Buon giorno a tutti, e benvenuti in questo mio secondo guest post sul blog del Tagliaerbe. La volta scorsa ho affrontato il discorso relativo alla fase motivazionale di avvio di un blog, ponendo alcune risposte all’interrogativo: perchè nessuno legge il tuo blog? Con questo nuovo articolo vorrei trattare un argomento che si colloca in una fase immediatamente successiva al lancio di un blog, e riguarda la ricerca di backlinks verso il proprio sito, ovvero di link in ingresso chiamati anche inbound links. Sappiamo tutti, leggendo il Tagliablog ma in generale leggendo qualunque blog che parli di tecniche SEO e di promozione di un sito web, che la link popularity è uno dei fattori determinanti per aumentare il ranking di un sito nei motori di ricerca. Per semplificare un concetto ampiamente discusso e conosciuto, si potrebbe affermare che la popolarità di un sito aumenta in seguito all’aumentare della quantità di link in ingresso che giungono da siti esterni. Sempre semplificando il discorso (non è questa la sede per dare una definizione esaustiva della link popularity) è risaputo che la qualità dei link in ingresso è un fattore determinante per ottenere link che abbiano un vero “peso” agli occhi dei motori di ricerca, e che quindi possano essere considerati link efficaci sotto più punti di vista, ovvero non solo dal lato SEO ma anche sotto l’aspetto semantico (infatti un buon link dovrebbe soprattutto arricchire l’esperienza dell’utente portandolo da una risorsa all’altra in modo semanticamente utile). Cosa significa “qualità” di un link? Un link può essere definito di qualità se:

  • proviene da un sito “a tema”
  • proviene da un sito considerato “autorevole”
  • è contestualizzato al testo in cui si trova posizionato (per capirci: un link posizionato all’interno di una discussione è più utile che un link in una sidebar vicino ad altri “n” link, magari nemmeno troppo legati tra di loro)

Bene, fatte queste premesse, vediamo quindi di passare all’azione con questi semplici passaggi per trovare link di qualità, utilizzando risorse gratuite e un po’ di buona volontà! Nota: per effettuare le operazioni che seguiranno occorre avere installato il browser Firefox; useremo inoltre il tool di analisi che si trova all’indirizzo www.linkdiagnosis.com: se andate su quel sito, scaricate l’estensione per Firefox che si trova nel menu “download”. 1) Individuare un sito in tema con il tuo Il primo passo è proprio quello di individuare un sito in tema con gli argomenti trattati dal tuo sito, e possibilmente un sito considerato “autorevole” nel settore: ciò comporterà che tale sito abbia dei buoni link in ingresso, ed è proprio guardando fra i suoi inbound link che andrai ad scovare un sito su cui valga la pena lavorare per immettere anche un link verso il tuo sito. A questo punto ipotizzo un argomento, per poter effettuare tutti i passaggi che seguiranno: supponiamo che il tuo sito tratti l’argomento WordPress Tutorial, e che tu sia quindi alla ricerca di buoni link in ingresso provenienti da siti che parlano di Tutorials e Guide su WordPress. Andiamo avanti. Per individuare un sito che parla di Tutorial WordPress, e quindi in tema con il tuo, vai su Google e digita “Tutorial WordPress”: al primo posto troviamo il sito WordPressMania, un ottimo sito redatto da un amico (ciao Stefano!) che tratta argomenti di ogni genere inerenti alla piattaforma Blog/CMS WordPress, con guide, tutorials, recensioni, consigli su temi e plugin, ecc. ecc. Prendi dunque nota dell’indirizzo del sito e andiamo allo step 2. 2) Analisi dei backlinks del sito in tema con il tuo Apri dunque il tool che si trova all’indirizzo www.linkdiagnosis.com e (dopo aver installato l’estensione di Firefox) inserisci nel campo Website l’indirizzo che ti eri annotato poco fa ovvero “http://www.wordpressmania.it” e premi su START. Attendi qualche minuto per dare tempo al tool di fare tutte le sue computazioni. Nel frattempo colgo l’occasione per parlare brevemente di questo tool di Link Diagnosis, che permette di vedere quali link ci sono in ingresso verso un sito, ma non solo: il tool mostrerà tutti i backlinks raggruppandoli per PageRank, indicando se hanno il tag rel=nofollow, indicando l’anchor text di riferimento (che è il testo “caldo” che si trova associato al link), e indicando anche quanti link ci sono a sua volta sulle pagine che contengono il backlink… idealmente sarebbe fantastico avere un backlink che proviene da un link senza nofollow, da una pagina con alto PageRank e che contiene pochissimi altri link oltre al tuo! Vediamo dunque come procedere. 3) Individua una pagina ad alto potenziale di “link-juice” Come dicevo poco fa, l’ideale sarebbe ottenere un link in ingresso verso il tuo sito da una pagina con alto PageRank, con pochi link oltre al tuo e con il tag rel=nofollow disinserito… su questo ultimo punto ci sono opinioni discordanti: non volendo entrare nel merito sull’utilità o meno di tale comando (ai fini SEO), vorrei comunque far notare che i motori registrano i link indipendentemente dal rel=nofollow, e se il link è molto tematizzato, non è comunque sbagliato considerarlo un buon backlink 😉 Ad esempio nel caso di WordPressMania, scorrendo fra tutti backlinks in ingresso noterai (nel grafico PageRank Distribution) che ci sono alcuni link con PR5, altri con PR4, poi PR3 e così via crescendo di numero con il diminuire del PR (avere tanti link con PR alto non è semplice!). Se clicchi sul grafico nella barretta dei PR5 noterai che i link nella lista sono 6 (nel momento in cui sto scrivendo): fra questi (ottimi) backlinks alcuni hanno il tag nofollow e altri no, e questo lo vedi dal grafico Link Type. Proseguendo con l’analisi, noterai che viene indicato anche l’anchor text, ovvero le parole calde che sono associate ai link in ingresso, e il numero di links presenti su tali pagine: minore è il numero di links, e maggiore è la strenght (ovvero la “forza”, il “peso”) del link in tale pagina! Con un po’ di pazienza potrai quindi individuare quali link sono appetibili per il tuo sito: annotati qualcuna di queste pagine in quanto saranno le pagine dove andrai a cercare di mettere un link al tuo sito. Nota bene: se osservi con attenzione i link più buoni, noterai che sono tutti fortemente tematizzati… per cui tieni bene a mente questo fattore, perchè ottenere un backlink da un sito che non è in tema, riduce notevolmente l’utilità dell’intera operazione che stai svolgendo. 4) Ottenere il backlink A questo punto, una volta individuate le pagine sulle quali ritieni che un link verso il tuo sito sarebbe utile, procedi per cercare di piazzare su tali pagine un link verso il tuo sito. Ci sono due ipotesi:

