Alcuni giorni fa, Google ha annunciato di aver riscritto la (versione inglese della) pagina Che cos’è un SEO? Google consiglia di affidarsi alle aziende che offrono servizi per rendere il sito conforme alle indicazioni di Google?, inclusa nel suo Centro assistenza webmaster. In precedenza, l’articolo era incentrato esclusivamente sui “lati negativi” della SEO; i 9 punti presi in esame recitano infatti:

  1. Diffida dei SEO, delle agenzie e dei consulenti web che inviano email indesiderate.
  2. Nessuno può garantire il raggiungimento del posizionamento più alto su Google.
  3. Sii prudente quando le aziende hanno un atteggiamento reticente e non spiegano apertamente il proprio intento.
  4. Non devi mai essere costretto a inserire un link al sito del SEO.
  5. Alcuni SEO potrebbero cercare di venderti la possibilità di digitare le parole chiave direttamente nella barra degli indirizzi dei browser.
  6. Scegli con giudizio.
  7. Controlla in che modo viene investito il tuo denaro.
  8. Contatta diversi SEO e chiedi loro se consiglierebbero l’azienda a cui intendi affidarti.
  9. Accertati di essere tutelato da specifiche clausole legali.

Insomma, un lungo elenco di ammonimenti che sembrano quasi sconsigliare l’adozione di una strategia SEO, mettendo in luce solo i possibili rischi e non i benefici che l’aiuto di un SEO specialist è in grado di fornire. La nuova versione dell’articolo guarda invece al lato positivo della SEO, fornendo anche alcuni orientamenti per i webmaster che stanno prendendo in considerazione l’assunzione di un SEO specialist. Questi i 6 nuovi punti che sono stati inseriti in testa alla pagina (per ora SOLO nella versione inglese dell’articolo), e che Google considera come useful services for website owners. I servizi che un SEO deve essere in grado di offrire:

  1. Verifica e fornitura di indicazioni circa i contenuti del sito e la sua struttura.
  2. Consulenza tecnica circa lo sviluppo di un sito web: ad esempio, hosting, redirect, pagine di errore, uso di JavaScript.
  3. Sviluppo di contenuti.
  4. Gestione e sviluppo di campagne online.
  5. Ricerca sulle parole chiave.
  6. Formazione SEO.

Un’altra importante indicazione è quella di considerare l’assunzione di un SEO il prima possibile, (ad esempio) quando si sta eseguendo il redesign di un sito o quando si sta pianificando il lancio di un nuovo sito: il SEO sarà infatti in grado di progettare un sito search engine-friendly sin dall’inizio (o comunque di mettere mano anche a siti esistenti e non troppo “fatti per piacere ai motori”). Vengono infine suggerite queste 6 domande, da porre ad un SEO prima di firmare l’eventuale contratto:

  1. Puoi mostrarmi qualche esempio di tuoi lavori precedenti, e qualche “success story”?
  2. Segui le linee guida di Google?
  3. Sei in grado di offrire servizi di online marketing unitamente al posizionamento organico?
  4. Che tipo di risultati ti aspetti, e in che tempi?
  5. Qual’è la tua esperienza nel mio settore?
  6. Da quanto tempo ti occupi di posizionamento?

Concludendo: io ci vedo una mano (mezza) tesa da Google verso chi si occupa di posizionamento, dopo un lungo periodo nel quale si vociferava che al motore di Mountain View “da fastidio la puzza di SEO”. Sei d’accordo?