SEO anziano

L’essere umano tende ad avere un’alta considerazione degli anziani. L’anziano è spesso considerato saggio, sapiente, di grande esperienza: “un vecchio che muore è una biblioteca che brucia”, recita un proverbio africano. Lo stesso vale in ambito SEO? I motori di ricerca tengono in maggior considerazione i domini, i siti web e gli autori più vecchi, e quindi ben stagionati?

Anzianità e Nomi a Dominio

Sulla questione Matt Cutts è intervenuto più volte in passato. Ricordo ad esempio questo video (del Maggio 2009)

quest’altro (dell’Ottobre 2010)
e infine quest’ultimo (del Gennaio 2014)
Il concetto che cerca di esprimere Cutts è semplice: inutile pensare che il solo fatto di possedere un vecchio dominio abbia chissà quale importanza ai fini del ranking. Ed è pure inutile registrare un nome a dominio per più anni, pensando che Google lo consideri migliore di un dominio registrato solo per 12 mesi. Cerca piuttosto di non dormire sugli allori, di aggiornare il template/layout del sito con uno al passo con i tempi, in grado di fornire una miglior user experience ai visitatori. E cosa più importante è la qualità dei tuoi contenuti, e i link che ottieni come risultato degli ottimi contenuti che pubblichi.

Anzianità e Contenuti

Se però in un sito vengono pubblicati per anni e anni buoni articoli, se diventa sempre più noto e popolare, ecco che la sua considerazione cresce enormemente agli occhi di Google, al punto che poi gli vengono perdonate cose che non sono condonate a siti più giovani: i SEO che operano in certi settori altamente competitivi sanno benissimo di cosa sto parlando. Possiamo quindi dire che la “persistenza” attorno ad un certo tema è un fattore estremamente importante per i motori di ricerca: se hai un dominio nel quale inserisci costantemente nel corso del tempo contenuti focalizzati su un determinato argomento, col passare degli anni quel sito diventerà sempre più forte in quella nicchia, e in questo caso l’anzianità, intesa come costanza e perseveranza su una specifica materia, viene senza alcun dubbio premiata.

Anzianità e Authorship

Chiudo il cerchio con l’authorship, intesa come autorevolezza dell’autore del contenuto. Avrai seguito le vicende di nascita e morte dell’authorship su Google, ma in questo caso vorrei parlarti del concetto in un senso più ampio, che va al di là dei confini del motore di ricerca. Se nel corso del tempo tratti con costanza un tema specifico, se sei presente dove si parla di quell’argomento (commenti di un blog, di un forum o di un gruppo, ma anche eventi “fisici” dove puoi stringere mani), se cerchi di relazionare con altre autorità del tuo settore, è assai probabile che piacerai anche ai motori. Il motivo? Perché da queste relazioni, reali o virtuali che siano, nascono spessissimo condivisioni dei tuoi contenuti sui social, link ai tuoi articoli, menzioni del tuo nome/brand/sito nei giusti contesti. Tutte cose che piacciono moltissimo a Google & Co. [Attenzione: non voglio dire che un like o un retweet aiuta a posizionarti meglio, ma che da quelle azioni possono nascere diversi segnali che Google interpreta positivamente.]

Conclusione

L’anzianità è importante perché è probabilmente l’unico parametro davvero difficile da “taroccare”. Se hai un dominio registrato 10 anni fa, Google lo sa. Se dentro a quel sito hai pubblicato un certo tipo di contenuti per 10 anni di fila, Google lo sa. Se sul web sono 10 anni che parli a destra e a manca di un certo tema, Google lo sa. Ma soprattutto, se sei in un certo settore da una vita, è probabile che col tempo diventerai un punto di riferimento, ti contatteranno per pareri o consulenze, la tua notorietà e la tua fama cresceranno – sia online che offline. E’ forse uno dei pochi vantaggi di diventare vecchi. 🙂