Contenuto Virale

Per 8 mesi, BuzzSumo ha analizzato le condivisioni sui social di oltre 100 milioni di articoli, per cercare di rispondere a queste 8 domande nella speranza di capire cosa rende un contenuto virale:

  1. Quali emozioni suscitano gli articoli più popolari?
  2. Quale tipologia di contenuto riceve più condivisioni?
  3. I lettori preferiscono condividere contenuti corti o lunghi? Qual è la lunghezza ideale di un contenuto?
  4. Il trust gioca un ruolo importante nella condivisione di un articolo?
  5. Quale effetto produce un post con una immagine rispetto ad uno senza immagini?
  6. Quale effetto produce un articolo condiviso da un influencer rispetto ad uno non condiviso da un influencer?
  7. Come possiamo fare in modo che le persone condividano i nostri post, magari giorni o addirittura settimane dopo che sono stati pubblicati?
  8. Qual è il giorno migliore della settimana per pubblicare un articolo?

Ovviamente, il prerequisito per ottenere un sacco di condivisioni è quello di scrivere contenuti interessanti, coinvolgenti, avvincenti, irresistibili: in una parola, contenuti “compelling” (come direbbero gli anglofoni). Ma una volta fatto questo, ci sono 10 ingredienti che possono aiutarti ad aumentare di parecchio la visibilità dei tuoi contenuti.

I contenuti in forma lunga ottengono più condivisioni sui social rispetto a quelli in forma breve

Abbiamo tutti letto statistiche di come sempre più persone consumano contenuti attraverso dispositivi mobili. Ciò significa che dobbiamo produrre contenuti più brevi, per soddisfare i loro brevi tempi di attenzione? BuzzSumo ha analizzato il 10% degli articoli più condivisi, per vedere se le cose stanno davvero in questi termini. E ha scoperto invece che è vero il contrario: in media, i contenuti lunghi vengono condivisi più spesso di quelli brevi. Se guardi l’immagine qui sotto, noterai che più è lungo il contenuto, più condivisioni ottiene. Eppure i contenuti brevi sono molto più numerosi di quelli lunghi: i contenuti con meno di 1.000 parole sono 16 volte più numerosi di quelli con più di 2.000 parole.

Condivisioni in base alla lunghezza del contenuto

In altri termini, la maggior parte delle persone non è disposta a creare articoli profondi e ben documentati, non vogliono investire in tempo e fatica. Il che significa che c’è probabilmente margine per chi invece vuole farlo, visto che non ci sono molti competitor in questo settore. Anche da una ricerca del New York Times è emerso un risultato simile: gli articoli più lunghi sono stati molto più condivisi via email, rispetto a quelli più brevi. Il fatto è che la gente ama condividere gattini e meme, ma anche contenuti di uno spessore più alto. E visto che il web è inondato da post del primo genere, meglio spendere del tempo per scrivere un pezzo epico, un pillar, anziché cose inconsistenti. Meno concorrenza, più opportunità.

Inserire almeno una immagine nel tuo post permette di ottenere più condivisioni su Facebook

Le immagini accattivanti aumentano l’engagement, ma la cosa vale solo per Facebook? E per quanto riguarda i contenuti? BuzzSumo ha comparato gli articoli senza immagini con quelli che ne contenevano almeno una, misurandone le condivisioni su Facebook.

Condivisioni con e senza immagini

Come puoi vedere, il doppio delle persone ha condiviso articoli con all’interno almeno una immagine (rispetto a quelli senza immagini), sottolineando quanto è importante mescolare il testo ad elementi visivi. E per quanto riguarda i social meta tag? BuzzSumo ha preso in esame gli editori che hanno implementato correttamente l’immagine di anteprima su Facebook tramite il meta property og:image.

Condivisioni con e senza la Facebook thumbnail

Come puoi facilmente notare, gli articoli con la preview abilitata hanno ottenuto più del triplo delle azioni su Facebook rispetto a quelli che non l’avevano.

