Brand

Oggi provo a rispondere ad un domanda davvero impegnativa: “Ho letto recentemente diversi tuoi post sulle metriche e sul branding, ma non ho mica capito se il proprio brand e la propria reputazione si possono in qualche modo misurare oppure no…” Si, ho un mio sistema per misurare la brand awareness, anche senza tool super-sofisticati… ecco gli strumenti che utilizzo. Tagliaerbe o TagliaBlog? Questa premessa è molto importante, perchè fa capire che avere nelle mani più di un brand da promuovere è estremamente complesso, è può generare anche una certa confusione nell’utente. Ti espongo il mio caso. Online mi sono sempre identificato come Tagliaerbe. Ma ho ovviamente un nome e cognome (che è già un primo “problemino”), e quando ho aperto il blog l’ho chiamato TagliaBlog… ma l’ho messo sul dominio tagliaerbe.com. C’è quindi chi (in verità, pochi 🙂 ) mi conosce come Davide Pozzi, chi come Tagliaerbe, chi chiama il blog Tagliaerbe (e non TagliaBlog), e chi mi chiama TagliaBlog (anzichè Tagliaerbe). Capisci la confusione? se devi pianificare una attività di branding, è meglio pensare per bene quanti e quali marchi vuoi spingere, e quanti e quali nomi a dominio vuoi registrare. Google (Analytics e Insight for Search) Ma ora partiamo con le misurazioni. Un buon sistema per misurare quanto è diffusa la conoscenza del proprio brand, è quello di verificare quanti accessi arrivano dai motori inserendo come parola chiave il nome in questione. Usando Google Analytics, è sufficiente andare sotto “Sorgenti di traffico->Parole chiave”, inserire la keyword nel campo alla destra di “Cerca Parola chiave:” e quindi cliccare su “Vai”. Nel mio caso, avrò chi accede al TagliaBlog cercandomi per “tagliaerbe”, per “tagliablog”, o altri mistyping vari (caso tipico, “tagliaerba” 🙂 ); ecco dunque il grafico dei primi 4 mesi del 2009 ottenuto inserendo nel form la chiave “taglia”:

Ricerche con inclusa la chiave taglia su Google Analytics

Potrai obiettare:”non vedo una salita, quindi il tuo brand è stabile”. Vero… ma solo in parte 🙂 Innanzitutto, penso che la nicchia alla quale mi rivolgo sia troppo piccola e verticale per poter ottenere evidenti crescite incrementali nel corso del tempo. Secondariamente, credo che chi mi conosce (e apprezza) finisca poi per iscriversi al feed (e qui infatti il trend è crescente) o vada a incrementare gli accessi diretti (ovvero di coloro che digitano direttamente l’URL del blog nel browser, che l’hanno inserito nei bookmark, o che comunque arrivano da link non riconducibili ad un dominio specifico):

Il 16,82% del traffico sul TagliaBlog è diretto

Parliamo di quasi il 17% del totale! Tramite Google Analytics c’è un anche altro semplice metodo che può aiutarti a capire se e quanto il tuo brand è considerato “autorevole”: cercare per brand + qualche parola chiave. Ad esempio, nel mio caso ricevo visite per query come “costo banner tagliablog” o “post brevi o approfonditi tagliaerbe”, segno che qualcuno ha letto qualcosa che ho scritto su quei temi e vuole riguardarselo, o magari perchè vuole sapere proprio il mio parere riguardo a certi argomenti 🙂 Infine, in modo molto più spannometrico, è possibile inserire il termine all’interno di Google Insight for Search , ottenendone l’interest over time:

Ricerca di TagliaBlog in Google Insight for Search

Citazioni (non solo link!) Link = popolarità: così ci ha insegnato Google. E tramite Yahoo! Site Explorer (o gli Strumenti per i Webmaster di Google, sotto Link->Pagine con link esterni) puoi facilmente misurarne il numero. Ma, più in generale, è bene misurare anche le citazioni da domini esterni al proprio (o URL Mentions, come le chiamano quelli di SEOmoz), scrivendo in Google stringhe del tipo “tagliaerbe-staging.bmavqlqcwx-pxr4kxl853gn.p.runcloud.link” -site:tagliaerbe.com”. Volendo misurare il numero di citazioni del brand (se diverso dal dominio), è invece possibile utilizzare una formula del tipo “tagliablog -site:tagliaerbe.com”. Follower nei vari Social (Facebook, Twitter) e Widget (MyBlogLog, Google Friend Connect) I brand più noti calamitano fan e sostenitori, e quindi può essere utile misurare il numero di coloro che ci “seguono” nelle varie reti sociali. Attenzione però: molti amano falsare queste cifre aggiungendo finti amici a destra e a manca, quindi non prendere i numeri che vedi a fianco a certi profili come oro colato. Semmai monitora i tuoi numeri e la quantità/qualità di richieste che ricevi (vedrai quante di queste saranno da parte di sconosciuti social spammer), in modo da capire chi apprezza davvero il tuo brand. Capacità di “trasferire autorevolezza” Associare un brand meno noto ad uno che lo è di più produce solitamente vantaggi per il primo, in quanto crea nella testa del lettore un legame di questo tipo: “se X, di cui mi fido ciecamente, parla bene di Y, allora posso essere certo che anche Y è affidabile“. Se noti che grazie al tuo sito/blog puoi veicolare un certo numero di utenti verso un determinato prodotto/servizio, significa di sicuro che il tuo brand è potente: puoi capirlo (per esempio) dal numero di vendite che sei in grado di effettuare non appena promuovi un nuovo programma di affiliazione, o di contatti utili che puoi portare ai tuoi inserzionisti. Un consiglio finale: se sei un grande influencer, fai in modo di non svendere la tua persona e il tuo blog a destra e a manca: la tentazione sarà grande, ma più rimarrai onesto e “incorrotto” e più la tua autorevolezza ed il tuo brand cresceranno ulteriormente… 🙂