Contest

Organizzare un contest per coinvolgere i nuovi lettori o i follower (tutti potenziali clienti) è un’ottima strategia promozionale. Se hai già avuto questa idea ti sarai sicuramente imbattuto nelle assurde richieste burocratiche ed economiche del Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), che paragona te, piccolo blogger/imprenditore/professionista, al mega concorsone nazionale “Affari tuoi” su Rai Uno.

Sì, lo so… Mi ci sono imbattuto anch’io e pensando alla possibilità di rinunciare (causa Italia) ho assunto colori che non pensavo esistessero nella specie umana. Questo per i primi 5 minuti (del resto sono ormai abituato a saltare gli ostacoli posti dal sistema italiano). Poi ci ho ragionato sopra, ho fatto le mie ricerche, ho chiesto informazioni a un professionista digitale, ho sentito il commercialista… E in questo post, in cui do per scontato tu abbia Partita IVA, ti riassumo il risultato di tanto riflettere, cercare e ponderare.

Prima strada: Direzione mega concorsone avanti tutta

Se hai deciso di organizzare un normale contest online, devi rispettare adempimenti burocratici che non puoi affrontare da solo (a meno che non smetti di fare il tuo lavoro e ti dedichi a un altro mestiere). Il mio consiglio è di affidarti a dei professionisti che conoscono bene il campo nel quale si gioca. Concentrati sui meccanismi che dovrà avere il contest, pensa a come coinvolgere i potenziali partecipanti, scegli i migliori canali per far conoscere l’iniziativa… Ma lascia domare la parte burocratica delle ‘Manifestazioni a premio’ a chi lo fa per lavoro.

Se invece stai pensando di fare il tuo contest ‘aumma aumma’ (cioè di nascosto), sappi che in questo caso l’erario italiano ha previsto per te delle multe assassine (aumentate nel 2009). Rischi fino a 500.000€, e se hai ancora dubbi: sì, le fanno le multe (non ci crederai, ma ci sono anche persone frustrate che ti segnalano al fisco).

Per avere un’idea di cosa comporta avere a che fare con belve burocratiche di tale stazza, ti elenco le fasi da affrontare per fare tutto legalmente (a fine elenco ti rimando a un paio di post più tecnici che entrano nei dettagli di ogni singola fase). Tieni conto che ogni fase comporta precisi adempimenti burocratici che farebbero tremare anche gli abitanti di Burocrazia City.

  • Stesura del regolamento.
  • Cauzione del premio (intero valore del premio, come deposito o fidejussione bancaria/assicurativa).
  • Perizia tecnica del software utilizzato (no, non puoi usare Facebook).
  • Comunicazione al Mise.
  • Assegnazione dei premi.
  • Notifica delle vincite (stranamente non è richiesto il bollo papale – che sollievo).
  • Consegna dei premi.
  • Devoluzione dei premi alla Onlus.
  • Pagamento delle imposte.
  • Verbale di chiusura.
  • Comunicazione di chiusura al Ministero dello Sviluppo Economico e attesa dello sblocco del deposito o fidejussione (perché devi tribolare anche dopo la chiusura del contest).

Puoi trovare tutte le fasi descritte in modo dettagliato in questo post che io ho trovato utile per scrivere la prima parte dell’articolo che stai leggendo.

Se vuoi altri pareri, cerca su Google “regole contest online” (attenzione: occorre rispettare le regole della legge italiana prima delle regole dei singoli social media), e per maggiore completezza consulta anche un altro articolo sulla procedura burocratica (meglio saperne di più che di meno, es. se fai delle modifiche in corso, durante il contest, devi anche questo comunicarlo al Mise).

Lo so che la situazione prospettata è più che desolante e non ho fatto altro che confermarti quello che probabilmente hai già letto, ma poiché lo scopo di questo post non è scoraggiarti, di seguito ti suggerisco altre due strade che possono venirti in aiuto per salvare il tuo contest… Sempre che tu sia disposto a modificare i tuoi piani originari.

Seconda strada: Virare verso i giveaway

Se non hai il tempo o le risorse economiche per domare un normale social contest (operazione o manifestazione a premio che sia) puoi valutare la strada dei giveaway (tradotto: dare via, regalare)… Cioè regalare dei piccoli gadget ai tuoi lettori/clienti/fan/follower. Di seguito ti suggerisco cosa puoi fare per non dare al tuo giveway il carattere della manifestazione a premio e quindi risparmiare tempi e costi (rispettando in ogni caso la legge italiana).

