Lo sappiamo tutti, l’obiettivo principale dei webmaster ĆØ quello di aumentare i visitatori ai siti. Ć il motore che sta dietro a qualunque progetto web, e bisogna impegnarsi continuamente per tentare di perseguirlo.
Le strade da percorrere sono tante e diverse tra loro:
- inserire un link in qualche sito/forum/directory
- cercare collaborazioni con altri blogger
- condividere contenuti sui social network
- pianificare campagne pubblicitarie a pagamento
- acquistare backlink (nessuno lo dice ma molti lo fanno)
In ogni caso ĆØ necessario sottrarre tempo sia alla gestione del proprio sito che alla creazione di contenuti, per andare a fare un po’ di promozione sul web (o anche fuori da esso).
Un giorno perĆ² mi sono chiesto:
Ma se invece di andare a cercare traffico altrove, provassi a pompare quello che giĆ genera il mio sito?
Da questo semplice quanto banale quesito ĆØ nata una tecnica che uso spesso, e che mi porta questi importanti vantaggi:
- posso concentrarmi solo sulla gestione del mio sito
- posso dedicarmi alla creazione di buoni contenuti all’interno di esso
- aumento i visitatori
- non uso nessuna tecnica per forzare il ranking su Google (con tutti i rischi che ne deriverebbero)
In pratica andremo ad espandere le query per le parole chiave dove siamo giĆ ben posizionati, andando ad aggredire SERP apparentemente diverse ma che in realtĆ hanno lo stesso search intent. Ossia creeremo contenuti per argomenti correlati nei quali il nostro sito ĆØ giĆ āforteā su Google, ottenendo altri due importanti vantaggi:
- una presenza piĆ¹ vasta per un dato argomento
- una tematizzazione ulteriore agli occhi di Google per il mio sito, per quell’argomento
Bene, ĆØ tutto bello e tutto meraviglioso… ma come si fa? Non preoccuparti, ĆØ facilissimo… ma prima devo fare una doverosa premessa.
Io con questa strategia ho ottenuto risultati soddisfacenti in circa l’80% dei casi. Infatti, come sicuramente giĆ saprai, in tutte le strategie SEO esistenti il risultato non ĆØ mai garantito al 100%.
Potresti essere ben posizionato per una (o piĆ¹) parole chiave, ma non ĆØ detto che tu ti riesca a posizionare anche per la sua correlata, se questa presenta una difficoltĆ troppo elevata. Pertanto ti suggerisco di leggere bene questa guida per imparare anche a valutare bene l’ambiente e il mercato in cui dovrai andare a lavorare.
Detto questo, iniziamo!
Cosa ti serve
Non ci vogliono strumenti particolari o conoscenze tecniche da vero guru. Sono necessarie solo 3 cose:
- Il tuo sito deve avere un minimo di keyword almeno in prima pagina, meglio se entro le prime 7/8 posizioni. Non importa averne tante, in teoria anche una sola puĆ² giĆ permetterti di iniziare.
- Tali keyword dovranno avere un numero di ricerche mensili abbastanza consistente, diciamo almeno oltre le 1.000.
- Un account gratuito su SEOZoom. In realtĆ si potrebbe anche sfruttare la modalitĆ āOspiteā, ma se ti registri avrai la possibilitĆ di poter compiere qualche operazione in piĆ¹, che ti faciliterĆ il tutto.
Ora che abbiamo delineato quali sono gli strumenti del mestiere, passiamo subito alla parte operativa.
Troviamo le migliori keyword dove siamo posizionati bene…
Ci sono molti modi per individuare le SERP dove il nostro sito risulta piĆ¹ autorevole rispetto ad altri; noi utilizzeremo SEOZoom, poichĆ© ĆØ lo strumento piĆ¹ veloce e pratico a fornirci le informazioni che ci servono.
Inoltre ci fornisce i migliori posizionamenti per le keyword con piĆ¹ traffico, cosa questa molto importante per massimizzare il risultato.
Ebbene iniziamo. Io per illustrare questa guida ovviamente userĆ² come cavia il TagliaBlog.
Apriamo SEOZoom
Vai alla pagina https://suite.seozoom.it/ e scrivi, nella barra in alto, l’indirizzo del tuo sito. Fatto questo premi su Analizza.
Nella nuova pagina vedrai un riassunto di tutti i dati relativi al posizionamento e all’andamento del traffico del tuo sito. Io nell’esempio ho inserito l’URL del TagliaBlog.
Adesso dovrai andare col mouse (senza cliccare) sulla voce Keyword e poi cliccare su Migliori. Ti troverai davanti le 15 query che ti portano piĆ¹ traffico organico, ossia quelle che hanno il miglior rapporto tra posizione in prima pagina e numero di ricerche medio.
Segnati tutte queste preziose keyword (puoi fare uno screenshot oppure esportarle in Excel col tasto in alto a dx della tabella) e vai alla pagina 2. Se hai un account gratuito dovrai fermarti qui, se hai invece un abbonamento a pagamento puoi scorrerlo quanto vuoi. Personalmente per questa operazione non vado oltre la seconda pagina, a meno che tu non abbia dei posizionamenti davvero molto performanti.