Inserire almeno una immagine nel tuo post permette di ottenere più condivisioni su Twitter

La tecnica spiegata al punto 2, vale anche per Twitter.

Condivisioni con e senza la Twitter thumbnail

Gli articoli con all’interno almeno una immagine, la cui thumbnail viene mostrata su Twitter, ricevono più del doppio delle condivisioni di quelli senza immagini.

Stupisci, fai ridere, diverti: fai leva sul lato narcisistico delle persone

BuzzSumo ha analizzato i 10.000 articoli più condivisi sul web, abbinandoli a delle “emozioni”: gioia, tristezza, rabbia, divertimento, riso, etc. Ne è uscita questa torta:

Condivisioni in base alle emozioni

Come puoi vedere, le 3 emozioni più ricorrenti sono state:

  • Stupore (25%)
  • Riso (17%)
  • Divertimento (15%)

Al contrario quelle negative, come tristezza e rabbia, sono risultate meno popolari (le 2 assieme fanno il 7%). Il New York Times, alcuni anni fa, ha fatto una ricerca per capire come mai si preferisce condividere cose che richiamano emozioni positive. Hanno intervistato 2.500 persone, e queste sono le ragioni principali che sono emerse:

  • per offrire contenuti divertenti e di valore agli altri
  • per mostrare il proprio lato migliore
  • per far crescere e coltivare delle relazioni
  • per autorealizzazione
  • per dire la propria su certi temi

Da queste risposte si può facilmente capire perché i contenuti che stupiscono, fan ridere e divertono sono i più condivisi. Ma dalle risposte emerge anche un lato delle persone egoistico, narcisistico. Infatti 8 dei 10 articoli più condivisi sono stati dei quiz (7 di BuzzFeed, e 1 del New York Times). Perché proprio i quiz? Semplice: perché quando si condividono i risultati di un quiz, si alimenta il proprio ego. Si vuol far sapere ad altri chi siamo, cosa apprezziamo, i nostri gusti. Allo stesso modo, si condividono pezzi su temi caldi – per esempio su posizioni politiche – per far sapere ad altri come ci poniamo sulla questione.

Le persone amano condividere elenchi/liste e infografiche

BuzzSumo ha anche deciso di vedere quali formati fossero più condivisi. Ha così catalogato e diviso ogni articolo in 6 diverse tipologie:

  • elenchi/liste
  • infografiche
  • how to (articoli sul “come fare a”)
  • what post< (articoli il cui titolo inizia con “cosa”)
  • why post (articoli il cui titolo inizia con “perché”)
  • video

Questo il risultato:

Condivisioni in base alla tipologia dei contenuti

Si può notare che i contenuti sotto forma di elenchi/liste e le infografiche sono quelli che ottengono più condivisioni rispetto alla media, mentre gli how to e i video – stranamente – meno. Il motivo potrebbe essere gli elenchi/liste sono facili da leggere ed evidenziano in modo immediato il contenuto più utile e interessante, mentre le infografiche permettono di organizzare una quantità enorme di informazioni in un modo visivamente accattivante. Da questo possiamo dedurre che, quando formattiamo un contenuto, sarebbe bene evitare il “muro di testo”, mentre è consigliabile dividerlo in paragrafi ed elenchi puntati/numerati, rendendone facile la scansione oculare. Utile anche l’inserimento di varie immagini o grafici, soprattutto se il contenuto è molto lungo.

Dieci è il numero magico per le liste

Gli articoli sotto forma di elenco in 10 punti, sono quelli che hanno ricevuto più azioni sui social.

10 è il numero che genera maggior condivisioni

In media, hanno ricevuto il quadruplo delle condivisioni rispetto a quelli costituiti da 23 punti; a seguire quelli con 16 e subito dopo quelli con 24. Se stai pensando di scrivere un post di questo tipo, una buona idea potrebbe essere quella di arrotondare la lista, per accesso o per difetto, al numero 10.

