commenti seo

Da un paio d’anni diversi siti web hanno iniziato ad eliminare i commenti dalle loro pagine, spostando (in alcuni casi) la conversazione con i loro utenti sui social media. E’ una mossa intelligente?

Se lo è chiesto Jennifer Slegg in un suo recente post dal titolo Why Blog Comments Are Great for Google SEO… and Users, nel quale illustra il lato positivo che i commenti possono avere sulla qualità complessiva di un sito, e i conseguenti benefici a livello SEO.

Perché certi siti rimuovono i commenti?

Una delle ragioni principali è quella di impedire che Google penalizzi il sito a causa di commenti di scarsa qualità.

Molti webmaster pensano infatti che i cosiddetti UGC (User Generated Content, ovvero contenuti generati dagli utenti) siano quasi sempre di bassa qualità, e ci sono anche casi in cui pare che un eccessivo numero di commenti spammosi abbia penalizzato il sito che li ospitava.

I benefici dei commenti su Google

Ma ci sono anche siti che devono il loro successo proprio ai commenti e i contenuti generati dagli utenti: prendi ad esempio Stack Overflow, all’interno del quale le discussioni sono spesso di altissima qualità, e totalmente create dagli utenti della piattaforma.

Jennifer Slegg ha chiesto (via Twitter) a Gary Illyes, Trends Analyst e “portavoce” di Google, se effettivamente i commenti possono avere un effetto positivo agli occhi del motore di ricerca, e Gary ha risposto così:

Incalzato da Jennifer sul tipo di “aiuto” che una community può fornire ad un sito, Illyes ha replicato in questo modo:

Precisando subito dopo:

Traduciamo il tutto:

In generale, una community “sana e prosperosa” può aiutare molto un sito.
Ne aumenta la qualità complessiva. Come dire che un buon contenuto vale 5 punti, buoni link da buone pagine 2 punti, e una buona community 1 punto.
Attenzione, non è da intendersi come una classifica, i numeri che ho dato sono casuali.

Anche John Mueller ha parlato dei commenti come di segnali positivi, e conferma che Google li vede come parte integrante del contenuto:

Se portano informazioni utili, in aggiunta ai contenuti che pubblichi sulle tue pagine, potrebbero essere una cosa davvero buona per il tuo sito web. Se dai commenti emerge che c’è una community che incoraggia gli utenti che arrivano su queste pagine ad inserire ulteriori commenti, se le cosa li spinge a ritornare e a consigliare le pagine ai loro amici, potrebbe essere una cosa davvero buona.

E non preoccuparti troppo dei commenti inutili del tipo “bel post!” (ovviamente controlla che i link non puntino a siti spammosi). Se però tali commenti sono parecchi e continui, valuta di moderarli prima della pubblicazione (e/o di installare un buon plugin in grado di filtrarli).

Cta SEO

Commenti buoni e commenti cattivi

Ci sono casi in cui i commenti possono essere addirittura più preziosi rispetto al contenuto che ha generato il commento stesso. A volte i commenti possono aggiungere all’articolo ulteriori spunti, opinioni diverse e link correlati non presenti nel pezzo originale. Può addirittura capitare che Google utilizzi un commento per mostrarlo come feature snippet.

Sull’altro lato, un sito/blog con un eccessivo numero di commenti spammosi o di scarsissima qualità rischia di dare una pessima espressione ai lettori, anche se magari gli articoli sono di qualità molto alta.

I commenti e il Google Panda

I commenti di scarsa qualità posso impattare negativamente su un sito, in particolare se è già “sotto osservazione” da parte del Panda. Ecco, nello specifico, cos’ha detto John Mueller su questo punto:

Quando gli algoritmi di Google riguardanti la qualità osservano il tuo sito web, e vedono che c’è qualche buon contenuto sulla pagina mescolato però a contenuti di scarsa o pessima qualità, cercano di giudicare la pagina nel suo complesso. E’ una buona risorsa? E’ una cattiva risorsa? Dove possiamo tracciare la linea fra buono e cattivo?

