A quanto pare, l’update di Google del 18 gennaio (che avevo chiamato Brand Update) ha generato in ambito SEO un discreto polverone.
Matt Cutts, nel video qui sopra, ha voluto chiarire i dubbi sollevati da chi domandava se ora Google assegna un peso maggiore ai brand ai fini del ranking; ho estratto i punti più significativi della sua risposta (che scateneranno sicuramente dibattiti e riflessioni):
Non pensiamo al brand, ma ad altri parametri
Nel Search Ranking Team di Google non si parla di brand, ma di altri 5 parametri:
- trust
- authority
- reputation
- PageRank
- high quality
Si, il cambiamento c’è stato…
… ma è solo uno dei 3-400 cambiamenti che facciamo nel corso dell’anno: non lo chiamerei un update, è solo un piccolo cambiamento, che nel Googleplex abbiamo chiamato Vince’s change.
La cosa ha infatti impattato su un piccolo numero di query, e non ha avuto effetti sulla long tail. Un esempio? cercando su Google la parola ‘eclipse’, al primo posto non troviamo la Mitsubishi.
Il nostro obiettivo non è dunque quello di mettere sempre i brand ai primi posti delle SERP, ma i risultati che riteniamo migliori per gli utenti. L’obiettivo è ritornare risultati di alta qualità (con trust, reputation, authority, PageRank).
Quello che dovresti fare abitualmente, non cambia: lavora per costruire un buon sito, rendilo fantastico, diventa una autorità nella tua piccola nicchia, senza puntare per forza ad una nicchia enorme: le persone ti linkeranno, parleranno di te, sarai considerato un esperto al quale far riferimento.
Fonte: Google Confirms Algorithm “Change” But Down Plays Brand Push.
- Internet Business Specialist


9 risposte
Peccato che il tutto sia in inglese!!!!
Qualcosa di interessante è uscita fuori già nei sitelinks per qualche sito/portale…
Mancanza di comunicazione? Michael Gray la vede così: http://www.wolf-howl.com/google/matt-cutts-failure-to-communicate/#more-2394
Sinceramente non vedo grossi ed improvvisi cambiamenti.. è da tempo che, lentamente, ci si avvicina ad una cosa del genere…
@tagliaerbe: in effetti sì… quei 5 parametri sono le basi del brand sul web.. la stessa cosa detta in due modi diversi 🙂
@tagliaerbe Daccordissimo… si tratta in effetti di traslare il concetto di “brand” in termini algoritmici.
Se lavori per un buon brand online ottieni buoni risultati 🙂
Si Taglia, mi sono espresso scherzosamente ma effettivamente pensavo la stessa cosa :)… sempre che per “brand update” loro non intendano altro come ad esempio tenere in considerazione veri e propri “marchi registrati”… non so… magari è una cavolata. Ciao 🙂
Beh, io ritengo questa modifica interessante anche per i piccoli. Se anche un piccolo riesce a crearsi un suo piccolo brand e scrive bene in questa maniera sarà premiato da google più di chi scriverà i soliti articoli e verrà premiato perchè ha già la sua reputazione.
Insomma non lo ritengo un vero e proprio dramma, ma piuttosto una interessantissima novità da sfruttare al meglio!
Leggi bene quanto dice Matt Cutts… i 5 parametri che ha indicato, ma soprattutto il paragrafetto finale (dove spiega cosa dovresti fare abitualmente), non equivalgono in fin dei conti al concetto di brand? 😉
Non si può mica dare torto al nostro cutts!?! eheheh