Le persone tendono a condividere contenuti che ritengono credibili e affidabili

BuzzSumo ha messo a confronto gli articoli senza firma con quelli firmati, o nei quali era presente un profilo dell’autore. Il risultato è stato il seguente:

Condivisioni in base alla presenza o meno della firma dell'autore

Su Twitter, Linkedin e Google, i contenuti firmati sono molto più condivisi rispetto agli altri. Su Facebook, invece, la differenza è risibile. L’ipotesi di BuzzSumo è che su Facebook si tende a condividere contenuti più leggeri con i propri amici, mentre sugli altri 3 social si hanno seguaci di una tipologia più “professionale”, e quindi si preferisce condividere con loro contenuti che si pensa provengano da fonti affidabili.

La condivisione di un influencer può generare un effetto moltiplicatore

Non tutti i “condivisori” sono uguali. Se Tim Ferriss decide di condividere un tuo articolo con i suoi seguaci, genererà probabilmente molti più retweet e like di una persona “qualunque”.

Retweet generati da Tim Ferriss

Ma possiamo quantificare questo effetto? Cosa succede se qualcuno un po’ più influente rispetto alla media decide di condividere un tuo contenuto? Quante altre persone condivideranno il contenuto a seguito di questa azione? Possiamo in qualche modo prevedere cosa accadrà? BuzzSumo ha confrontato il numero di condivisioni sui social di articoli effettuati da utenti “normali”, confrontandoli con articoli condivisi da almeno 1 influencer. Per “influencer”, BuzzSumo intende una persona il cui singolo tweet viene retweettato almeno 2 volte: ad esempio, se posta 100 tweet, riceve almeno 200 retweet da altre persone. Come si più vedere dall’immagine qui sotto, è sufficiente 1 influencer per avere il 31,8% in più di condivisioni sui social. Se ne hai 3 nella tua rete, puoi raddoppiare le condivisioni. E se nei 5, puoi quasi quadruplicare il numero di azioni.

Condivisioni generate dagli influencer

A questo punto, scatta ovvia la domanda: Come fare per ottenere più influencer che condividano i miei contenuti? BuzzSumo suggerisce questa tecnica. In primo luogo, bisogna cercare un contenuto già pubblicato e simile a quello che si sta per produrre, per vedere quali influencer lo hanno già condiviso. Per esempio, se il tema è “conversion optimization” puoi andare su BuzzSumo e fare una ricerca con quella parola chiave. Otterrai un risultato simile a questo:

Ricerca di contenuti da condividere su BuzzSumo

Cliccando sul bottone “View Sharers” alla destra dei titoli, otterrai l’elenco delle persone che hanno condiviso gli articoli su Twitter, ordinato per numero di retweet. In altre parole, l’ordine è in base all’influenza delle persone. Ecco cosa ottieni cliccando sul primo risultato:

Elenco degli utenti che condividono su BuzzSumo

C’è un altro paio di cose interessanti che puoi vedere per ogni “condivisore”, come il numero di follower che ha, e il reply ratio (ovvero la percentuale di tweet che sono risposte dirette da parte di qualcuno). Se il numero di follower è un parametro che può essere facilmente falsificato, lo è invece molto meno quello legato alla media dei retweet. Per ottenere un buon elenco di influencer, dovresti fare questa operazione per più di un articolo. Una volta compilato l’elenco, dovresti cercare di entrare in contatto con queste persone, provando – ad esempio – a:

  • chiedere loro un “virgolettato” da inserire nel tuo articolo
  • porre loro una domanda per ottenere un feedback su un tuo punto di vista
  • linkare qualcosa che loro hanno scritto su quel determinato argomento

Le persone tendono a condividere cose che le riguardano, e anche le interviste possono essere un ottimo sistema per coinvolgerle. BuzzSumo ha posto una domanda a 40 SEO, e dalle risposte ha messo assieme un post che ha ottenuto più di 500 azioni sui social, molte delle quali generate dagli stessi intervistati. Per coinvolgerli, hanno spedito loro un tweet simile a questo:

Richiesta di intervista inviata via Twitter

le risposte sono state quasi sempre molto positive.

