Anche il post di oggi è concatenato a quello di ieri, nel quale si parlava di come i link “veri”, naturali, senza nofollow, che passano PageRank, provenienti da una pagina web (magari a tema e con un buon trust) si stiano man mano assottigliando, mentre crescono i like, i retweet e tutte le altre “citazioni sociali”. E allora in parecchi si chiedono come sia possibile ottenere questi benedetti e bramati link, che rimangono uno dei principali fattori che condizionano il buon posizionamento nei motori di ricerca. Una tecnica un po’ al limite viene raccontata e discussa in un pezzo dal titolo Can You Get More Links if You Turn Off Comments?, che parla di come un noto (e polemico) personaggio, avendo disattivato i commenti sul suo blog, sia riuscito ad ottenere dei link. La logica è sostanzialmente questa: il blogger che scrive è come se stesse attaccando da una posizione fortificata; attacca ma non può essere assalito. E quindi sposta le repliche alla conversazione al di fuori del suo blog. Così facendo finisce che alcuni lo retwettano, ma anche che altri lo citano, riprendono i suoi post e lo linkano, proprio per il fatto che non possono inserire un commento in coda ai suoi articoli. Ovviamente la cosa non funziona per tutti: disattivare i commenti non crea automaticamente dei link, se i post del tuo blog non hanno contenuti eccezionali (o comunque polemici, sarcastici, che meritano di essere discussi, come quelli del tizio in questione). Dalla storiella io ne traggo invece un insegnamento diverso, ovvero che oggi la conversazione è sempre meno controllabile e perimetrabile, come ci insegna anche la tesi numero 4 di Gianluca Diegoli: “La conversazione prenderà una forma che non dipenderà dalla vostra volontà, dalle vostre linee-guida e dalla vostra pianificazione – a meno che non vogliate farla emigrare altrove. In cui, comunque, di nuovo prenderà una forma non prevedibile.” E’ l’esplosione dei social ad aver spostato la conversazione dai blog ad altre piattaforme: ci sono blogger che addirittura spingono per fare che ciò avvenga, ad esempio installando plugin che “legano” i commenti del blog al loro account FriendFeed. Personalmente sono invece dell’idea che i commenti siano un valore per il blog, valore che crea e fortifica la community, valore che non dovrebbe essere “disperso” altrove. E’ vero, la conversazione può andare dove vuole, ma cercherei almeno di costruire delle semplici vie (come i “bottoni sociali“), utili per diffondere il tuo verbo e a portare traffico verso di te (e se non portan traffico, che almeno portino un po’ “smalto” e visibilità al tuo brand). Chiudere oggi i commenti su un sito/blog non ha alcun senso, perché ciò che scrivi può essere ripreso (spesso copiato…) e discusso ovunque, anzi rischia proprio di essere discusso dove non puoi esercitare alcun controllo (se è quello che temi). E comunque la fonte originale verrà ben poche volte linkata, e quando succederà sarà probabilmente dall’interno di un social, da un un luogo dove il collegamento è “sterilizzato”: la vita di chi fa link building è sempre più dura 🙂