Forse in questo momento qualcuno si sta interessando a te. Qualcuno si sta interessando a ciò che fai. Qualcuno vuole saperne di più sulla tua attività e professione. Qualcuno sta cercando il tuo nome sui motori di ricerca. I tuoi clienti vogliono saperne di più! Forse potresti farti un aggregatore personale.

Cenni sugli aggregatori generici

Gli aggregatori di blog sono ormai quasi più numerosi degli stessi blog. Alcuni (i più utili) offrono un servizio di qualità finalizzato alla catalogazione di pagine web provenienti da diverse fonti secondo una o più categorie. In altre parole, se volessi conoscere tutti i migliori post che trattano un argomento specifico come il “quality score di AdWords” potrei accedere ad un aggregatore ed effettuare una ricerca interna utilizzando la frase chiave che mi interessa. L’utilità di un aggregatore sta quindi nella riorganizzazione dei contenuti già presenti online secondo nuove regole di catalogazione e semplificando quindi la vita all’utente che è in cerca di determinate informazioni. Il concetto di aggregazione si è esteso a parecchi ambiti. Spesso accade, per modelli di business online (e non solo), che col tempo si tenda a differenziarsi realizzando progetti che insistono su particolari nicchie. Osserviamo quindi la nascita di aggregatori monotematici sempre più specifici e concentrati su un solo argomento, alcuni dei quali non aggregano informazioni in maniera del tutto automatica ma manuale. In altri termini c’è qualcuno che si occupa di filtrare e pubblicare quelle che ritiene le migliori risorse. Un esempio è bookmark.giorgiotave.it che aggrega notizie riguardanti seo e web marketing filtrate manualmente dall’amico Francesco Tinti. L’aggregazione è quindi un buon servizio ed agevola gli utenti in cerca di quante più informazioni possibili riguardanti un determinato argomento. Un maggior numero di fonti autorevoli aggregate rappresenta un maggior valore per l’utente (vale anche per l’aggregatore personale).

Dai alla gente ciò che cerca: Te

Hai mai visto tra le keyword di analitycs il tuo nome e cognome? Cosa trova la gente che ti cerca? E’ vero, la gente cerca informazioni… tante informazioni. Cosa accade invece quando la gente cerca e si interessa ad una “persona” in particolare? A questo proposito alcuni social network stanno tentando la strada dell’aggregazione personale. In Altri termini cercano di agevolare gli utenti nell’aggregare quante più informazioni possibili sulla propria professione (e vita) provenienti da fonti differenti. Un esempio tra i tanti è FriendFeed attraverso il quale è possibile aggregare qualunque feed rss proveniente dalle più disparate fonti il cui unico filo conduttore è “la propria persona“. Il mio profilo di FriendFeed racconta, a chi ne è interessato, quasi tutto ciò che faccio durante la giornata, dai post sul mio blog ai cip su Twitter, fino ai link postati su Facebook o i nuovi video su YouTube, etc. etc.

I Social Network la sanno lunga…

Pensaci un attimo… facebook ha introdotto le URL riscritte per i profili ed ancor prima Twitter aveva inserito il “Nome e Cognome” nel tag title dei profili. Si stanno preoccupando di posizionarsi al meglio per i nomi di persona. Come mai? Cosa sta accadendo di interessante? 🙂 Per caso la gente cerca direttamente le persone ancor prima di servizi e prodotti? O viceversa?…

