Da quando utilizzo internet (quindi da più di 13 anni) è aumentato costantemente il mio tempo di permanenza in rete, ovviamente a discapito di tutti gli altri mezzi di informazione. La prima a farne le spese è stata la TV: nonostante continui a pagare lo stramaledetto canone (che quest’anno costa la bellezza di 106 euro), ormai relego la televisione a pochi minuti di fruizione al giorno (= telegiornale durante l’ora di cena)… meno male che riesco ad riciclarla come “monitor” (per visualizzare gli amati cartoni animati in DVD che piacciono tanto alle mie figliole). Non mi ha quindi sorpreso più tanto la notizia del sorpasso di internet ai danni della televisione: si parla ormai (e finalmente!) di un 54% di internauti contro il 46% di tvmaniaci. Fra le altre cose, in Inghilterra il sorpasso è avvenuto circa 2 anni fa (ma ormai si sa: noi italiani, quando di parla di tecnologia, arriviamo sempre dopo…). E per traghettare in rete questo restante 46% di amanti del piccolo schermo, ecco che arriva l’idea di portare internet (anzi Google) dentro la TV. Internet nella TV: una storia MOLTO vecchia Ho un ricordo ancora molto vivo risalente al lontano 1995. Vado a casa di un cliente ad installare un abbonamento internet dial-up (allora vivevo di quello 🙂 ), e mi ritrovo davanti, anzichè il “solito” PC, ad una sorta di Set-top box marchiato Olivetti (che avrei poi rivisto pubblicizzato nelle televendite di Gianfranco Funari). In realtà si trattava di un vero e proprio personal computer, un Pentium 75 con 8MB di RAM e modem interno 14.400, racchiuso in un bel case nero e con un enorme tastierone ad infrarossi. Ebbene si, già una dozzina d’anni fa provai l’ebbrezza di navigare in internet tramite TV, seduto comodamente sul divano di casa. Divano della casa di un altro, si intende. Non avrei infatti mai comprato un arnese simile per casa mia: troppo costoso (se non erro, circa 2 milioni di lire di allora) e inutile (non aveva neppure il wifi! 😀 ), pensai. E infatti il Set-top box Olivetti sparì dal mercato in un lampo (insieme a Funari… ma quella è un’altra storia…), per tornare fuori 5 anni dopo, riveduto e corretto, col nome di Freedomland: “Freedomland ambisce ad assumere una posizione dominante sul mercato della Internet Television europea, alla stregua di quanto già fatto da America On Line sul mercato di internet per PC negli Stati Uniti” dichiarò allora il suo ideatore, Virgilio Degiovanni (si, proprio quello di Millionaire). Peccato che, nonostante la quotazione in Borsa (Nuovo Mercato) nel 2000, nessuno ci abbia creduto: in pochi mesi il titolo perse il 90% del suo valore e Freedomland, dopo varie vicissitudini, sparì all’interno di Eutelia. Ciò nonostante, il tentativo di portare internet nella TV continuò incessantemente. Da qualche anno si parla dell’imminente decollo dei cosiddetti mediacenter (ho enne amici nerd, e nessuno lo ha… come mai?) e di pari passo continuano i flop: l’ultimo, recentissimo, pare sia quello del Set-top box di Apple. Google + Panasonic = Google TV E’ di pochi giorni fa la notizia di un accordo fra Matsushita e Google per la creazione della prima Google TV. La televisione al plasma, a marchio Panasonic, sarà sul mercato USA in primavera, ma a quanto pare consentirà solo un “accesso parziale” a internet: si parla infatti esclusivamente di YouTube e Picasa. Conclusioni La convergenza in un unico elettrodomestico è ancora lontana. Una semplice riflessione: navigare in internet, per me, è una “esperienza personale”, non di gruppo. Quando sono in rete faccio enne cose contemporaneamente, apro/chiudo programmi e finestre, scrivo email, rispondo ai vari instant messaging, e soprattutto non rimango mai lì fisso a guardare foto e/o videoclip. E non posso nemmeno pretendere che tutti gli altri membri della mia famiglia stiano sul divano a guardare il caos che genero dentro lo schermo TV. Nè posso acquistare 5 “PC TV” per me, moglie e figlie. La TV quindi si avvicinerà un pò ad internet, ne ingloberà qualche servizio (principalmente, i video), ma non diverrà un “alter ego” del PC: rimarrà ancora a lungo un monitor dentro il quale scorrono filmati. Nasceranno invece nuovi servizi tesi a portare un pò di internet nella TV (e in altri device dotati di schermo): per esempio, mi sembra ottima l’idea di reeplay.it, servizio italianissimo nato dalla vulcanica mente di Stefano Quintarelli e altri personaggi di evectors. E voi, pensate che la TV stia andando verso internet o che internet stia andando verso la TV? 🙂