Google AMP

Il 7 Ottobre 2015 Google ha annunciato Accelerated Mobile Pages Project, un progetto che – come dice il nome stesso – mira ad accelerare la velocità della fruizione dei contenuti editoriali via mobile. In estrema sintesi: nel 2015 il mobile web non può più essere lento come le connessione analogiche di una dozzina d’anni fa. E quindi Google, assieme ad alcuni partner editoriali e tecnologici, ha lanciato una iniziativa open source atta a migliorare le prestazioni dei siti mobile, indipendentemente dalla piattaforma o dal dispositivo (smartphone o tablet) utilizzato dall’utente: se stai leggendo questo post da un device mobile puoi vedere una demo live del servizio tappando su g.co/ampdemo, mentre tutti i dettagli del progetto si trovano sul sito AMPproject.org. Già diversi mesi fa Google ha radunato sotto il cappello di The Digital News Initiative (DNI) vari editori, anche italiani, con l’obiettivo di “creare un ecosistema delle news più sostenibile, e promuovere l’innovazione del giornalismo digitale.” Ma sono anni che Google lavora su altri 3 fronti, correlati in qualche modo ad AMP:

1. Velocità

La velocità di un sito è estremamente importante, al punto che Google ha coniato il motto “Speed is King” nel lontano 2012. E nell’estate del 2013 Matt Cutts affermò che l’eccessiva lentezza potrebbe anche essere un fattore – negativo – di ranking.

2. User Experience

L’esperienza dell’utente sul sito, la cosiddetta user experience, è un altro tema che sta a cuore a Google. Ricordo questa dichiarazione, di un annetto fa:

Siccome in Google puntiamo a fornire un grande user experience su qualsiasi dispositivo, stiamo spingendo molto per garantire che i risultati del motore di ricerca riflettano questo principio. Vogliamo fare in modo che gli utenti siano in grado di fruire del web ovunque si trovino.

3. Mobile-Friendly

E come non citare il famoso post del 26 Febbraio 2015, nel quale Google affermò che il mobile-friendly sarà un fattore di posizionamento? Dopo il “pre-annuncio” del 18 Novembre 2014, Google ha detto chiaramente che:

A partire dal 21 Aprile, espanderemo l’utilizzo dell’ottimizzazione per dispositivi mobili come segnale di posizionamento.

E un sacco di webmaster e SEO si sono quindi adeguati in fretta e furia, passando in massa a layout di tipo responsive

Google AMP, Facebook Instant Articles e Apple News

Se stai pensando che AMP sia qualcosa di rivoluzionario e mai visto prima, sei un pochino fuori strada. Altri 2 colossi del web sono partiti da tempo con esperimenti molto simili: guarda ad esempio il video qui sotto relativo a Facebook Instant Articles,

oppure leggi l’idea che sta dietro a Apple News: non noti delle similitudini con il progetto di Google? 😉

AMP HTML: come adeguarsi tecnicamente a Google AMP

Come accennavo sopra, AMP è un progetto aperto. Su GitHub, puoi scaricare tutte le librerie e la documentazione relativa a AMP HTML, ma se tecnicamente sei una schiappa e non capisci nulla di HTML, CSS e JavaScript… non preoccuparti! Se utilizzi WordPress, infatti, è previsto a breve il rilascio di un plugin che supporterà le specifiche AMP, e consentirà agli editori di produrre dei contenuti AMP-formatted senza far nulla di diverso rispetto a come lavorano oggi (da qui puoi scaricarne una primissima versione). Per quanto riguarda la “velocizzazione”, Google ha invece dichiarato che l’“editore potrà continuare ad ospitare i propri contenuti (sui suoi server) pur permettendone una distribuzione efficiente attraverso la cache globale ad alte prestazioni di Google.” In pratica Google aprirà a chiunque, e gratuitamente, i suoi server di cache. Infine, per quando riguarda la pubblicità (e quindi la monetizzazione dei contenuti), all’editore viene data assoluta libertà: potrà scegliere il network pubblicitario e i formati che desidera, sempre con un occhio alla velocità e all’esperienza d’uso via mobile. Sarà supportata anche la gestione di eventuali abbonamenti e dei paywall.

Conclusione

Con la scusa della user experience, sembra che l’obiettivo di Facebook e Apple sia intrappolare gli editori e i lettori nella loro rete, evitando il travaso da social/app al sito dell’editore stesso. Google, invece, ci chiede “solo” di abbracciare AMP HTML, promettendo un web più veloce e lettori più felici. “Speed matters and instant is the ideal”, “la velocità conta e l’immediatezza è l’ideale”: chissà se fra un po’ diranno che pure AMP è un fattore di ranking… 😉