Possiedi già ciò che occorre

Tutti certamente ogni giorno interagiamo con una importante quantità di siti differenti ed il valore che offriamo attraverso i nostri contributi entra a pieno titolo a far parte del nostro patrimonio professionale/aziendale. Ciò che ad esempio scriviamo su facebook ha un valore per gli amici di Facebook e potrebbe averlo anche per chi già non ci conosce. Facebook è solo un esempio. Scommetto che hai già un mucchio di materiale di valore pubblicato in giro per il web (articoli online e offline, post, guest post, video, link sui social, partecipazioni varie, citazioni, etc.). Immagina quindi di fare mente locale su quanto di importante hai fatto fino ad oggi e di aggregare tutte queste azioni su un unico sito il cui unico obiettivo è dire chi sei e cosa fai. A tutto questo potresti aggiungere la tua storia personale ed i progetti e le idee per il futuro. Fatta questa lunga premessa ti propongo di riflettere sulla possibilità di creare un tuo “aggregatore personale” in grado di aggregare (come nessun social network può fare) tutta la tua storia, le tue attività, i tuoi feed rss, i tuoi video, gli eventi a cui partecipi e/o organizzi, le idee che ti saltano in mente e che in seguito realizzerai, etc. etc.. Un aggregatore personale comporta innanzitutto un beneficio: rendere disponibile a chi ti cerca direttamente tutte le informazioni che ti riguardano, in altre parole tutto ciò che vuoi rendere pubblico della tua vita personale e/o professionale. Forse penserai: “a che mi serve un sito di questo tipo se basta cercare il mio nome su google per ottenere dieci pagine di risultati?”. Secondo me il problema è proprio questo. Per prima cosa non si può pretendere che chi ci cerca, e quindi vuole conoscerci, navighi singolarmente tutti i siti sui quali abbiamo creato un nostro profilo. E’ chiaro inoltre che la modalità con cui vengono ordinati da Google i risultati all’interno della serp del nostro nome potrebbe non necessariamente corrispondere con l’ordine che daremmo noi a questi risultati se potessimo modificarlo manualmente secondo il valore che attribuiamo ad ogni singola fonte/sito/sn/blog/forum/etc. Non ci resta quindi (così come fanno tutti gli aggregatori) che riorganizzare nella maniera più semplice tutti i nostri migliori contenuti già presenti online.

L’OFFLINE genera fiducia

Oltre a tutto il contenuto online è secondo me un’ottima idea introdurre all’interno del tuo aggregatore personale tutto ciò che fai OFFLINE. E’ inutile girarci troppo attorno. La gente crede ancora alla Televisione e fa bene a credere al contatto umano. Dimostrare in qualche modo di essere persone vere la cui attività e vita si estende anche OFFLINE significa trasmettere fiducia a chi si interessa alla nostra persona… se quindi scrivi per il quotidiano cartaceo della tua città fai una bella scansione e piazzalo nell’aggregatore. In questo caso rendere visibile online la scansione di una pagina di “giornale tradizionale/cartaceo” potrebbe esser più importante che preoccuparsi di ricopiarne il contenuto ai fini SEO 😉 . Ovviamente fare tutte e due le cose non guasta. Cosa accade se OFFLINE fino ad oggi non hai fatto nulla? E’ arrivato il momento di pensarci e capire come fare. Ma per questo ci vuole un altro intero post.. magari più in là provvederà il Taglia :-).

Ma io ho già il mio blog!

L’aggregatore personale non è il blog personale. L’aggregatore personale aggrega i post del blog personale e li ordina insieme ai tuoi video, agli articoli che hai scritto per riviste offline, ai feedback dei tuoi clienti, agli rss della tue segnalazioni su facebook, alle tue slide, etc. L’aggregatore personale non è finalizzato a fornire informazioni di valore come il TagliaBlog. L’aggregatore personale è uno strumento squisitamente autoreferenziale (il blog personale spesso non lo è). Ripeto quanto detto prima per gli aggregatori generici: un maggior numero di fonti autorevoli aggregate rappresenta un maggior valore per l’utente. Quanto più sarai bravo ad aggregare informazioni di valore tanto potrà crescere il valore della tua immagine. E’ chiaro che chi ha già fatto parecchio online ed offline ha la strada spianata. Gli altri devono darsi da fare.

Non so se funziona… però testare costa poco

Ho utilizzato lo spazio concessomi dall’amico Davide per raccontarvi questa mia idea in maniera anche abbastanza disordinata … lo so 🙂 abbiate pietà. Non so se è una buona idea o meno. Io stesso la testerò. Al momento sto preparando il mio aggregatore personale e col tempo potrò dirvi se funziona o meno. Come? Semplicemente registrando i tassi delle conversioni dei miei progetti tenendo d’occhio le “fonti”. Forse sono pazzo, ma vi confesso che mi piacerebbe dimostrare che i tassi di conversione dei visitatori provenienti da un aggregatore personale possono rivelarsi migliori rispetto ad altre, altrettanto autorevoli ed efficaci, fonti (come ad esempio AdWords). Io continuo a riflettere e vorrei condividere con voi questo pensiero. Autore: Alessandro Sportelli (work in progress) di Web Marketing Forum (per il TagliaBlog).