“Ho letto da qualche parte che sconsigli di imitare gli altri blog di successo… puoi spiegarmi meglio il motivo?” Forse chi mi ha scritto questa email si riferiva ad una recente intervista, nella quale dichiaravo (citando gli innumerevoli blog che iniziano per geek e finiscono per issimo) che l’imitazione non porta da nessuna parte, e la chiave del successo è invece l’originalità. Cercherò in questo post di approfondire il tema, che (attenzione) NON è quello dei contenuti duplicati o di chi copia più o meno integralmente articoli di altri, ma quello di chi prende a modello, in modo più o meno pesante, blog e siti con una grossa notorietà.

Imitazione = comodità

L’imitazione totale è comoda. Pianificare un blog originale, vagliare i temi da trattare e persino scegliere il nome a dominio possono essere un problema per chi non ha fantasia, creatività o semplicemente punta solo a creare un clone monetizzabile. In effetti, bisogna ammettere che quando ci si avventura su strade inesplorate i rischi di un flop sono elevatissimi: se proprio nessuno blogga su certi argomenti, il motivo potrebbe essere infatti quello che la nicchia non è abbastanza frequentata, e/o abbastanza redditizia… poco interessante quindi investirci tempo e denaro. Sull’altro versante, bisogna citare i (rari) casi di alcuni imitatori che riescono ad ottenere un discreto successo: JohnCow.com, imitazione parodistica del più noto JohnChow.com, nell’aprile dello scorso anno è stato venduto alla bella cifra di 50.000 dollari… non male per un blog con soli 9 mesi di vita, che poteva già contare su 1631 iscritti al feed, 40.000 utenti unici/mese e (soprattutto) revenue mensili nell’ordine dei 2.500 dollari!

I (fantastici) 4 livelli dell’imitazione

Ecco dunque che quando un emulatore addocchia un blog di successo, pensa di imitarlo integralmente, magari su tutti e 4 i livelli:

  1. nome a dominio (modificandolo solo leggermente, sfruttando di conseguenza anche il mistyping)
  2. grafica (utilizzando lo stesso tema, cosa assai frequente se il blog è su piattaforma WordPress)
  3. modo di scrivere (copiando lo stesso stile nello scrivere gli articoli e la stessa tipologia di post)
  4. contenuti (andando a coprire gli stessi identici temi, presi delle stesse identiche fonti)

Non imitare, prendi spunto!

Se esistono rarissimi casi di imitazioni ben riuscite, nella stragrande maggioranza dei casi i blog-cloni durano poche stagioni, e quindi si arenano e vengono abbandonati al loro destino. I motivi? da un lato può esserci un eccesso di imitatori concentrati nella stessa nicchia (cosa che “diluisce” esageratamente il traffico fra i blog presenti, abbattendo di conseguenza le potenziali revenue), nonchè la presenza di alcuni “Big Blog”, con una posizione difficile da scalfire, che catalizzano la maggior parte degli utenti interessanti a quell’argomento. Dall’altro un calo di interesse verso il blog causato dalla mancanza di passione, fattore basilare per poter andare avanti nel tempo senza troppo badare al vil denaro. E se cala l’interesse, cala inevitabilmente anche la qualità, creando un vortice assai pericoloso. Il consiglio? non emulare un solo blog. Esplora più fonti, non solo quelle già ultrafamose. Leggi pochi blog italiani, guarda soprattutto all’estero. Prendi solo il meglio che ogni singola fonte più darti, e scarta il resto. Lasciati contaminare da più correnti, non essere integralista. Cerca di crearti un tuo stile, e un tuo brand. In poche parole, non seguire la moda: creala 🙂