Qualche giorno fa giravo per il blog e ho letto un interessante articolo riguardante il fatto che, spesso, un SEO si vuole sganciare (e si sgancia) dal lavoro come dipendente per mettersi in proprio come free-lance, o per aprire una vera e propria attività imprenditoriale. Ovviamente, non posso fare a meno di essere d’accordo e sostenere chi ha deciso di lasciare la “sicurezza” di un lavoro come dipendente per imbarcarsi nella “incertezza” di un lavoro come free lance o come imprenditore, perché rivivo in queste persone il mio percorso. Infatti, più di dieci anni fa, anche io lavoravo per conto di altre persone ma poi ho fatto un calcolo molto semplice e altrettanto rapido: “la mia capacità professionale, quanto fa guadagnare a chi mi da lavoro?”. Il calcolo era facile: io prendevo 10, e chi mi dava lavoro prendeva 60. In alcuni casi anche di più. Questa è una logica aziendale che rientra perfettamente nell’ambito del calcolo costo-rendimento di un imprenditore… “Se mi costi TOT, mi devi rendere quel TOT moltiplicato per 6, anche di più!!!” E questo è giusto. Solo che mi rendevo conto che mi stavo accontentando delle briciole… Il mio ragionamento fu: “se la mia professionalità “vale” 60 (in termini economico-finanziari), allora devo solo trovare chi mi da quei 60 e il gioco è fatto!”. E quindi mi sono sganciato da quella situazione di “sicurezza” e ho aperto la mia attività. Ed è proprio a proposito di queste certezze ed incertezze che scrivo questo articolo: proprio come fanno le aziende che vogliono mettere sul mercato un nuovo prodotto/servizio e devono fare analisi di mercato da inserire all’interno di un business plan, anche io ho dovuto fare la c.d Analisi S.W.O.T. per analizzare i miei punti di forza e di debolezza! Ma quando si parla di persona fisica (e non di azienda), in cosa consiste questa analisi SWOT? Cosa dovrebbe fare un SEO che da una situazione di lavoro dipendente ha deciso di mettersi in proprio per guadagnare (finalmente!) quello che effettivamente gli spetta per la sua competenza? Ci sono alcune domande a cui bisognerebbe rispondere in tutta onestà, al solo scopo di valutare se si è più o meno portati al lavoro indipendente: infatti, non tutti sono portati al lavoro in proprio, sia che si tratti di essere un free-lance, sia che si tratti essere un imprenditore! E non basta la sola voglia di guadagnare di più per fare andare bene le cose! La presenza di alcune caratteristiche personali rende più agevole questo compito. Perché entrano in gioco altre emozioni, altri “pericoli”, altre difficoltà. Infatti, la fattibilità di un’idea imprenditoriale (trasformarsi da SEO dipendente a SEO indipendente) non consiste solo nella sua verifica economico-finanziaria (calcolando, cioè, solo la differenza tra costi e ricavi potenziali che si possono ottenere dall’implementazione dell’idea di business), ma si dovrebbe basare anche sulla preventiva valutazione del possesso di requisiti professionali e personali per intraprendere il percorso. Infatti, non sempre le sole competenze professionali trasformano un ottimo SEO (o un qualsiasi dipendente) in un altrettanto ottimo free-lance o imprenditore. Dando per scontati i requisiti professionali del SEO (poiché, molto probabilmente già testati sul campo in qualità di lavoratore dipendente), quali sono i requisiti personali che sarebbe meglio avere per mettersi in proprio? A questo proposito, propongo qui di seguito il TEST SULLE ATTITUDINI IMPRENDITORIALI, che serve a conoscere se stessi “da quel punto di vista”! Basta dare un voto onesto da 1 a 5 alle seguenti domande, e si può già capire se si è più o meno portati per svolgere con successo un lavoro in proprio.

Test per misurare le proprie attitudini imprenditoriali

Vale sicuramente la pena di soffermarsi a riflettere sul possesso o meno di questi requisiti prima di imbarcarsi in un’avventura a due facce. Se si ritiene di avere le giuste attitudini, allora rimane solo un aspetto ancora da verificare per mettere in moto la macchina: il possesso di una somma di denaro per avviare l’attività! La quale somma di denaro, deve essere proporzionata al tipo di “salto” che si vuole fare. Infatti, sganciare un lavoro dipendente e mettersi a fare il free-lance richiede di fare una pianificazione (e una programmazione) dei costi e dei ricavi di esercizio molto più semplice dell’aprire un’attività in cui si pianifica l’affitto (o l’acquisto) di un ufficio; l’acquisto di mobili e arredi, di computer, l’assunzione di dipendenti, l’acquisto dei c.d. investimenti pluriennali etc. Alcuni di questi ultimi, non sono semplici costi di gestione per coprire i quali è sufficiente “vendere” qualche ottima consulenza SEO! L’avvio di una vera e propria azienda di consulenza SEO richiede la conoscenza di qualche elemento di pianificazione economico-finanziaria, di cui parleremo prossimamente. Questa competenza permetterà all’aspirante imprenditore di fare con una certa cura alcuni conti, riducendo così il rischio che corre nel fare il “grande salto” verso la libertà personale ed economica! Autore: Dott. Giancarlo Barbarisi, Business Plan Vincente (per il TagliaBlog).