Ogni tanto mi scrivono cose tipo: “Noto che la maggior parte dei tuoi post rispecchia un certo stile predefinito. Mi sbaglio? Mi spieghi la tua tecnica?” E’ vero, più o meno uso sempre la stessa tecnica. Trovo che l’utilizzo di un insieme di regole sia utile per riuscire a scrivere sempre, in qualsiasi condizione, anche quando il cervello è vuoto, la creatività è a zero e mancano gli stimoli. Premessa In questo stesso post viene utilizzata “la tecnica Tagliaerbe”. La primissima cosa è l’ispirazione. Solitamente nasce: • da qualcosa che ho letto • da un commento o da una email di un lettore • da una idea, un pensiero, un ragionamento… da qualcosa che mi “appare” in testa Le fonti di ispirazione possono comunque essere parecchie; se e quando ho il “blocco dello scrittore” amo tradurre (più o meno liberamente) articoli che trovo in giro sulla rete. Ma ora vediamo come dall’embrione prende forma un articolo. Di solito apro il “Blocco note” (non quello di carta, ma quello sul PC), e quindi nell’ordine metto giù: Il titolo: spesso non sarà quello definitivo, ma almeno lo abbozzo. Il titolo, a mio parere, deve essere più interessante per il lettore che per i motori di ricerca (diciamo 60% per l’utente e 40% per Google). Deve catturare l’occhio e indurre al click. I tag: in pratica sono le parole chiave che identificano il post. Direi che 2-3 è il numero perfetto, massimo 5. L’immagine: solitamente utilizzo almeno una immagine in testa ad ogni post. L’immagine deve (dovrebbe) avere una forte attinenza col titolo. In alternativa all’immagine, ogni tanto utilizzo un video. La premessa: è l’introduzione, l’antipasto che anticipa i piatti forti. Spesso include qualche W della famosa Regola delle 5 W. I punti salienti: vedi queste paroline in grassetto? nella mia bozza di post inizio a scrivere quelle più significative, e poi aggiungo un po’ di testo in un secondo momento. I link: i collegamenti ipertestuali sono la base del World Wide Web. Arricchiscono e completano ogni contenuto. Credo sia sacrosanto linkare risorse esterne, e furbo linkare pagine interne. Se inoltre si prende spunto da qualcuno, il link è d’obbligo. La rilettura: gli errori, più o meno grossi, ci scappano sempre. Pertanto è bene rileggere il post, se possibile in 2 tempi: una volta subito e un’altra dopo qualche ora (gli occhi non vedono gli errori se rileggi a raffica). Le “aggiuntine”: qualche pennellata finale qua e là è d’obbligo, ma cerco comunque di limitare la mania alla perfezione. Continuando a vedere il post come incompleto, potrei infatti cedere alla tentazione di creare ogni volta un “post definitivo“. Col rischio di metterci una vita ad ultimarlo. La conclusione: e ovviamente tutti i post hanno una fine, che dovrebbe consistere in una frase un po’ “ad effetto”. Come questa: In pratica, un post è simile ad un puzzle. Nasce da tanti piccoli pezzi che poi, magicamente, si incastrano alla perfezione e creano il quadro finale. O se preferisci, è un po’ come unire i puntini. All’inizio non hai chiaro quello che apparirà, ma ogni puntino che segni sulla carta, e che poi colleghi con l’altro, forma pian piano un disegno. Che con un po’ di impegno, potrebbe anche essere una piccola opera d’arte.