Regalare qualcosa di modico valore (magari a più di un partecipante). Per modico valore possiamo intendere 1-2€ oppure 5-10€, in base all’interpretazione del concetto di modico valore. Cerca di regalare dei gadget che possano distinguersi rispetto ai gadget di forma convenzionale: nella mente del tuo potenziale cliente l’oggetto sarà legato alla piacevole esperienza che gli hai fatto vivere (e il gadget fa parte dell’esperienza). Un’idea potrebbe essere regalare qualcosa creata da te (che non rappresenti un marchio commerciale a te collegato, altrimenti potrebbe puzzare di contest mascherato da giveaway), ma che non abbia un valore di mercato. Se sei un pittore famoso è ovvio che le tue creazioni valgano molto e non possono essere considerate dei regali (a meno che tu non voglia fare davvero beneficenza: questa è un’altra categoria che la circolare del Mise salva dalle belve fameliche della burocrazia italiana). Un’altra buona idea potrebbe essere quella di personalizzare il gadget facendo scegliere una tra le tue proposte…

Ancora, il giveaway potrebbe essere un oggetto che abbia solamente un valore affettivo e solo per la tua tribù, qualcosa di usato (ma funzionante, in buone condizioni), oppure qualcosa che i tuoi fan desiderano e che tu sei in grado di realizzare artigianalmente – o da commissionare a un artigiano in famiglia. 😉

In generale basta regalare oggetti di minimo valore (piccoli gadget, es. lapis, bandierine, calendari oppure oggetti simili), oppure oggetti costituiti da quantità aggiuntive dei prodotti che stai promuovendo, o ancora sconti sul prezzo di prodotti/servizi. Attenendosi a queste prescrizioni, il Mise precisa che non c’è bisogno di seguire la trafila burocratica obbligatoria per i concorsi a premio (in pratica li esclude dalle manifestazioni/operazioni a premio che invece devono sottostare alla burocrazia).

Ovviamente ciò non toglie che dovrai comunque essere trasparente verso i partecipanti, predisponendo in anticipo un regolamento e stabilendo i criteri per decretare il vincitore (ma puoi anche regalare l’oggetto a tutti i partecipanti, magari con un tetto massimo che potrai stabilire tu preventivamente). Ricordati che ti stai rivolgendo al pubblico e non ai tuoi amici… Per questo c’è il codice civile italiano a normare la società nella quale viviamo: il non dover comunicare il contest al Mise non ti esclude dal dover rispettare normali regole di buon senso. Credo che se ben organizzato, il giveaway possa essere comunque un’ottima iniziativa, in alcuni casi anche più coinvolgente dei mega concorsoni.

Terza strada: Alzare la qualità del contest

Questa è un’altra strada interessante da seguire, tuttavia molto più impegnativa dell’organizzare un giveaway. Nel 2014 le associazioni di categoria (Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Assocomunicazione, Assoconcorsi, etc.) hanno spinto il Mise a chiarire meglio la normativa vigente (articolo 6, comma 1, DPR 26 ottobre 2001, n. 430), semplificando così la vita a chiunque volesse utilizzare lo strumento del concorso a premi per farsi conoscere dal pubblico (sottolineo: per farsi conoscere dal pubblico). Abbiamo quindi una precisa circolare redatta dal Mise che ci evita di fare errori. La circolare si è resa assolutamente necessaria a causa del proliferare dei tanti concorsi online resi possibili dal web sociale.

Approfondiamo questa terza strada. Si tratta di organizzare il contest al fine di far produrre opere letterarie (una poesia; un articolo approfondito, originale e utile/interessante), artistiche (una foto caratteristica e a tema; un disegno creativo), o scientifiche (una ricerca; un’analisi tecnica), o per far presentare progetti/studi commerciali (o industriali), nei quali il conferimento del premio sarà il compenso per il vincitore che avrà eseguito l’opera, oppure il riconoscimento del merito personale (o ancora un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività).

