Blog, passione, lavoro

Il Tagliaerbe è il mio guru da sempre. E non lo dico solo ora, perché mi trovo a scrivere proprio qui sul suo sito. Davide – e con lui tutta una schiera di “seacci” ed esperti di digital – mi hanno aiutato, a volte senza saperlo, a trasformare il mio blog da una passione a un lavoro. È quindi il minimo, per ringraziarlo, è sfruttare questo canale per raccontare la mia esperienza, sperando possa tornare utile anche a te.

“Mi consigli un libro da leggere?”

È nato tutto così, da una domanda banale fatta da un’amica un pomeriggio d’estate.

E quando, in contemplazione davanti alla mia libreria, mi sono trovata a metterle tra le mani non uno, non due, ma ben tre volumi che secondo me potevano piacerle, nella mia testa si è accesa la lampadina (tipo quella di Archimede Pitagorico, nei cartoni animati).

Perché non aiutare altre persone a trovare dei bei libri da leggere?

Era il lontano settembre 2013 e sul web faceva la sua comparsa “L’angolo dei Libri“. Un tema decisamente basic, poca dimestichezza con i plugin e pile e pile di libri da recensire.

L'angolo dei Libri, versione 2013

DIDA: Con WayBack Machine puoi andare a rivedere le vecchie versioni di un sito internet, per analizzare come si è evoluto ed è cambiato nel tempo. Ecco, nel mio caso sarebbe stato meglio non vedere certe cose. 😐

Oggi, che sono passati 5 anni e mezzo, e con WordPress mi sento decisamente più a mio agio, il blog conta:

  • 1.243 articoli pubblicati
  • 10.000 visite mensili circa (nel 2016 erano quasi il doppio, ma nell’ultimo periodo ho un po’ trascurato il blog lasciandolo vivere di vita propria)
  • 1.143 keyword in prima pagina
  • 12 posizioni zero
L'angolo dei Libri, in posizione zero su Google

A suggellare questo successo l’anno scorso L’angolo dei Libri è arrivato 3° nella classifica dei Macchianera Internet Award come “Miglior Sito Letterario”: un risultato che mi ha stupita ed emozionata moltissimo, perché quando hai un blog per passione in realtà lo fai più per te, che per gli altri.

L'angolo dei Libri, premiato da Macchianera

Però da un po’ di tempo questo progetto online è diventato anche un lavoro. E non solo in termini di impegno richiesto.

Come guadagnare con un blog?

È la domanda che prima o poi si fanno tutti, quelli che decidono di aprire un blog. Per quanto tutto nasca, nella maggior parte dei casi, dallo “sfogo” di una passione per qualcosa (i libri, nel mio caso, la tecnologia in quello di Aranzulla o la passione per i trucchi per ClioMakeUp), si arriva a un punto in cui ci si rende conto che lavorare “per la soddisfazione personale” non basta più.

O meglio, con i “bravo”, “bell’articolo” e “ottimo post, lo condivido” non ci si paga la spesa settimanale e nemmeno l’hosting (perché ce l’hai un hosting valido per il tuo blog, vero?).

Certo, ricevere complimenti e apprezzamenti per il proprio lavoro fa piacere. E non è cosa di tutti i giorni. Però se tutto questo portasse anche un guadagno non sarebbe male, non trovi?

Ci sono molti articoli, qui sul TagliaBlog, che parlano di come guadagnare con un sito, quindi ti lascio spulciare nel suo archivio per tutte le indicazioni pratiche.

Adesso voglio raccontarti come ci sono riuscita io.

Ho lavorato – lavorato sodo – leggendo e scrivendo tanto, per portare il mio piccolo “angolo dei libri” a raggiungere il livello attuale. Ho studiato la SEO, ho seguito corsi sul web copywriting, mi sono aggiornata continuamente sui cambiamenti di Google e le sue continue bizzarre richieste, e ho avuto tanta pazienza (dono prezioso, lo so).

Ad oggi i lettori fidelizzati e i visitatori di passaggio mi permettono di racimolare ogni anno un po’ di soldini dalle affiliazioni con Amazon e con gli altri bookshop online, ma il grosso del “guadagno” che mi ha portato il blog è venuto da fuori.

Ho usato il mio blog come biglietto da visita per propormi a clienti e agenzie in qualità di web content editor, cioè come persona che sa scrivere per il web, con tutto quello che questa affermazione comporta: conoscenza di come funzionano gli algoritmi di Google, regole SEO on e off page, basi solide di grammatica italiana…

E ha funzionato!

Più di un cliente mi ha preso in considerazione e assegnato dei lavori di editing, addirittura in molti casi mi ha proprio affidato il suo blog aziendale, chiedendomi di “fare come avevo fatto con il mio sito”, cioè di portarlo a raggiungere buoni risultati di indicizzazione e posizionamento.

Addirittura uno di questi clienti opera proprio nel settore dell’editoria, quindi oltre alla SEO gli interessavano anche le competenze che avevo sviluppato sulla materia. Ed è così riuscito a prendere due piccioni con una fava.

Trasformare un blog da una passione a un lavoro non necessariamente vuol dire diventare milionari scrivendo solo recensioni di libri. Vuol dire fare della cosa che più ti appassiona (nel mio caso leggere e scrivere) una fonte di guadagno.

Fare il lavoro che più ci piace ed essere pagati per farlo è un grande stimolo, non solo per la nostra autostima, ma anche per la nostra produttività.

Autore: Beatrice Borini, web content editor, blogger e giornalista, per il Max Valle.