E-commerce e Ebay: due concetti che per alcuni non hanno niente in comune e per altri invece sono sinonimi. Non voglio in questa occasione parlare del fatto che questo sito di aste on-line (e non solo) sia da considerare un e-commerce in senso stretto o meno, il mio obiettivo è quello di analizzare alcuni aspetti di questa piattaforma e gli effetti che ha sulla fiducia percepita dagli utenti.

Punto 1: L’offerta

Per l’utente finale eBay, rispetto ad un e-commerce tradizionale, ha il vantaggio di avere un’offerta vastissima, o per lo meno questa è la prima impressione. In più permette di fare una comparazione dei prezzi già dalla ricerca prodotti. Per il venditore l’ampia offerta, concentrata in un unico sito, può essere un problema, in quanto riconduce tutto ad una semplice questione di prezzo. In questo modo, nei settori più competitivi, il margine si assottiglia sensibilmente.

Punto 2: Le informazioni

Per l’utente le schede prodotto possono essere tante per ogni singolo articolo. La forma, in molti casi, lascia a desiderare, ma il contenuto spesso c’è. Per il venditore, si ha la possibilità di concentrarsi su altri fattori (il prezzo o il servizio pre e post vendita), inserendo le informazioni in maniera veloce e senza troppi fronzoli.

Punto 3: Il prezzo

Per l’utente eBay è una manna dal cielo, la comparazione di prezzo è già lì a disposizione nella ricerca dei prodotti! Inoltre gli operatori cercano di stare più bassi possibile proprio per la concorrenza, che in alcuni settori, come nella telefonia e nell’abbigliamento, è davvero feroce. Per il venditore è una lama a doppio taglio: deve stare basso rinunciando al margine per essere competitivo, ma allo stesso tempo deve fornire un buon servizio pre e post vendita. Inoltre, i costi di vendita su eBay non sono affatto bassi, ma questo merita un approfondimento successivo.

Punto 4: I fattori di scelta

Per l’utente finale i fattori saranno una combinazione del punto 2 e 3 (informazioni e prezzo), più una variabile importante, forse la più importante su questa piattaforma. L’affidabilità del venditore. Per il venditore i fattori di scelta per eBay, come sistema di vendita, sono la semplicità nell’apertura del sito e l’alto traffico generato dal sistema sul proprio negozio. Ma è proprio su questo punto 4 che vorrei fare un’analisi più approfondita. Qui eBay gioca il suo asso nella manica, i feedback degli utenti, uno strumento potentissimo che ha fatto la fortuna del sistema per la parte di aste on-line e che si estende anche agli shop professionali con materiale non usato. Scorrendo le schede prodotto ci si accorge che la presentazione dello stesso, anche se completa, manca di tutti (o quasi tutti) i principi base validi in un sito di e-commerce. Dalla formattazione del testo all’esposizione dei contenuti, alle linee guida di base nella presentazione del prodotto. Ci si trova di fronte a testi lampeggianti, a font di 3-4 colori diversi e dimensioni varie, a informazioni sparse per la scheda senza un ordine preciso, a riferimenti a pagamenti tramite ricariche e altro ancora. L’unico limite è la fantasia del venditore! Se trovaste una scheda prodotto fatta in questo modo su un sito di e-commerce non so quanto vi fidereste, anche se il prezzo fosse buono. Nel caso di eBay invece, quello che fa la differenza è il feedback degli utenti. Più un venditore spedisce, più il suo servizio è apprezzato, più aumenta il suo ranking. Vedendo gli shop su eBay di molti di questi venditori prodigiosi, mi rendo conto che si tratta di attività che fanno volumi anche medio/alti. Parlo di negozi che vanno dagli 800 alle 3.000 spedizioni/anno. Inoltre, molti di questi non hanno un sito esterno ad eBay o se lo hanno è un supporto secondario, alle volte poco utilizzato o una semplice vetrina collegata sempre e comunque al negozio di eBay. In un paio di casi mi sono ritrovato su uno shop che riprendeva per le schede prodotto lo stesso identico stile, se così vogliamo chiamarlo, presente su eBay. E da qui nasce la mia domanda. Questi operatori sanno cosa si stanno perdendo la fuori? Fuori dal giardino di eBay? Sanno che potrebbero sfruttare la propria struttura per avere una marginalità maggiore e risultati che nel tempo potrebbero essere migliori? Soprattutto, sanno davvero chi sono i loro clienti, cosa fanno, cosa vogliono, cosa cercano e che potenzialità abbiano? E’ possibile che questo concetto di “fiducia” trasmesso da eBay non sia sfruttabile fuori da quelle 4 pagine? Autore: Roberto Fumarola (di B2Commerce) per il Max Valle.