Blog e Affiliazioni

Hai un blog in una nicchia economicamente interessante, con un buon numero di lettori che ti segue (e che si fidano di te), e vorresti provare a guadagnare utilizzando qualcosa di diverso dal “solito” Google AdSense?

Bene, allora questo post fa per te. Ti parlerò di come utilizzare le affiliazioni per monetizzare un blog, rimanendo nelle regole di Google ed evitando i tipici errori dovuti all’inesperienza o alla troppa foga di far soldi. Partiamo!

Le linee guida di Google sulle Affiliazioni

Non c’è molto da aggiungere rispetto a quello che trovi sulla pagina Programmi affiliati presente nella guida di Search Console.

Riassumendo, se hai un sito o un blog dove promuovi prodotti/servizi in affiliazione, Google ti dice 3 cose:

  • I contenuti devono essere originali e apportare valore aggiunto.
  • I contenuti dei programmi affiliati devono rappresentare solo una piccola parte dei contenuti del tuo sito.
  • Se crei un sito con contenuti affiliati non originali e con poco valore aggiunto, è possibile che “venga percepito negativamente” dal motore di ricerca.

In buona sostanza: OK fare contenuti con dentro link affiliati, ma solo se sono di grande qualità e se danno valore a chi li fruisce. Ed evita anche di fare un blog dove il 100% dei post sono creati per vendere o promuovere qualcosa.

Ma passiamo ora ai miei 7 consigli.

1. Promuovi prodotti/servizi che usi davvero, e di cui hai fiducia

Nel corso degli anni sono stato contattato da un sacco di network e personaggi di ogni genere e specie, che mi hanno proposto di promuovere in affiliazione i loro prodotti/servizi… senza provarli.

A parte il consiglio (sempre valido) di evitare di associare il tuo nome a certe offerte al limite della truffa (anche se molto remunerative), il punto è che, a livello etico, non puoi parlare bene di qualcosa che non conosci. E se oltre a parlarne bene cerchi pure di vendere quell’oggetto ai tuoi lettori, verrai percepito come un venditore di aspirapolveri ed enciclopedie porta a porta (che a differenza tua conosce almeno il prodotto che cerca di piazzare).

I vari hosting, i temi WordPress e i corsi che trovi trattati su questo blog, sono tutte cose che ho “toccato con mano”. I due hosting li utilizzo quotidianamente sui miei progetti (GoDaddy, che è quello che spinge il TagliaBlog, lo uso da più di 11 anni), il tema WordPress (si chiama Schema) lo vedi in azione su queste pagine dal 2014, e i corsi che promuovo li ho selezionati e studiati un po’ tutti.

Sono prodotti/servizi di cui ho fiducia, che mi sentirei di consigliare anche se non ci guadagnassi un euro. Ecco, lo spirito di chi fa affiliazioni dovrebbe essere proprio questo: promuovere offerte che acquisteresti tu stesso, o che consiglieresti ai tuoi migliori amici.

2. Non lavorare solo con i network di affiliazione, lavora diretto!

Se vai su un marketplace tipo ClickBank, Tradedoubler o Zanox, scegli una offerta e la promuovi, fai gli stessi identici passaggi che possono fare centinaia di altri affiliati come te.

Il rischio, in questi casi, è di andare a promuovere una offerta “bollita”, già sfruttata, che il tuo pubblico di riferimento ha già visto da tante altre parti. E soprattutto, rischi che la percentuale che ti metti in tasca per ogni vendita sia più bassa di quella che puoi concordare lavorando direttamente con il merchant (e magari che il pagamento sia pure più in là nel tempo).

Pertanto, soprattutto se lavori in nicchie molto verticali dove i merchant sono pochi e noti, approcciali direttamente uno ad uno, e prova a concordare condizioni migliori.

3. Cerca di avere delle “esclusive”

Monitora con attenzione i tuoi competitor, ma anche i social, le newsletter e tutte i mezzi di promozione presenti nel tuo settore di riferimento: se vedi che tutti stanno promuovendo la stessa offerta, verso lo stesso pubblico, è assai difficile che riuscirai a monetizzarla bene, soprattutto se arrivi per ultimo.

Cerca dunque di lavorare con merchant che non accettano tutti gli affiliati possibili e immaginabili, ma che fanno una certa “selezione all’ingresso”. Se poi sei in grado di ottenere una offerta in esclusiva (o semi-esclusiva) per un certo periodo di tempo, hai fatto bingo.

