Le due notizie degli ultimi giorni sono quelle che Google sarebbe in procinto di acquisire Yelp, per la bella cifra di mezzo miliardo di dollari. E che probabilmente rilancerà Google Answers (chiuso 3 anni fa), col nome di Google Guru. Potrebbero passare per l’ennesima acquisizione di Mountain View – simpatico notare come il numero di acquisizioni sembra sia perfettamente legato all’andamento del mercato: ben 16 nel 2007, anno euforico per il web, e solo 2 nel 2008, l’anno della crisi -, e l’ennesimo (ri)lancio di un nuovo servizio – mai capito come Google abbia potuto lasciare tutta la nicchia delle Q&A a Yahoo! -, ma io ci vedo qualcosa di molto più interessante. Perchè a Google dovrebbe interessare un sito come Yelp? Il motto di Yelp dice tutto: Real People. Real Reviews. Si tratta infatti di un sito di recensioni focalizzate a qualsiasi genere di attività economica (negozi, ristoranti, locali, ma anche artigiani e liberi professionisti): la gente scrive la recensione (testo + classiche stelline) del posto dove è stata, e chiunque può effettuare ricerche in base a indirizzo, CAP, città. Un classico sito di local reviews, insomma. A Google potrebbe interessare Yelp per rompere le scatole a Bing, che ha avuto l’intuizione di configurarsi come un Decision Engine, un “consigliere per gli acquisti” che integra già da alcuni mesi le funzioni di shopping e recensioni locali (come spiegavo nella parte finale di questo articoletto). Oppure per aggiungere nuove feature alle sue Mappe, potenziando Favorite Places con una immane quantità di contenuti. Ma anche (o soprattutto?) per far fronte alla domanda di pareri “reali”, contrapposti allo spam e ai fast food content che oramai hanno invaso tante SERP di Google (concetto ottimamente illustrato in questo post di Luca Lani). E perchè dovrebbe rilanciare Answers? Qui torniamo, per certi versi, a quando dicevo che domande e risposte si trovano nei social: Google ha bisogno di “colmare i suoi vuoti” con qualcosa di “sociale”. L’idea di integrare in una fredda SERP opinioni e giudizi, domande e risposte scritte da persone reali rende il motore più “umano”, rende la risposta alla query più credibile. Potrai obiettare “ehi, ma tutte le pagine web sono scritte da persone reali!”. Beh, a parte che questo è vero fino ad un certo punto, il dilemma è che il motore (quando si cerca un determinato prodotto) ordina le SERP mescolando risultati a volte non omogenei tra loro (per esempio, mettendo nella stessa pagina la recensione scritta in un post di un blog e la scheda prodotto sul sito di un ecommerce). Oppure alza bandiera bianca puntando direttamente a siti di product/price compare. Qui ci vedo invece il tentativo di integrare il parere all’algoritmo, la risposta umana a quella della macchina, per restituire una SERP di cui potersi fidare. Il problema, visti i tempi che corrono, è proprio quello di fidarsi di un parere scritto da una persona che sembra onesta, ma che in realtà può benissimo essere un competitor che ti denigra. O, peggio, qualcuno pagato/infiltrato per parlar bene di questa o quella attività commerciale (ci sono agenzie che lo fanno, da anni, di mestiere). Insomma, se Google umanizzerà le SERP per fornire risultati migliori, rischia probabilmente di fidarsi un pò troppo dell’etica di certi esseri umani. Col risultato che la qualità delle SERP potrebbe essere anche peggiore di quella attuale.