  • ottenere un link statico: in questo caso devi scrivere al webmaster del sito in questione, spiegando il motivo per cui tu vorresti avere un link dal suo sito verso il tuo; in quell’elenco vediamo il sito Temi WordPress: se ritieni che il tuo sito abbia un buon motivo per comparire in quella pagina, ad esempio perchè hai realizzato tu stesso alcuni temi originali per WordPress, scrivi al webmaster motivando la tua richiesta di link… se la tua richiesta è legittima, ci sono buone possibilità che venga accettata! In questo esempio guadagneresti un link con PageRank5 e il tag nofollow disinserito (quindi condizioni ottimali dal lato SEO), in un contesto di temi per WordPress, fortemente in argomento con la tua risorsa, e quindi anche semanticamente sarebbe molto utile.
  • lasciare un commento: in questo secondo caso non devi far altro che andare sul sito presecelto, e lasciare un commento. Attenzione: niente spam! Ho già parlato di questo argomento in un altro articolo che ho pubblicato come guest post su Blographik, che si chiama proprio 5 consigli utili per lasciare commenti su altri blog. Nella lista riferita al nostro caso studio di oggi, ad esempio potresti andare sul sito di Flavio Copes e lasciare un commento indicando una guida sulla sicurezza di WordPress da te personalmente redatta. Anche in questo caso avresti un backlink proveniente da un sito con PR5, fortemente tematizzato con il tuo.

Fatto! A questo punto puoi rilassarti un momento, e riflettere su quanto hai appena svolto per poterlo applicare successivamente per cercare nuovi backlinks. Ma non dimentichiamo un ultimo punto, che è l’analisi dei propri progressi. 5) Analizza i tuoi backlinks Utilizzando sempre lo strumento Link Diagnosis potrai tenere sotto controllo il numero di backlinks che provengono verso il tuo sito: potrai dunque verificare con periodicità l’andamento delle operazioni. Non dimenticare, comunque, di tenere sotto controllo anche l’analisi degli accessi utilizzando (ad esempio) lo strumento gratuito Google Analytics, così potrai vedere se davvero arrivano effettivamente visite dai backlinks: in questo modo non solo ne guadagnerà il tuo PageRank, ma anche da un punto di vista dei contenuti, avrai portato nuovi visitatori sul tuo sito. Nota conclusiva: non dimenticare che la premessa importante, prima ancora di andare alla ricerca di backlinks, e di avere qualcosa di utile per gli utenti da proporre sul tuo sito… in questo modo avrai la certezza “etica” che non stai solo cercando di aggirare gli algoritmi dei motori con qualche tecnica cosiddetta black-hat SEO, ma il lavoro svolto sarà davvero utile per arricchire l’esperienza degli utenti che cercano risorse in tema con il tuo sito. Buon lavoro di ricerca backlinks, e… fatemi sapere cosa ne pensate. Autore: Nicola Boschetti, webmaster della web agency NBWeb.it, con la quale si occupa di realizzazione di siti web e internet marketing<. Docente di Web Design e di Reti & Networking, da qualche tempo ha trasformato il suo sito aziendale in un blog, per raggiungere e mantenere contatto con i suoi visitatori e clienti in modo più creativo e divertente.

Se vuoi approfondire le tecniche di link building, partendo da quelle valide oggi fino a quelle più rischiose (o addirittura da evitare), ti consiglio di dare una occhiata al libro “Link building. Aumenta l’autorevolezza del tuo sito e scala le vette dei motori di ricerca” (di Ivano Di Biasi, con prefazione del sottoscritto 🙂 ).