembra di rito ma per quanto mi riguarda non ha prezzo. Per anni ho cercato, studiando e lavorando come un cretino ogni giorno della mia vita, di guadagnare quanto piu’ possibile, sfruttando ogni limite dei motori, ma rispettando colleghi ed utenti. Mai una doorway non a tema con lo sponsor, mai uno sponsor che non fosse serio e morale, mai un dialer con activex, mai e dico mai un pop up su una qualsiasi mia pagina, e via dicendo. Poi ho capito che non bastava, grazie al web avevo ricevuto molto piu’ di quanto meritassi e non potevo-dovevo piu’ giustificare i miei utili unicamente compiacendomi che non avessi mai compiuto azioni scorrette. Non facevo del male, ma il mio lavoro era egoismo impersonificato. Non scrivevo sui forum, non mi confrontavo, non osavo dire pubblicamente cosa pensassi riguardo alcune scelte criticabili dei motori, delle compagnie telefoniche, di finti consorzi-standard indipendenti, della politica compiacente. Avevo paura di ritorsioni virtuali, paura di perdere i privilegi ottenuti, paura di finire nuovamente dentro con una scusa-ragione qualsiasi, sostanzialmente il terrore di trovarmi solo per aver ripreso (a ragione o sbagliando) chi fino a ieri mi aveva permesso di ingrassare. Per 2 motivi mi sono ricreduto-ravveduto. Il primo e’ che, avendo toccato con mano, oggi ho una grandissima stima sia della polizia postale italiana sia nel nostro garante della concorrenza e del mercato. Il secondo motivo e’ che finalmente ho capito che, per quanto sia considerato un rompicoglioni, per chi veramente fa-fara’-condizionera’ la storia del web (nel bene o nel male) io conto meno di una scureggia all’aria aperta (scusate la volgarita’ ma rende bene l’idea). Per questo motivo i miei obbiettivi a breve-medio-lungo termine coincidono. Cerco di lavorare il meno possibile in quanto ogni ora utilizzata nel produrre e’ un ora in meno dedicata a studiare. Ogni ora lavorata la dedico alla creazione di un testo artificiale non identificabile, come tale, da parte dei motori di ricerca. Inoltre cerco di risultare anche pubblicamente, assolutamente professionale credibile. Per tradizione storica gli italiani ne hanno passate troppe per non rendersi conto di quando qualcuno cerca di fregarli-intortarli-impacchettarli. I seo italiani non sono da meno, anche se spesso serve loro solo una scintilla, uno spunto credibile, per renderli finalmente totalmente indipendenti dalle scelte, momentanee e di comodo, dei motori di ricerca. Molti seo italiani sono forti di loro, ma sono una minoranza. Questo anche perche’ alcuni seo italiani, di alto livello, hanno scelto di lavorare per grosse agenzie nazionali di posizionamento. Firmandone il contratto hanno accettato la regola del “vivi e lascia morire”. La regola del non sputare nel piatto in cui mangi (e chi da da mangiare ad agenzie ed ai loro dipendenti sono i motori, non i clienti). La regola del impara-leggi tutto quanto sia pubblico senza mai scrivere pubblicamente qualsiasi cosa possa avvantaggiare la concorrenza. Vero anche che alcuni di questi vecchi seo se ne fregano alla grande di chi li ha assunti, sfruttano le agenzie nazionali di posizionamento unicamente per migliorare la loro tecnica, ma non ditelo a quelle agenzie… che le agenzie si crogiolino beatamente nella loro illusione di controllo totale su tutti i loro dipendenti. Concludo questa intervista ringraziando ancora una volta Tagliaerbe per l’opportunita’ che mi ha offerto… esprimermi liberamente. Lo ringrazio, ulteriormente ed a maggior ragione, perche’ benche’ preventivamente avvisato che le mie risposte alle sue domande avrebbero potuto creargli dei fastidi ha accettato ugualmente di pubblicarle fidandosi (senza conoscerle a priori). Buona serp a tutti. Agoago.