Almeno 60 note directory, che vendevano link, sono state penalizzate (si ipotizza manualmente) da Google, che le ha di fatto eliminate dai propri indici. Cercando direttamente i nomi delle directory, (fra le quali):

  • Aviva
  • Alive
  • Big Web Links
  • ewebpages
  • Directory Dump
  • Elegant Directory
  • Biz-Dir

non è infatti possibile trovarle fra i risultati del popolare motore di ricerca. Secondo David Eaves, che gestisce una di queste directory (Biz-Dir), l’estromissione dagli indici potrebbe essere stata causata da uno “spam report”, inviato a Google da un concorrente che voleva togliere di mezzo qualche directory rivale. In questi venti minuti di intervista in MP3, David precisa che per Biz-Dir ha sempre puntato su siti di qualità e descrizioni originali, ammettendo tuttavia di comprare (anche se forse avrebbe dovuto dire vendere?) link, che considera una legittima forma di advertising. Eaves afferma comunque di non aver mai ricevuto da Google un avviso di penalizzazione, ed ora sta considerando l’eliminazione dei paid link per provare ad essere reindicizzato. C’è un pò di confusione… Francamente, non si riesce a capire se la penalizzazione è dovuta:

  • all’acquisto di link per far crescere artificiosamente il rank della directory (Biz-Dir ha un bel PR6);
  • alla vendita di link ai webmaster che vogliono essere inclusi nella directory (Biz-Dir è infatti una directory esclusivamente a pagamento);
  • a cause di tutt’altro genere, non dipendenti dalla vendita o dall’acquisto di link (secondo Search Engine Roundtable, si tratta di un nuovo algoritmo).

Come deve essere una buona directory In questo post su DigitalPoint (nel quale, tra le altre cose, si precisa che per il prossimo aggiornamento del PageRank ci vorranno ancora almeno un paio di settimane), Matt Cutts interviene sul ruolo delle directory, spiegando quali devono essere le 3 domande da porsi quando si sottopone il proprio sito ad una directory:

  1. La directory rifiuta alcuni URL? se tutti i link sono approvati, la directory rischia di diventare un semplice elenco di indirizzi, un “free-for-all link site”.
  2. Qual’è il livello di qualità degli URL della directory? Supponiamo che il 25% dei link siano eliminati, ma che il restante 75% sia costituito da siti di bassa qualità o (peggio) spammosi. Questo non giova sicuramente alla qualità della directory.
  3. Se si tratta di una directory a pagamento, qual’è lo scopo della quota d’iscrizione? per una directory di alta qualità, tale costo dovrebbe servire a coprire principalmente il tempo e lo sforzo di chi si occupa di fare una valutazione autentica e sincera del sito.

Quest’ultimo punto sembra quasi scagionare le paid link directory… anche se, di fatto, 60 di queste sono sparite da Google, senza un perchè. Fonte: Is Google Hitting Directory Links?