Setacciamo la sabbia di Twitter, ed estraiamo l'oro...

Qualche giorno fa, ho scoperto (per caso) che un paio di conoscenti cercavano di interagire con me via Twitter, scrivendo @tagliaerbe. Mi han scritto un paio di messaggini ma io, che Twitter non lo seguo, non ho replicato. La cosa mi ha un pò rattristato, perchè sono il tipo che tendenzialmente tende a rispondere a tutte le richieste (perlomeno se sono sensate 🙂 ), e non amo passare per quello che “se la tira” e fa il super-impegnato a tutti a costi (anche se a volte, purtroppo, lo sono davvero). Mi sono quindi domandato: “c’è il modo di filtrare il poco di buono che c’è in Twitter, e scartare tutto l’inutile rumore di fondo? posso estrarre da Twitter solo le informazioni che mi servono, senza passarci sopra le ore?” Si, il modo c’è: anzi, ci sono almeno 3 modi.

“Feed for this query”

Il primo metodo viene offerto direttamente da Twitter, tramite la sua ricerca avanzata. Vai su http://search.twitter.com/advanced, e inserisci le parole chiave (o le persone) che vuoi monitorare. Volendo puoi anche filtrare la ricerca per lingua, per area geografica, o per data. Clicca quindi su “Search” e otterrai il risultato. Ma il bello viene adesso 🙂 In alto a destra trovi un link con scritto “Feed for this query”: aggiungilo al tuo feed reader, e avrai automatizzato la procedura. Non appena il termine (o il contatto) che monitori verrà citato su Twitter, verrai avvisato tramite un messaggino via feed.

TweetBeep

Identico al metodo esposto sopra… ma via email: in pratica, Google Alert applicato a Twitter. Scegli quando si parla di te, dei tuoi prodotti, dalla tua azienda, ed ogni ora (o ogni giorno) ti verrà inviata una email con i cinguettii che ti riguardano.

Filttr

Concludiamo col servizio che promette di “dare un senso a Twitter”. Filttr si pone infatti come un sistema “evoluto”: opera in base a filtri algoritmici che analizzano il flusso delle conversazioni e promette di individuare i messaggini più rilevanti per l’utente; inoltre è possibile definire delle blacklist o delle whitelist, nonchè “pesare” con granularità ogni singolo contatto. Da provare.

Concludendo

Probabilmente non mi corvertirò mai a Twitter, ma almeno ho trovato il modo di tirarne fuori il massimo risultato col minimo dispendio di tempo: se hai altri suggerimenti da darmi, li ascolto molto volentieri 🙂