guadagnare con le affiliazioni

Le affiliazioni sono un ottimo sistema per monetizzare, alternativo ai soliti vecchi banner (che infastidiscono parecchio gli utenti, e rendono sempre meno).

Siccome spesso mi chiedono lumi sui programmi di affiliazione, mi domandano se siano o meno un sistema valido per guadagnare online, se possano funzionare anche in Italia, in questo post provo a rispondere un po’ a tutti partendo proprio dalle basi.

Definizione di Affiliazioni

Con il termine affiliazione (o affiliate marketing, come dicono gli anglofoni) si intende un sistema dove sono coinvolti 3 soggetti:

  1. Il Webmaster (che ha a disposizione un sito web, sul quale promuove i prodotti/servizi del Merchant, solitamente tramite articoli con all’interno i cosiddetti “link affiliati”)
  2. Il Merchant (ovvero colui che ha il prodotto/servizio da vendere, e che riconosce una percentuale al Webmaster che lo promuove)
  3. L’Utente (che acquista il prodotto/servizio cliccando su un “link affiliato” presente sul sito del Webmaster)

Esempio pratico: il webmaster del sito X si “affilia” al merchant Y, che vende prodotti/servizi perfettamente in target con gli interessi e le passioni degli utenti del suo sito.

Il webmaster inserisce il link affiliato all’interno di un articolo che promuove un prodotto del merchant.

L’utente legge il contenuto, clicca sul link, e acquista il prodotto promosso all’interno dell’articolo.

Il merchant riconosce al webmaster una percentuale sul prezzo del prodotto/servizio, e ogni tot (solitamente una volta al mese) lo paga via assegno, bonifico bancario o PayPal.

Troppo bello per essere vero? Non credi possa funzionare? E invece ti dico che con le affiliazioni c’è chi ha guadagnato “soldi veri”, anche in Italia.

Un esempio su tutti è Paolo Moro di alVerde.net, che nel biennio 2005-2006 ha fatto quasi 100.000 euro solo utilizzando TradeDoubler (uno fra i più noti network di affiliate marketing).

Soldi guadagnati da alVerde con le affiliazioni di TradeDoubler

E’ vero, oggi le cose stanno MOLTO diversamente, ma c’è ancora modo di far soldi grazie alle affiliazioni.

Vediamo come.

Affiliazioni e Pubblicità (Google AdWords e Facebook Ads)

Puoi guadagnare con le affiliazioni anche se sei completamente “invisibile” su Google.

In che modo? Semplicemente dirottando traffico sulla tua landing page, tramite pubblicità acquistata su Google AdWords e/o Facebook Ads.

Facciamo un esempio pratico: con € 50,00 acquisti 500 click su Google AdWords o Facebook Ads, selezionando con estrema cura l’audience, e li mandi alla tua landing page sulla quale promuovi un prodotto affiliato perfettamente in target con il pubblico in questione.

Il prodotto che promuovi costa € 100,00, e il merchant ti riconosce il 10% (ovvero 10 euro) per ogni vendita che proviene dal tuo sito.

Su 500 click realizzi 10 vendite, ovvero 10 euro X 10 vendite = 100 euro.

Hai investito 50 euro in pubblicità, ne hai fatti 100 con le affiliazioni (vendendo un prodotto di terzi), hai guadagnato 50 euro.

Altra tecnica simile, ma più sofisticata, è quella di far puntare i banner pubblicitari non verso una landing page (che ha lo scopo di vendere qualcosa), ma verso una squeeze page, che ha invece l’unico scopo di ottenere l’email dell’utente.

Spendere soldi per ottenere una email??? Esattamente.

Posso garantirti che c’è un sacco di gente che facendo “list building”, ovvero accumulando indirizzi email, ha fatto soldi a palate.

In che modo? Ovviamente mandando periodicamente a questi indirizzi delle mail promozionali molto mirate, con dentro prodotti o servizi da acquistare.

“L’oro è nella lista”, recita un vecchio detto dei marketer americani: se hai già pronti diversi prodotti o servizi, preferibilmente tuoi (o in affiliazione), e una bella lista di email (raccolte a norma di legge, mi raccomando!), puoi iniziare a monetizzare praticamente da subito.

Cta Digital Marketing

Affiliazioni e Traffico Organico (via Google)

Ti avranno detto che Google NON ama le affiliazioni, ed in parte è vero.

Nelle sue “norme sulla qualità”, Google dedica un capitolo proprio ai “programmi affiliati”, capitolo che ti consiglio di leggere con molta attenzione.

All’interno la parola che compare più spesso è “valore” (e anche “originalità”): in poche parole, se vuoi che Google non storca il naso davanti ad una tua pagina web con dentro link affiliati, DEVI fare un modo che il contenuto sia:

  • di valore
  • originale
  • utile per i tuoi utenti

Eccoti un paio di esempi reali di pagine che contengono vari link affiliati, ma sono molto ben posizionate su Google.

Il primo caso è quello di Salvatore Aranzulla. Oltre ai suoi celeberrimi how-to, il Salvo nazionale ha iniziato a produrre parecchie “guide all’acquisto”, seguendo questa logica:

Sito con link affiliati verso prodotti tecnologici

nella parte alta della pagina, una lunga introduzione sui prodotti trattati nella guida, con le caratteristiche utili ad aiutare l’utente nel compiere la scelta.

Appena sotto, un lungo (anzi, lunghissimo: ho contato più di 20 oggetti!) elenco dei prodotti con le principali caratteristiche, foto, pro e contro, e la chiara call to action “Compra ora”, collegata ad un link affiliato di Amazon (il programma affiliazione Amazon è uno dei sistemi più utilizzati per monetizzare un blog sul quale si recensiscono prodotti tecnologici).

Cambiamo completamente settore:

Sito con link affiliati verso assicurazioni

in questo caso la pagina, anch’essa ben posizionata su Google, riporta nella parte superiore 4 schede con prezzi, percentuale di sconto (ove presente), elenco delle caratteristiche e call to action “Preventivo” in coda.

Nella parte inferiore è invece indicato “perché è importante” acquistare uno dei servizi in questione, ed ne vengono illustrati ulteriori dettagli.

Contenuti di valore, originali, utili per gli utenti: anche il sottoscritto ha prodotto 2 paginette di questo tipo, una dedicata ai corsi e una alle risorse per SEO, nelle quali ho cercato di puntare proprio alla grande utilità per il lettore, rispettando di conseguenza le indicazioni di Google.

Ah, a proposito di “indicazioni di Google”: i link affiliati, meglio se li metti nofollow. 😉

Conclusione

Chiudo con un piccolo – ma importante – consiglio.

Quando produci contenuti con all’interno link affiliati, stai consigliando qualcosa a qualcuno.

Ti stai esponendo. Stai dicendo “Ehi, questo prodotto/servizio fossi in te lo comprerei!”

Stai facendo lo “starnutatore”, lo sneezer (come direbbe Seth Godin): stai insomma influenzando (o cercando di influenzare) altre persone.

E ogni volta che accetti di “diffondere un virus”, il tuo potere diminuisce: se continui a consigliare ogni genere di prodotto/servizio, col passare del tempo non sarai più in grado di influenzare nessuno, non avrai più alcun potere, nessuno ti crederà più.

Se vuoi lavorare con le affiliazioni, mettendoci la faccia, fallo solo per prodotti o servizi che meritano, che acquisteresti tu stesso: non farlo per soldi, fallo per dare valore.