Espandiamo la query
Adesso che abbiamo i dati da cui poter partire, non dovremmo fare altro che espandere le query nelle quali il nostro sito ĆØ giĆ forte su Google. In pratica sfrutteremo il search intent delle parole chiave dove siamo giĆ ben posizionati, in quanto parole chiave diverse possono contenere uno stesso intento di ricerca.
Infatti, come saprai, Google per soddisfare una ricerca dell’utente cerca di capire prima di tutto quale sia lo user intent che muove una persona a cercare qualcosa sul suo motore di ricerca. Ć un argomento molto vasto e articolato, se ti interessa approfondirlo c’ĆØ un interessante articolo sul mio blog SeoePosizionamento.it
Dopo questo breve approfondimento tecnico torniamo alla nostra guida. Prendi adesso ciascuna parola chiave che ti sei precedentemente segnato, e scegli quelle che presentano il miglior rapporto posizione/traffico. Infatti non otterremo grossi risultati per kw dove siamo posizionati in 10 posizione, anche se magari generano molto traffico. Stessa cosa vale per le parole chiave che hanno un basso numero di ricerche mensili.
Il consiglio ĆØ di prendere in considerazione quelle dove ti trovi posizionato dalla 7/8 posizione in su. Tra quelle seleziona quelle con il piĆ¹ alto volume di ricerche, che come abbiamo detto in precedenza dovrebbe essere maggiore di 1.000. Ecco, queste saranno le query su cui andremo a lavorare.
Una volta che hai stilato la lista del meglio delle tue migliori keyword, ĆØ necessario analizzarle bene una ad una, per capire che tipologia di contenuto ĆØ richiesto dalla query. Questo perchĆ© il fatto che il tuo sito sia giĆ forte in un determinato argomento, non vuol dire che ti basterĆ scrivere un post alla meno peggio e il gioco ĆØ fatto. Probabilmente ti posizionerai subito bene, ma se poi i contenuti sono inutili il buon Google si arrabbia e ti fa scendere.
Quindi dovrai individuare le tue query con piĆ¹ traffico, riferite agli argomenti dove sei giĆ ben posizionato, e poi analizzare bene la SERP e i siti in esso contenuti, per creare degli ottimi contenuti e consolidare nel tempo i risultati che otterrai. Infatti i tool ti mostrano come muoverti, ma devi essere tu a saper interpretare i dati.
Analizziamo la keyword con SEOZoom
Nel caso tu voglia utilizzare questa suite dovrai andare alla pagina https://suite.seozoom.it/keyword-research/keyword-search-intent, scrivere la tua keyword nella casella di ricerca e premere su Analizza. Per questa guida io ho scelto la keyword āgoogle webmaster toolā che presenta un posizionamento per il blog di Davide in 8Ā° posizione, ed un numero di ricerche di circa 5.400.
Anche in questo caso vedrai elencate tutte le varianti della tua query in ordine decrescente di traffico. Anche qui vale il discorso fatto in precedenza. Non prendere in considerazione le varianti maschile/femminile oppure singolare/plurale, oppure quelle dove viene invertito l’ordine delle parole.
Per fare un esempio, il TagliaBlog ĆØ posizionato bene per la keyword ātwitter analyticsā, ed ĆØ inutile lavorare sulla kw āanalytics twitterā in quanto ĆØ nella stessa identica posizione in prima pagina. Cerca piuttosto di individuare argomenti a se stanti ma che siano comunque in relazione alla tua keyword principale.
Potresti anche considerare l’indice della keyword difficulty di SEOZoom (quello nella colonna KD), che ĆØ sicuramente ĆØ un buon indicatore per capire a colpo d’occhio quanto ostica possa essere una parola chiave, anche se non devi soffermarti solo a quello, in quanto non sempre da una indicazione reale della difficoltĆ di una keyword.
Analisi della query e creazione dei contenuti
Una volta che hai individuato le keyword sulle quali lavorare, ti suggerisco caldamente di andarle ad analizzare su Google con i tuoi occhi. Le variabili che concorrono alla buona riuscita di tutto il lavoro sono davvero tante, ed ĆØ necessario analizzare e comprendere i competitor giĆ presenti e ben posizionati nelle query di tuo interesse, per essere sicuro della buona riuscita di tutto il lavoro.
Analizza con i tuoi occhi la SERP, quali contenuti prevalgono (news, video, recensioni, blog, forum, etc.). Entra nelle pagine dei tuoi competitor nelle prime posizioni, e osservali bene. Cerca di capire i loro punti forza, ma sopratutto devi individuare le loro lacune e puntare su quelle.
Dovrai produrre dei contenuti migliori di quelli giĆ presenti, magari piĆ¹ completi o qualitativamente fatti meglio dei tuoi competitor.
Quando hai effettuato la tua analisi e sei sicuro della tua scelta, dovrai produrre i tuoi contenuti, sulla base dei dati che hai ottenuto in tutto questo processo di analisi e ricerca.
Una buona regola che applico ĆØ applicata anche alla link building interna. Osserva come Google valuta le nuove pagine che andrai a creare, se si posizionano subito bene potresti successivamente, linkare internamente quelle che invece rankano di meno. Oppure puoi usare queste per spingere la tua main-keyword sfruttando sempre il linking interno.
E adesso, buon lavoro! š
Autore: Dario Scarano, per il Max Valle