Ora che il Panda è un rolling update, se pensi che il tuo sito ha buoni contenuti ma un sacco di commenti di qualità molto bassa (rispetto a quelli di buona qualità), forse faresti bene a dar loro una occhiata più approfondita (e a rimuoverli, se necessario). Magari non servirà a nulla, ma se il tuo sito è stato colpito dal Panda non è detto che non possa risollevarsi eliminando esclusivamente i commenti spammosi.

I commenti e l’E-A-T

Nelle linee guida dei quality rater di Google, ai “valutatori” viene chiesto di considerare la Expertise (competenza), Authoritativeness (autorevolezza) e Trustworthiness (affidabilità) delle pagine e dei siti che analizzano.

Se elimini i commenti, i lettori non possono “dare un giudizio” circa la qualità dei tuoi contenuti, e quindi i rater non possono utilizzare questo metro per misurare la qualità complessiva della risorsa. In pratica, rimuovere i commenti rischia di farti perdere una parte dell’E-A-T.

I commenti e l’engagement

I commenti mostrano anche il livello di popolarità di un sito web: se puoi taroccare piuttosto facilmente gli apprezzamenti sociali, e molto più difficile farlo con i commenti, soprattutto se si punta ad ottenere commenti di alta qualità e su larga scala.

I commenti sono anche utili a far tornare i lettori su un sito più e più volte: se la discussione è di buona qualità o c’è in corso un dibattito particolarmente acceso, gli utenti tendono a tornare per verificare la presenza di nuovi commenti (o per intervenire dando un loro parere). Una buona gestione dei commenti può quindi rivelarsi un metodo valido per aumentare le pagine visualizzate.

Infine i commenti potrebbero trattenere un po’ di più i lettori, sia per l’azione stessa di commentare, che per quella di leggere gli altri contribuiti: e aumentare il tempo di permanenza sul tuo sito è solitamente una buona cosa.

I commenti e gli utenti del tuo sito

Se i commenti sono spammosi o di scarsa qualità non saranno di alcuna utilità agli utenti, e non serviranno neppure a migliorare il sito agli occhi di Google.

Se però hai una community che ti segue da tempo e decidi di togliere i commenti dal tuo sito da un giorno all’altro, molto probabilmente la reazione del tuo pubblico non sarà delle migliori: molti lettori reputano il commentare un sito/blog/forum come parte della loro normale attività online, altri potrebbero seguirti proprio perché i commenti li fanno sentire parte del tuo sito… quindi, come dice anche Google, cerca sempre di fare ciò che è meglio per i tuoi utenti, e non quello che è più comodo per te.

I commenti come feedback

Anche su siti web di alta qualità possono capitare articoli con sviste o imprecisioni, o con punti di vista controversi. In tal caso nei commenti ci saranno sicuramente utenti che segnaleranno i vari refusi, o che innescheranno un dibattito sull’argomento.

Lasciare aperto questo canale può quindi essere utile anche per ottenere un feedback da parte degli utenti, o per capire il loro punto di vista su certi temi.

Commenti sul sito o commenti sui social?

Personalmente ho sempre utilizzato i “commenti nativi” di WordPress, e penso che continuerò a farlo anche in futuro. Altri preferiscono spostare la conversazione sui social, integrando (ad esempio) i commenti di Facebook o di Google+. Altri ancora, nel tentativo di coniugare le 2 cose, utilizzano strumenti come Disqus.

Anche se non credo esista una soluzione valida per tutti, penso sia meglio che il “patrimonio” di commenti del mio blog rimanga mio al 100%, salvato e backuppato sulla mia piattaforma (e non su quella di terze parti).

Il “comment marketing”

Chiudo con un concetto entrato nel gergo comune di blogger, SEO e markettari da qualche anno a questa parte: quello del comment marketing.

Lasciando stare il discorso (già ampiamente trattato in questo post) dell’utilità dei commenti per il sito che li ospita, considera sempre che il commentare può esserti utile per farti notare, migliorare la tua reputazione, accrescere il tuo personal brand, e nel migliore dei casi portare traffico sul tuo sito e attrarre nuovi prospect o clienti.

In estrema sintesi, parafrasando il vecchio motto “vivi e lascia vivere”, il consiglio di oggi è “commenta e lascia commentare”… sempre con un occhio alla moderazione. 😉