Promuovi nuovamente i tuoi vecchi contenuti in modo regolare

BuzzSumo ha analizzato anche il calo delle condivisioni sui social nei giorni seguenti alla pubblicazione di un nuovo contenuto. Dopo i primi 3 giorni, su tutti i social network, il calo per i successivi 4 è stato di almeno il 96%:

  • Facebook: 98,90%
  • Twitter: 97,40%
  • LinkedIn: 97,34%
  • Google+: 96,70%
  • Pinterest: 96,70%

Dopo una settimana, il numero di azioni per le successive 3 settimane è sceso almeno dell’86% dalla prima settimana:

  • Twitter: 92,1%
  • Google+: 90%
  • Facebook: 89%
  • Pinterest: 86%
  • LinkedIn: 82%

Pensi che questo sia inevitabile, giusto? BuzzSumo ha analizzato le “anomalie”, ovvero gli articoli che hanno ricevuto più condivisioni dopo una settimana dalla loro pubblicazione, per capire come sono riusciti in questa impresa. Uno di questi articoli era un post sul blog di Evernote, pubblicato il 10 Marzo, e che durante la prima settimana aveva ricevuto solo 23 condivisioni su Facebook. Dopo un mese le condivisioni sono però arrivate a 181, con un incremento del 686% in 3 giorni.

Il post di Evernote

Il motivo? Semplicemente, quelli di Evernote hanno promosso nuovamente il contenuto su Facebook 11 giorni dopo la sua prima pubblicazione:

Il post di Evernote 11 giorni dopo

Non c’è un “tempo di attesa” preciso prima di ripromuovere un articolo, ma secondo BuzzSumo una settimana è un buon punto di partenza. Per esempio, i pezzi pubblicati durante il weekend potrebbero essero ripromossi una settimana più tardi ma in un giorno lavorativo, per dar loro maggior esposizione. Naturalmente il prerequisito è che siano pezzi evergreen, sempreverdi, e non legati ad un particolare momento o evento.

Il giorno migliore in assoluto per pubblicare contenuti che vengano condivisi sui social è il martedì

Analizzando Facebook, Twitter, Google+, LinkedIn e Pinterest, il risultato è stato il seguente:

Martedì è il giorno migliore per condividere un contenuto sui social

Il giorno nel quale si ottengono più condivisioni, su tutti e 5 questi social, è il martedì. Segue il giovedì, quasi a pari merito con il lunedì.

Conclusione

Per riassumere, queste sono le cose alle quali devi prestare attenzione, se vuoi creare contenuti che possano essere condivisi:

  1. Provoca stupore, risate, o divertimento.
  2. Fai leva sul lato narcisistico delle persone (pensa ai quiz di BuzzFeed).
  3. I contenuti lunghi hanno mediamente meno concorrenza e ricevono più condivisioni.
  4. I post sotto forma di elenco/lista e le infografiche hanno più probabilità di essere condivisi.
  5. Assicurati che il tuo articolo sia credibile, che ispiri fiducia. Mettici un sottotitolo e il tuo profilo. Assicurati di avere un design ed un logo professionali.
  6. Mescola al testo degli elementi visivamente accattivanti.
  7. Implementa i social metadata, come le immagini di anteprima di Facebook.
  8. Apri un dialogo con gli influencer prima di scrivere i tuoi contenuti.
  9. Dopo la pubblicazione, promuovi i tuoi articoli per una settimana.
  10. Martedì è il giorno migliore per pubblicare e promuovere contenuti.