Fate i vostri calcoli: un’email inviata dopo 24 ore aiuta a recuperare almeno il 10% dei mancati acquisti.

Ecommerce: carrelli abbandonati e recuperati

NEGOZI ONLINE E NEGOZI FISICI Un negozio online non è molto diverso da un negozio fisico. Chi entra attraverso un ingresso a vetri o una porta seriale desidera ugualmente essere accolto, consigliato, aiutato nell’acquisto e ringraziato dopo averci affidato, insieme al denaro, la sua fiducia. In molti sembrano aver capito che la presenza attenta e discreta in ogni fase d’acquisto è alla base del successo del proprio negozio, soprattutto online dove l’assenza di un venditore in carne e ossa rende più difficile essere presenti proprio quando serve un consiglio, un suggerimento per un articolo correlato e, perché no, uno sconto più o meno consistente sulla base della storia d’acquisto dell’acquirente. In questo, l’email ci è di grande aiuto perché ci permette di stabilire un contatto immediato e personalizzato, proprio al momento giusto. ECOMMERCE ED EMAIL MARKETING Appare chiaro, dunque, il motivo per cui gli ecommerce investono sempre più capitali ed energie nella creazione di campagne di email marketing, ideate secondo le Golden Rules che consigliano pulizia e profilazione del database, assenza di parole spam e uso di liste generate a partire dal consenso espresso dai destinatari. Tuttavia esiste anche un valore strategico dell’email nel recupero dei carrelli abbandonati, cioè degli acquisti interrotti, non ancora del tutto capitalizzato. Proprio come accade nei negozi, anche online gli acquirenti guardano un prodotto cliccando sul link corrispondente, a volte leggono la scheda di descrizione, spesso si spingono fino alla scelta del modello o fino alla schermata del pagamento, decidendo poi di “interrompere” il processo di acquisto per i più svariati motivi. Ovviamente per ricontattare chi esce dal negozio senza comprare dobbiamo avere la sua email. Esistono diversi scenari nei quali possiamo chiedergliela tramite, ad esempio, banner o overlay pertinenti a comparsa. Vediamone cinque: 1. Aiutiamolo a registrarsi all’Ecommerce con qualche vantaggio (si è persa questa buona abitudine?)

2. Rimane più di 1 minuto su una categoria? Chiediamogli l’email per tenerlo informato proprio su quello che gli interessa (ciascuno decida un tempo adeguato al suo contesto)

3. Visita più di 3 volte un certo prodotto? Facciamoci avanti! 4. Abbandona la sua shopping cart? Chiediamogli di mandargliela via email 5. Sta per pagare e gli viene qualche dubbio? Mandiamogli un codice via email per avere subito la spedizione gratuita RECUPERARE I CARRELLI ABBANDONATI Che fare per recuperare questi potenziali acquirenti? Le nostre statistiche segnalano che un’email inviata dopo 24 ore, generalmente aperta dal 50% dei destinatari, aiuta a recuperare almeno il 10% di questi mancati acquisti. Se ci pensate, è come se nel momento dell’indecisione un venditore attento ci aiutasse a decidere con un consiglio in più, un incoraggiamento, una precisazione sulla consegna gratuita per il primo acquisto. Recuperare i carrelli è possibile grazie ai triggered messages, email impostate e inviate in automatico in seguito a operazioni compiute dall’utente come, per esempio, visionare un’immagine, inserire un prodotto nel carrello, abbandonare la schermata prima del clic di acquisto e così via. La strategia di ogni marketer dovrebbe prevedere azioni tattiche di questo tipo e avere strumenti adeguati per misurarne i risultati, decisivi per pianificazioni successive. Tratteremo questo ed altri temi e strategie per aumentare le vendite online nel webinar gratuito “Email Marketing per vendere (bene): esempi e obiettivi veri“, che si terrà Giovedì 28 febbraio alle 17:30 (e al quale parteciperà il noto esperto di web marketing, social media ed ecommerce Gianluca Diegoli). Autore: Iris Gavazzi e Marco Massara, direttore marketing di MailUp, per il TagliaBlog.