4. Meglio poche affiliazioni, ma buone!

Non puoi promuovere ogni cosa che ti passa per la testa, principalmente per 3 motivi:

  1. Se promuovi ogni offerta che ti passa sotto gli occhi, sei poco credibile.
  2. Al tuo pubblico non interessa comprare TUTTO.
  3. Non è proprio il caso che TUTTI i tuoi post siano marchette, o comunque articoli dove cerchi sempre e comunque di piazzare un prodotto o un servizio: la regola è che devi regalare tanto valore, e ogni tanto chiedere in cambio qualcosa (e NON che devi sempre chiedere, e dare poco o nulla in cambio).

Scegli quindi con cura le affiliazioni più interessanti e remunerative, ed evita prodotti/servizi troppo simili gli uni agli altri: personalmente tendo a promuovere massimo 2-3 offerte simili verso lo stesso pubblico, non di più.

5. Prenditi del tempo (ma non troppo!) per testare l’offerta

Su questo blog ho testato un sacco di offerte diverse, e purtroppo non tutte convertono allo stesso modo.

Ci sono banner insipidi che non attraggono click, banner che fanno un sacco di click ma che poi non convertono, e prodotti ottimi ma con landing page e/o funnel che non convertiranno MAI: tu puoi (anzi devi) fare la tua parte, ma se hai convinto il lettore del tuo post a fare una certa azione, e questo clicca sul link e atterra su una landing ignobile, scapperà via e non ti farà guadagnare nulla.

Ecco perché ti consiglio di promuovere la tua affiliazione in vari modi (banner, articoli, email), ma per un periodo limitato. Se nessuno degli strumenti promozionali funziona, e hai un buon rapporto col merchant, aiutalo a sistemare la landing. Oppure fagli fare una landing personalizzata per te. Oppure fatti una landing tua. 🙂

6. Occhio alla saturazione della nicchia (e del pubblico)

Le offerte della maggior parte di prodotti/servizi, soprattutto se indirizzate ad un pubblico di nicchia, tendono inevitabilmente a convertire sempre meno col passare del tempo.

Ciò avviene perché gli utenti non sono infiniti, soprattutto se ti rivolgi ad una nicchia molto verticale e in lingua italiana, e soprattutto se il tuo traffico è costituito in gran parte da “visitatori di ritorno”.

L’unica cosa che puoi fare per ovviare a questo problema, è quello di smettere di promuovere le affiliazioni che convertono sempre meno, sostituendole con altre simili ma con un “angolo” diverso. Oppure puoi iniziare a promuovere offerte un po’ diverse ma complementari alla tua nicchia, e quindi certamente interessanti per il tuo pubblico fidelizzato.

7. Vai oltre il perimetro del tuo blog

Vendere solo tramite il tuo blog è assai limitante, anche perché il pattern del traffico che ottieni è sempre quello: o sono tuoi lettori affezionati, o gente che arriva dai motori di ricerca.

Ai primi, non puoi vendere eternamente prodotti/servizi: nessuno può comprare tutta la mercanzia che gli mostri. Per quanto riguarda i secondi, è difficile trovare qualcuno che cerca su Google, arriva sul tuo blog, legge l’articolo, clicca sul link affiliato, e compra all’istante l’oggetto. Ci vuole del tempo per ottenere fiducia, soprattutto se proponi offerte complesse e/o costose.

La soluzione è quindi quella di usare varie altre leve, sia per ottenere nuovo traffico targhettizzato, sia per promuovere le varie affiliazioni con “angoli” sempre diversi.

Tre consigli:

  • Campagna mirata su Facebook e indirizzata verso un tuo vecchio post, che convertiva bene ma che dopo tanto tempo ha esaurito la sua “forza” presso il tuo pubblico affezionato.
  • Lavora alla creazione di una tua mailing list: gli americani dicono “l’oro è nella lista”, e in effetti ci sono un sacco di marketer che ancora oggi vendono via email la maggior parte dei loro prodotti/servizi. Per la gestione della tua newsletter ti consiglio MailChimp (gratuito fino a 2.000 iscritti) o GetResponse (se cerchi qualcosa di più professionale).
  • Webinar nei quali offri gratuitamente consigli di grande valore, ma all’interno dei quali proponi anche un upsell a pagamento (che può essere un prodotto, un servizio, un corso o una consulenza).

Riassumendo: lavora eticamente, offri grande valore ma non regalare l’argenteria. E fai in modo che il tuo blog, e soprattutto la tua persona, diventino un punto di riferimento per chi cerca soluzioni ad un certo tipo di problema. Se centrerai questo obiettivo otterrai grandi soddisfazioni dalle affiliazioni, te lo garantisco.