Si tratta di invitare le persone che vuoi coinvolgere a fare uno sforzo maggiore di quello che avevi pensato inizialmente (magari ipotizzavi di premiare il miglior commento alla foto della tua pagina Facebook – ricordo che per i mega concorsoni Facebook non si può usare, e sul far pubblicare un’opera letteraria e originale su Facebook… Io avrei molti dubbi). Dovresti stimolare i lettori a produrre delle opere letterarie, artistiche o scientifiche, originali (non copiate), quali possono essere post approfonditi (come questo che stai leggendo), analisi, ricerche, poesie, immagini particolari, video: una qualsiasi opera originale che l’utente produce al fine di vincere il contest da te organizzato. Ovviamente dovrai avere anche una pagina in cui comunicare le varie condizioni (l’invito a produrre un certo tipo di contenuto deve essere chiaro), il premio in palio e tutto ciò che serve sapere a chi vorrà partecipare.

Il premio dovrà essere all’altezza dello sforzo richiesto alle persone che vuoi coinvolgere: se chiedi tanto per poi regalare una bella matita, nessuno ti darà conto. Ma occhio a non esagerare… Altrimenti qualcuno si potrebbe chiedere cosa c’è sotto, quindi in questo caso potresti passare per uno che vuole rifilare una ‘sòla’ o un ‘pacco’, anche perché solitamente chi mette in palio un premio importante, come può essere un’automobile, è anche in grado di sostenere gli sforzi richiesti dal Ministero. A proposito: hai già cercato tanti media partner in target per renderti credibile agli occhi del tuo pubblico?

Restando nei premi che fanno gola a molti, potresti considerare uno smartphone o un laptop. Ma io non conosco il tuo target… Dovresti pensare al premio in base al target che vuoi coinvolgere nel tuo contest (es. una super fotocamera se organizzi un contest fotografico). Lo so, non è una strada semplice, ma è comunque una buona strada per organizzare il tuo contest.

Insomma, la circolare in questione ti dà tutti i suggerimenti utili per disegnare il tuo contest legalmente, senza sostenere costi e tempi improponibili. Basta attenersi a poche e semplici prescrizioni e l’ostacolo burocratico può essere trasformato in un trampolino per lanciare qualcosa di più interessante (o ripiegare su qualcosa di altrettanto coinvolgente e sicuro come i giveaway).

Il penultimo consiglio che mi sento di darti per conferire importanza e trasparenza al tuo contest, è quello di non basarti solo sui meccanismi che scelgono il vincitore a sorte o in base al calcolo di like/punteggio. Con questo non voglio dire che non te ne devi avvantaggiare, ma solo che non dovrebbero essere gli unici metodi per selezionare il vincitore del contest (perché qualcuno potrebbe farti dei rilievi sul funzionamento/conteggio e relativa manomissione). Sarebbe meglio avere una giuria di esperti del settore che possa decretare il vincitore tra un numero selezionato di partecipanti (es. il più meritevole tra i primi 5).

Se ricorrerai alla giuria formata da professionisti del settore, stabilisci sin dall’inizio quali sono i parametri per decretare il vincitore – va bene dare un margine a chi dovrà giudicare, ma è meglio comunicare in anticipo secondo quali criteri la giuria esprimerà un giudizio finale. In questo modo eviterai le critiche dei delusi dopo che il vincitore del contest sarà stato scelto (per chi si è impegnato tanto, ma non ha vinto, prevedi dei piccoli gadget di consolazione).

La scelta di nominare una giuria di esperti potrà darti solo dei benefici e ti metterà anche al riparo di chi sospetta del tuo meccanismo di assegnazione del premio, o peggio della tua buona fede. Devi ‘solo’ riuscire a coinvolgere dei professionisti conosciuti dalla tribù alla quale ti proponi. Grazie alla giuria, il contest avrà una maggiore (e più importante) visibilità, e tu godrai di maggiore credibilità agli occhi dei potenziali partecipanti.

Ultimo consiglio, forse il più importante di tutti… Consulta il parere del tuo consulente di fiducia (potendo, sia in ambito digitale/marketing sia in ambito legale), per capire se il tuo contest potrebbe seguire questa strada (o quella del giveaway). Io ho trovato utile questa risorsa legale (ho trovato anche il link al PDF del Mise) che commenta la circolare ministeriale, e comunque non ho fatto a meno della consulenza del mio commercialista di fiducia, proprio perché ognuno è un caso a sé. Magari dovrai modificare la tua idea di contest, però non dovrai rinunciarci per le oggettive difficoltà che impone la procedura ministeriale.

Finito. Spero di esserti stato utile nell’organizzazione del tuo strabiliante contest!

Autore: Andrea D’Urso, ideatore di Newsyblog e del contest #BlogInRete, per il TagliaBlog.