Proseguiamo il discorso iniziato qualche giorno fa col post sull’impatto dell’ubicazione del server nel posizionamento su Google, che ha lasciato molti interrogativi aperti.
Matt Cutts affronta il tema dell’influenza che ha (anzi, dovrei dire che NON ha) il geotagging nel risultati delle ricerche.
Cutts ci dice che i meta geo tag non sono una cosa a cui Google da molto peso. Piuttosto tendono a guardare:
- l’indirizzo IP
- i gTLD (generic top-level domain, come .com, .net, .org)
- i ccTLD (country code top-level domain, come .it, .de, .fr)
Cutts suggerisce di utilizzare la funzione presente negli Strumenti per i webmaster di Google (la trovi sotto Configurazione sito->Impostazioni), che consente di impostare il target geografico dei propri utenti (se, come nel mio caso, hai un .com ma un pubblico in gran parte italiano, seleziona “Destinazione geografica – Utenti di destinazione in: Italia”).
Infine chiude con 3 consigli:
- cerca di assicurarti di scegliere il nome a dominio giusto
- cerca di assicurarti di scegliere l’indirizzo IP giusto (nei limiti del possibile)
- se hai contenuti “geolocalizzati” inclusi in un un sotto-dominio o in una sotto-directory, puoi specificare per quale nazione sono rilevanti tramite gli Strumenti per i webmaster di Google.
- Internet Business Specialist


8 risposte
Io credo che, qualora sia possibile, la soluzione migliore sia quella di veicolare le informazioni delle diverse versioni di lingua su diversi domini ottimizzati in funzione della lingua. (es. versione italiana su dominio.it, versione francese .com, versione tedesca .de, etc…).
Chiaramente questa struttura di siti a mio parere è sempre la struttura ottimale, ma non è sempre applicabile per ovvie ragioni…
Ecco, se uno invece ha il problema opposto ? Cioè se ha un dominio.it ma il suo target è bilingue (ita /eng) ?
Ciao, Fil.
Sul WMF stiamo seguendo una discussione molto movimentata sull’aspetto della geolocalizzazione e a breve, forse, inizieremo dei test specifici; per chi fosse interessato a partecipare: http://tinyurl.com/lj9dy2
Creare un indirizzamento.
Però
Devi acquistare i domini anche se non costano nulla in quel senso.
Sì, hai ragione.
Scusa ma ero addormentato in quell’istante che ho scritto quel messaggio prima.
Carlo
@Mai dire viaggi
Ma se un sito è bilingue è meglio ai fini della SEO non impostare un target geografico e lasciare ai search engine il compito di indicizzarti oppure creare tanti siti locali che reindirizzano ad un dominio ex http://www.nomesito.fr –> http://www.nomesito.com/fr – http://www.nomesito.uk –> http://www.nomesito.com/uk ?
Bè,
NON imposti il target geografico.
Tutta Europa puoi anche farti trovare in America 🙂
Già ma come ci si comporta con l’Europa?
Se – supponiamo – un sito ha come ambito l’intera europa, come fa in Google Webmaster a inserire la sfera Europea?
Puoi selezionare una località, ma né Unione Europea esiste, né puoi gestire alcuni stati d’Europa come ad Esempio UK, Belgio, Francia.
L’unica soluzione è comprare dei dominii locali che facciano un immediato redirect a un dominio generico ex. http://www.nomedelisito.fr –> http://www.nomedelsito.com/fr-FR/ ?
Enrico
Bè, ineffetti se uno compra un .com e imposta il target geografico in italia, Google lo considera come un .IT.
Carlo