che dopo 3 esempi dove viene mostrata l’importanza delle co-occorrenze nel posizionamento di alcuni siti web, si lascia andare a questa previsione: “A mio parere, questo è uno dei futuri elementi del fare SEO. […] Quando c’è un sito autorevole, di grande qualità , che cita il tuo brand all’interno di una keyword phrase, che linka il tuo sito… non è necessario che linki esattamente quella pagina precisa. Questo tipo di SEO non è molto praticata oggi, ma dovrebbe certamente essere una cosa alla quale un sacco di persone dovranno pensare in futuro. Ogni volta che vedi un contenuto posizionato bene, ma che non sembra utilizzare tecniche SEO come il testo ancorato, gli elementi on-page o il title tag, ti invito ad approfondire e cercare di capire se il buon posizionamento sia dovuto alle co-occorrenze”. Che detto in parole semplici, significa che se il nome del tuo sito e/o il tuo brand vengono spesso menzionati su siti a tema e con forte trust, il tuo posizionamento potrebbe migliorare, quasi come se ricevessi un “mezzo link”. Eppure Google, a Settembre 2013, smorza nuovamente gli entusiasmi dei SEO. Alla domanda “Google considera un URL o un dominio senza a-tag nel contenuto, come una citazione?”
risponde John Mueller, attorno al minuto 47:30, dicendo che Google cerca di “scoprire” il sito collegato al link, nel senso che Google è in grado di riconoscere un dominio anche se non linkato e quindi può indicizzarlo, ma la cosa NON ha influenza sul posizionamento. Qual è dunque la verità ? Menzioni, co-citazioni, co-occorrenze e nomi a dominio non linkati, migliorano o no il posizionamento?
Max Valle
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