Un esempio di tweet sponsorizzato

Periodo caldissimo per l’advertising: dopo Apple con iAd, ecco che è Twitter ad aver annunciato martedì e presentato ufficialmente mercoledì (durante il Chirp) il suo sistema di monetizzazione tramite cinguettii, denominato Promoted Tweets. Praticamente tutte le caratteristiche della piattaforma sono illustrate nel “post-FAQ” di qualche giorno fa:

Cosa state lanciando? Cosa sono i Promoted Tweets?

Stiamo lanciando la prima fase della nostra piattaforma di Promoted Tweets, con una manciata di partner pubblicitari fra i quali Best Buy, Bravo, Red Bull, Sony Pictures, Starbucks e Virgin America – ed altri sono in arrivo. I Promoted Tweets sono normali tweet che gli inserzionisti vogliono mostrare ad un ampio gruppo di utenti.

Cosa visualizzano gli utenti?

Iniziano a vedere i tweet promossi dai nostri inserzionisti in cima alla pagina dei risultati delle ricerche di Twitter.com. Siamo fermamente convinti che i Promoted Tweets debbano essere utili. Cerchiamo di misurare le risposte degli utenti, e stoppiamo i Promoted Tweets che non performano. I Promoted Tweets saranno chiaramente etichettati come “promoted” quando è presente un inserzionista pagante, ma per ogni altro aspetto sono uguali ai tweet normali e vengono inseriti nella timeline di coloro che seguono un determinato brand. I Promoted Tweets mantengono le funzionalità di un tweet normale, inclusa la possibilità di rispondere, ritwittare e aggiungere il tweet ai preferiti. Nella pagina dei risultati della ricerca viene mostrato un solo Promoted Tweet.

Avete parlato di “prima fase”; cos’altro avete in programma?

Prima di procedere oltre, vogliamo capire meglio il riscontro dei Promoted Tweets, a livello di esperienza lato utente e valore lato inserzionista. Fatto ciò, ci proponiamo di mostrare i Promoted Tweets tramite i Twitter client e le altre parti dell'”ecosistema di partner”, e di espanderci oltre la ricerca (per esempio, mostrando i Promoted Tweets nella timeline in un modo che risulti utile all’utente).

È questo che intendevate quando avete detto “ci piacerebbe e sarebbe fantastico“?

Anche se, in generale, siamo entusiasti della piattaforma, ci sono diversi aspetti specifici che ci piacerebbe mettere in evidenza. Tutti i Promoted Tweets sono dei tweet organici, non c’è un singolo “annuncio” sulla nostra piattaforma di Promoted Tweets che non sia già parte organica di Twitter. Questo ci distingue sia dal tradizionale search advertising, che dal più recente social advertising. I Promoted Tweets, inoltre, possono essere timely. Come ogni altro tweet, la connessione fra te a un Promoted Tweet ti fornisce un potente mezzo di ricezione di informazioni rilevanti in tempo reale. C’è una grande differenza fra un Promoted Tweet e un tweet normale. I Promoted Tweets si trovano in alto, nella “barra superiore” – l’utente ci deve interagire. Ciò significa che se l’utente non interagisce con il Promoted Tweet, se scopriamo che a quel tweet non risponde, non lo ritwitta o non lo mette nei favoriti, quel Promoted Tweet sparirà. Ecco come ne parla Biz Stone, co-founder di Twitter:

Dick Costolo, COO di Twitter, dice invece che i Promoted Tweets NON sono ads, sono un miscuglio fra earned media e paid media, sono un sistema di promozione in real-time. E introduce la metrica della Resonance, un mix fra riuso dell’hashtag, click sull’avatar del brand sponsorizzato, click sul link, ritwittamenti vari e “influenza” di chi ritwitta l’annuncio: se la “risonanza” scende sotto una certa soglia, il Promoted Tweet viene eliminato (cosa che mi ha ricordato vagamente il principio con cui funzionano i Digg Ads).

Riassumendo

• I tweet sponsorizzati sono come tutti gli altri tweet, puoi distinguerli solo dalla piccolissima scritta “Promoted by” in basso al messaggino: il Promoted Tweet è quindi più “furbetto” di un classico banner, in quanto rischia di essere confuso con un normale tweet, “mimetizzandosi” nel flusso dei cinguettii. • Non trattandosi di banner ma di veri e propri tweet, ai Promoted Tweets si può rispondere. Si possono mettere fra i preferiti. E soprattutto si possono ritwittare ad altri: l’utente può diventare un “viralizzatore” del messaggio pubblicitario, e mi immagino già un futuro con accordi (a pagamento) sottobanco fra brand e twittatori influenti, per spargere il messaggio a immense liste di follower 🙂 • L’utente non guadagna nulla. Da nessuna parte ho letto che il sistema prevede/prevederà una monetizzazione per l’utente finale. E forse è anche meglio così: se la logica fosse del tipo “più sono i miei follower = più soldi posso fare con i tweet sponsorizzati” ci sarebbe una pericolosa corsa all’acquisto di follower farlocchi, che non gioverebbe in alcun modo all’ecosistema di Twitter. “It will be fascinating. Non-traditional. And people will love it… It’s going to be really cool” ha detto Costolo mesi fa, parlando dei suoi Promoted Tweets. Io tutto ‘sto fascino non lo ce vedo (e neppure Seth Godin sembra vederlo)… e tu? 🙂