“Come si fa a capire quali sono i blog più visitati? Visto che la maggioranza non ha un contatore di visite?” Queste sono le domande che un lettore mi poneva alcuni giorni fa… rispondo dunque elencando i miei 9 metodi “spannometrici” 🙂 per misurare il traffico di un sito web.

Premessa

Innanzitutto, assicurati che non vi siano delle statistiche pubbliche. Per quanto possa sembrarti strano, è possibile conoscere “vita, morte e miracoli” di parecchi noti blog…: le statistiche di ProBlogger.net e quelle dell’italianissimo Pandemia.info, ad esempio, sono aperte a tutti 🙂 Altri mostrano invece un pò di dati (fra i quali, solitamente, utenti unici e pagine visitate) all’interno della “pagina pubblicità”, per invogliare gli inserzionisti ad acquistare spazi. Se invece tutti questi numeri fossero “top secret”, passiamo ad altri metodi… iniziamo da 5 “analizzatori di traffico”:

Google Trends for Websites

Inserisci il dominio di tuo interesse, clicca su Search Trends ed otterrai i visitatori unici giornalieri degli ultimi 6 mesi. Non troppo preciso, ma semplice e velocissimo.

Google Ad Planner

Più sofisticato di Google Trends for Websites, Ad Planner consente di scoprire utenti unici, visite e pagine visualizzate, nonchè altri interessanti dati sull’audience (sesso, età, livello d’istruzione e reddito) del sito che vuoi monitorare. Qui ho spiegato in dettaglio come utilizzarlo.

Alexa

Sistema usatissimo ma assai discutibile. Nonostante la modifica dell’algoritmo avvenuta parecchi mesi fa, è in grado di offrire solo una indicazione di massima del traffico e delle page view generate dal sito preso in esame. Da prendere molto con le pinze.

Compete

Simile ad Alexa (ma focalizzato esclusivamente all’analisi del traffico USA), Compete offre una stima approssimativa del traffico di un milione di siti web. Poco affidabile per il monitoraggio di siti italiani.

Quantcast

Opera con la logica di Alexa e Compete, ma offre parecchie informazioni in più (forse anche superiori a quelle offerte da Google Ad Planner). Recupera ed elabora i dati in base ad una metodologia piuttosto complessa, ma non sembra in grado di monitorare siti medio-piccoli. Anche Quantcast si rivolge quasi esclusivamente ad un pubblico USA. Oltre a questi 5 servizi, per valutare la popolarità di un blog suggerisco di guardare almeno altri 4 parametri.

Iscritti al feed

Credo che il numero dei “feed reader” sia fra i valori più importanti, in quanto riflette il numero dei lettori realmente fidelizzati (anzi, feedelizzati 😀 ), e non quelli “di passaggio” (che possono essere estremamente variabili). Un ottimo tool per il monitoraggio di questi utenti (se il feed del blog è sotto FeedBurner) è Feed Analysis, che restituisce subscriber, hit, view e click, in un intervallo di tempo fino a 50 mesi.

Link in ingresso

La quantità degli inbound link è facilmente ottenibile (con buona approssimazione) grazie a Yahoo! Site Explorer: inserisci l’indirizzo, clicca su Esplora URL e quindi su Inlink. con YSE puoi visualizzare sia il numero complessivo dei link che il sito riceve, sia i singoli URL.

Classifiche

Le classifiche dei blog più popolari in Italia sono due: quella di BlogBabel e quella di Wikio. L’algoritmo di BlogBabel assegna una posizione al blog utilizzando diversi parametri e normalizzandoli sui valori di massimo (come spiegato in dettaglio qui); Wikio, più semplicemente, dice di conteggiare il numero e l’importanza dei link ricevuti dagli altri blog presenti in classifica. Probabilmente, fra tutti, quello delle classifiche è il parametro da tenere in minor considerazione.

Commenti

La “vitalità” di un blog e la presenza di una community attiva sono misurabili dal numero di commenti presenti nei post. Se vuoi avere un velocissimo colpo d’occhio sui blog più seguiti e commentati, ti consiglio BackType [il servizio è stato acquisito a Luglio del 2011 da Twitter, e purtroppo ora non è più funzionante].

Conclusioni

Le indicazioni presenti qui sopra, per quanto utili per una stima “di massima”, non possono però aiutarti a capire il vero valore di un blog. Valore che capisci col tempo, leggendo e frequentando il blog per giorni o addirittura settimane, e non con una valutazione asettica effettuata in pochi minuti grazie a qualche tool. Il mio consiglio è sempre quello di effettuare una stima qualitativa e non quantitativa, di prediligere i blog di nicchia (magari con numeri molto bassi, ma fortissimi su certi argomenti) ai blog generalisti (magari con numeri più alti, ma dove i temi sono trattati in modo più “diluito”), di perdere un pò di tempo andando a cercare piccole perle nascoste fra le pieghe della blogosfera. “Nella botte piccola c’è il vino buono”, recita un vecchio proverbio: e ti garantisco che spesso anche “nei piccoli blog c’è il contenuto buono” 😉