Abbiamo visto che nel 2009 le performance della pubblicitĂ  su “piccoli schermi” erano pietose, mentre una ricerca dello scorso anno ribaltava lo scenario, mostrando un CTR assolutamente incoraggiante (rispetto a quello da “postazione fissa”). La cosa viene confermata da un nuovo studio di TBG Digital, condotto su 278.389.453 annunci pubblicitari inclusi nelle Sponsored Stories di Facebook, dove si evidenzia che i valori di CTR e eCPM via mobile sono enormemente piĂą alti rispetto a quelli via desktop.

Le Sponsored Stories via mobile registrano infatti un CTR 13,7 volte superiore e un eCPM 11,2 volte superiore a tutti gli annunci pubblicitari di Facebook mostrati sul desktop, e un CTR 1,93 volte superiore e un eCPM 2,65 volte superiore delle sole Sponsored Stories via desktop.

In pratica via smartphone viene cliccato più di 1 annuncio ogni 100, con un eCPM che arriva a sfiorare i 10 dollari! Qual è il motivo di queste eccezionali performance? Basta osservare le Sponsored Stories via mobile per capirlo:

Le Sponsored Stories via mobile di Facebook

La “storia sponsorizzata” ha praticamente lo stesso look and feel degli altri elementi presenti nel News Feed, è poco invasiva, e magari contiene pure un messaggio accattivante: tutti questi fattori concorrono sicuramente ad aumentarne il CTR, soprattutto rispetto ai classici banner di Facebook posizionati sulla spalla di destra e molto lontani dall’occhio dell’utente (anche se con l’avvento della Timeline han guadagnato un filino di visibilitĂ ). Hussein Fazal, CEO di AdParlor (azienda che ha contributo con TBG allo studio in questione) afferma che “gli inserzionisti fanno la coda per comprare questo tipo di annunci pubblicitari. Abbiamo notato un sacco di interesse nel promuoversi solo sul mobile.” A ciò aggiungiamo che Carolyn Everson, VP delle “Global Marketing Solutions” di Facebook, durante una recentissima intervista telefonica ha ammesso di stare lavorando ad un nuovo prodotto pubblicitario per il mobile, basato sulla geolocalizzazione: “i telefoni possono essere localizzati in modo specifico, quindi è possibile immaginare l’evoluzione che il prodotto avrĂ  nel corso del tempo, in particolare per le attivitĂ  locali” – ha affermato la Everson. Attualmente Facebook non ha riesce ancora a targhettizzare la pubblicitĂ  usando la posizione, ma può farlo in base al codice di avviamento postale dell’utente. E in futuro è pensabile che potrĂ  utilizzare in tempo reale gli spostamenti di circa 500 milioni di persone che utilizzano il social network tramite un telefono, e quindi riceveranno sul piccolo schermo annunci pubblicitari di esercizi commerciali legati al territorio. Facebook sta forse iniziando a risolvere il suo problema col mobile?