Alessio Semoli

Alessio Semoli bazzica la Rete da una dozzina d’anni, e da 4 si dedica anima e corpo alla Web Analytics (dapprima coordinando lo sviluppo di ConversionLab, successivamente creando e dirigendo Trackset, azienda che si occupa di progettare e sviluppare strumenti per la Web Analytics e per l’ottimizzazione del business online).

In questa breve intervista non parleremo solo di WA, ma anche di Analytics applicata ai Blog e al Buzz.

1. Quando e da cosa nasce il tuo amore per la Web Analytics?

Nel 2001 sono stato co-founder di una agenzia di web marketing Italiana (Intarget.net) e mi sono occupato di seguire i clienti per attività di SEO/SEM e Web Marketing. Ho sempre avuto difficoltà a far capire l’importanza dell’attività di posizionamento sui motori di ricerca, o l’importanza degli investimenti in keyword advertising, motivare la scelta di acquistare un banner o una Dem. Gli strumenti di Web Analytics consentono proprio di far comprendere il vero risultato di qualsiasi attività pianificata online, ed è proprio questo il valore innovativo del mezzo: si chiude il cerchio, in un certo senso, e si ponderano con attenzione gli investimenti.

2. Per molti la Web Analytics è sinonimo di Google Analytics. Quali altri validi strumenti ci sono sul mercato?

La web analytics è l’approccio al web, la filosofia, il metodo di lavoro che dovrebbe guidare i marketing manager, mentre il software è uno strumento che permette di poter avere i dati su cui lavorare. Dalla mia esperienza non è il software che fa la differenza ma colui che opera nell’analisi. Google fornisce gratuitamente un buon prodotto che copre molte esigenze di tracciamento, ma sul mercato ci sono tantissime aziende valide che offrono strumenti simili, più ampi, più semplici, più customizzabili o con nuove funzionalità. La differenza importante è legata a chi guida questi strumenti.

3. Facci una panoramica sui KPI. Che tecnica utilizzi per determinarli? Come variano in base alla tipologia dell’azienda e/o del mercato di riferimento?

I KPI sono quei report fondamentali che permettono di avere sott’occhio le performance del proprio progetto. Oltre a dei KPI standard, in realtà, ogni progetto deve avere i suoi, specificamente legati al tipo di business, ai progetti di crescita e al contesto in cui si opera. Ci sono sul mercato aziende che offrono soluzioni che permettono di personalizzare le dashboard per focalizzare l’attenzione soltanto sui parametri che reputano più interessanti.

4. Per un blog utilizzeresti un tool di Web Analytics differente da quello di un sito web? E sempre a proposito di blog e personalità varie che girano nella blogosfera: credi sia possibile misurare autorevolezza ed influenza di un blogger tramite uno strumento di Web Analytics?

Assolutamente si, i Blog sono comunque dei progetti che devono essere misurati ma che hanno un altro approccio e hanno altri KPI, appunto. Per esempio, ci sono strumenti free come Koego che permettono di misurare non le classiche reportistiche presenti negli strumentini di web analytics “tradizionale”, ma le metriche che interessano maggiormente il mondo dei blog, con le sue specificità, e i Blogger. Ancora, su Koego è possibile avere uno score legato al blog e al blogger, ed è possibile capire quanto sono importanti i contenuti di quel blog nel contesto della rete. Un approccio simile è applicabile, in maniera fruttuosa e innovativa, non soltanto sui blog ma anche nell’analisi e nel tracciamento dei social network: oramai siamo dei creatori di contenuti e non scriviamo più soltanto sul sito o sui blog ma anche sui Social che sempre più prendono spazio.

5. Parliamo di Buzz Analytics: è davvero possibile misurare il buzz? se si, come?

La buzz è qualcosa di misurabile, anche se non in maniera immediata e completamente automatizzabile. I software semantici o di riconoscimento del sentiment ancora non sono funzionali, e dal mio punto di vista non lo saranno neanche in futuro.
Grazie a strumenti di web analytics è possibile avere una selezione delle fonti nelle quali è presente un richiamo all’azienda, al prodotto, o alla persona e poi manualmente dare un giudizio (positivo / negativo) rispetto ad una scala di valori.
Ma resta fondamentale che l’analisi e l’assegnazione del valore ad ogni contenuto sia effettuata da una persona, che ha una scala di valori ben definita, che conosce a fondo la realtà dell’azienda e la situazione di partenza rispetto alla popolarità e al sentiment. Stabilire un valore assoluto di una citazione nel web è operazione ancora troppo complessa e dal valore così grande che non può essere interamente automatizzata.

Ad esempio, per citare un esempio reale, un cliente che utilizza le nostre soluzioni ha notato la presenza di un commento molto negativo relativo al suo servizio di e-commerce. A ben guardare però questo commento, seppur negativo, generava traffico al sito, ma soprattutto, cosa ben più interessante, c’era un certo numero di vendite provenienti da quel commento negativo.
Questo piccolo episodio, dunque, insegna che la Buzz Analytics per quanto non automatizzabile, fin da subito offre alcuni dati interessanti utili a misurare e studiare le dinamiche per sfruttare al meglio ogni piccolo spunto.

6. Hai da poco pubblicato il tuo libro (Web Analytics : il segreto di un progetto di successo sul web); per il futuro hai altri progetti?

Il Libro nasce per dare una visione allargata sul mondo della Web Analytics al grande pubblico, non per specialisti di settore. Si tratta di un modo per far capire l’importanza del web e delle sue potenzialità, per valorizzare l’aspetto della misurabilità del web e per sostenere, una volta di più, che la misurazione permette velocemente di prendere decisioni e velocizzare il raggiungimento del successo. L’idea del Libro è nata a seguito di molte richieste da parte di clienti che chiedevano un libro in italiano per cominciare a comprendere lo scenario della web analytics e le sue potenzialità. Sono molto contento dei feedback che sto ricevendo. Per i progetti del futuro… ce ne sono molti perché la rete offre grandi opportunità e siamo solo all’inizio… 😉